Anno XI 
Domenica 11 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da francesco pellati
Politica
18 Novembre 2023

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Caro direttore,

oggi, giorno dopo il siopero di Landini, per contare quanti erano in piazza e quanti hanno incrociato le braccia per davvero. Invece confesso la mia incapacità a capire e dare opinione sui motivi sindacali del siopero.

Oltre la consueta guerra dei numeri, si tratta oggi di vedere quanti cittadini hanno apprezzato la “linea” sempre più politica e sempre meno sindacale che il segretario della CGIL ha proposto non tanto ai suoi iscritti, quanto agli elettori italiani.

Per inciso non si capisce che cosa ci fa la UIL in questa kermesse più politica che sindacale: mi dicono di molti mugugni interni contro il rumoroso Bombardieri. Anche lui fa un pensierino ad un futuro politico?

Landini dice che in piazza erano 60.000, la Questura ne valuta poco più della metà: conoscendo questi meccanismi c’è da dare più credito alla neutralità della Questura che alle liturgie degli uffici stampa: i 100.000 leghisti a Pontida, i 50.000 compagni a Roma la scorsa settimana. Oggi è il turno della CGIL e degli aggregati UIL e USB (c’erano anche loro) a sparare numeri in libertà.

Ma anche 60.000 sembrano un risultato modesto. Se si pensa che gli iscritti CGIL pur in calo notevole, sono oltre 5.200.000 e quelli UIL oltre 2.300.000 (dati 2022). Su un bacino di oltre 7.500.000, 60.000 dimostranti rappresentano circa lo 0.8%.

Per la verità, portare in piazza la gente è sempre più difficile, sempre più pericoloso perché ci si fa contare e sempre meno incisivo. La sinistra unita, con l’ausilio di UIL, UBS e di tutti gli infiniti soggetti di cui si è dotata, partito, sindacato, associazioni, fondazioni, uffici studi, cooperative, centri sociali e finanziari, e con la grancassa dei giornali e delle TV di “regime”, dice di aver portato in piazza in una settimana 110.000 manifestanti (la Questura dice che sono stati meno di 50.000): un concerto di Vasco Rossi fa di meglio, non parliamo di quello che provoca un sospiro della signora Ferragni.

Non ne sono felice, anzi ne prendo atto con dolore e disappunto.

In conclusione sembra che le verifiche della piazza non abbiano dato grande conforto né ai due contendenti del PD né ai loro iscritti e meno che mai ai loro corifei che – basta leggere e ascoltare – sono sempre più spaventati.

Quanti hanno aderito al siopero di Landini? I numeri sono ancora più impietosi e le fonti ancora più attendibili, per esempio: 5,48% dei dipendenti pubblici, 6,56% degli addetti alla scuola.

Gli italiani ringraziano: hanno goduto di uno dei rari venerdì per recarsi al lavoro o a farsi i fatti propri senza i consueti disagi così detti sindacali. Speriamo che duri.

Landini tuttavia può sempre contare sui lavoratori del porto di Livorno la cui astensione è stata altissima, tanto è vero che tutta la costiera livornese dall’Ardenza a Calafuria ed oltre era affollata di manifestanti al sole: fine settimana lungo e soleggiato.

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