Certo che il Pd ha preso male il servizio di Striscia la Notizia sulla vicenda di Sistema Ambiente. Le reazioni sono dure come pietre, la pietra più dura l’ha lanciata il vicesindaco di Capannori Toci: il servizio è “fasullo e pretestuoso”, una “marchetta elettorale servita sul piatto delle destre lucchesi senza argomenti e in cerca di un appiglio per tentare una rimonta disperata”.
E ci aggiunge il carico da 90: “Mediaset si conferma la vera discarica televisiva nazionale con interviste finte al ministro degli esteri russo, trasmissioni spazzatura e servizi televisivi artefatti…”
Tutto finto, tutta una sceneggiata a fini elettorali: Mediaset che impegna la propria trasmissione più ascoltata per far perdere il Pd lucchese.
Ma anche il signor Panchieri fa la voce grossa: che Sistema Ambiente faccia causa a Striscia la Notizia, affinché la campagna elettorale “si misuri sui temi del futuro della città”. Come se questo non fosse un tema su cui misurarsi.
Evidentemente memori del sistema sovietico della disinformatya, adottato dal PCI e trasferito oggi alla sinistra residua, sono certi che si tratti di un colpo basso sferrato da Canale 5 al centrosinistra lucchese nel tentativo di indebolirne la forza elettorale: poco importa se le accuse sono vere o false.
La vicenda, da questo punto di vista, somiglia alla causa che Tambellini ha intentato ai cittadini di San Concordio: per “lesa immagine, leso onore e reputazione”.
Le voci in dissenso alla sacralità dell’operato di sinistra non hanno diritto di asilo, chi si azzarda a farne anche semplice oggetto di discussione va perseguito per via giudiziaria. Questa pare la tesi.
Queste reazioni lasciano perplessi:
- quanto all’episodio specifico si tratta di capire se la società ha violato o meno normative vigenti. Niente di più o di diverso. Se le ha violate deve pagarne le conseguenze, se non le ha violate ne esce innocente e pulita. Solo a quel punto sarà legittimo accusare Striscia la Notizia di “servizio fasullo e pretestuoso”. Fino ad allora le accuse sono come minimo temerarie.
– per di più la società in esame non è di proprietà del Pd, anche se il Pd pare ritenerla tale. Per quasi i due terzi è invece di proprietà della controllante Lucca Holding spa, con partecipazioni minoritarie dei Comuni di Borgo a Mozzano, Bagni di Lucca e Fabbriche di Vergemoli. Dunque è di proprietà dei cittadini lucchesi e della Garfagnana iscritti e non iscritti al Pd, votanti o non votanti del Pd. La società ha personalità giuridica, ha una struttura societaria che dovrebbe essere autonoma: non è il Pd né la politica lucchese ad essere attaccata ma è Sistema Ambiente, peraltro già stressata dal default del socio di minoranza Daneco. Ci sarebbe da dire al Pd: giù le mani da Sistema Ambiente, non è roba tua, è roba di tutti.
– quanto alla attitudine del Pd non sfugge la voglia di “buttarla sempre in caciara” per sottrarsi a critiche magari pretestuose, ma che devono avere diritto di asilo e di approfondimento. Possibile che ogni dissenso sia sterco politico, che non abbia neanche una briciola di contenuto reale, che sia da condannare a priori anche per via giudiziaria?
Il centrodestra ha una buona occasione per compattarsi nel richiedere alle autorità preposte al controllo della filiera dei rifiuti una indagine tecnica e non politica.
Al contrario i cittadini lucchesi hanno una buona occasione per trarne le conseguenze politiche.