Il consigliere comunale della Lega Giovanni Minniti critica i contenuti della mozione approvata dalla maggioranza nel consiglio comunale del 10 aprile richiesto dall’opposizione per discutere sull’emergenza connessa alla diffusione del Covid-19.
“Alla fine - esordisce il consigliere Minniti - la montagna ha partorito il topolino dal momento che la mozione approvata dalla maggioranza di sinistra è tutto fumo e niente arrosto, buone intenzioni, vaghi impegni e non contiene nulla di concreto per aiutare famiglie e imprese messe in ginocchio dal blocco totale o parziale imposto tardivamente dal governo per cercare di contenere l’epidemia”.
“Eppure - spiega Minniti - la mozione da me presentata lo scorso 8 aprile i cui contenuti erano stati già anticipati in comunicato stampa pubblicato in data 1 aprile, conteneva proposte strutturali utili per dare respiro alle imprese che hanno visto calare enormemente le proprie entrate a causa della cessazione totale o parziale delle attività. Avevo chiesto, in particolare, non il semplice differimento dei termini di pagamento ma la riduzione delle aliquote IMU, dell’addizionale IRPEF, la rinuncia all’incasso del suolo pubblico, dell’imposta sulla pubblicità e della tariffa sui rifiuti indicando anche i mezzi per farvi fronte ma la maggioranza è stata sorda e ha preferito approvare il nulla dimostrando che non ha nessuna intenzione di venire incontro alle esigenze dei cittadini”.
“E ritengo - afferma Minniti - che l’amministrazione Tambellini non ha alcuna intenzione di utilizzare le risorse derivanti dalla vendita di Gesam Gas e Luce dal momento che i proventi di disinvestimenti patrimoniali possono essere utilizzati esclusivamente per finanziare la quota capitale di mutui in scadenza nell’anno o negli esercizi futuri (art. 1, comma 866 Legge n. 205/2017) o per investimenti e non certo per finanziare la spesa corrente connessa all’emergenza coronavirus sicchè le uniche soluzioni percorribili erano quelle da me indicate con l’utilizzo delle misure di cui al D.L. n. 18/2020 totalmente ignorate dai consiglieri di maggioranza e della revisione delle spese improduttive per le quali avrei potuto dare riscontri se fossero stati richiesti”.
“Mi spiace dirlo ma dobbiamo entrare nell’ordine di idee che imprese, artigiani, partite IVA in genere saranno lasciati soli a fronteggiare l’acuirsi della crisi e che il Comune di Lucca non darà loro una mano fatta salva l’erogazione di contributi caritatevoli una tantum soggetti ad ampia discrezionalità. E questa è una cosa molto grave” conclude Minniti.