Politica
Consiglio di ragazzi e ragazze a Palazzo Santini
Si è svolto questo pomeriggio il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Lucca, un organo di rappresentanza democratica che coinvolge gli studenti delle scuole di Lucca
Sciopero del 29 novembre, FP Cgil Lucca: “Contro una politica sempre più sorda alle richieste dei lavoratori”
Ci sono diverse ragioni per cui questo rinnovo rappresenterebbe un passo indietro per le condizioni dei lavoratori, a partire dal fatto che prevede un valore reale delle retribuzioni in rapporto all’inflazione più basso rispetto al rinnovo precedente, e troppo basso per fare fronte all’aumento del costo della vita
Piano operativo, Cecchini e Di Vito: “L’impianto normativo è frutto di 10 anni di governo Pd”
I due capigruppo: "Le critiche che vengono mosse rispetto ad un'eccessiva cementificazione dipendono dalle scelte sbagliate fatte in passato. Adesso interverremo per correggerle dove possibile"
Bianucci a Minniti: “A che punto sono le misure per la protezione sociale delle famiglie lucchesi?”
E' il consigliere comunale del centrosinistra Daniele Bianucci ad intervenire sull'aggressione di Massa Pisana e a rispondere alle dichiarazioni dell'assessore alla sicurezza e al welfare Giovanni Minniti
Mercanti (Pd): “Sgomenta per l’accoltellamento a seguito di un riprovero"
Così commenta Valentina Mercanti, consigliera regionale e presidente dell'assemblea regionale del Partito Democratico, la notizia dell'uomo accoltellato da due ragazzini
"I contatti tra Lucchese e amministrazione comunale sono costanti. Mai un'amministrazione si è impegnata così tanto direttamente"
Sono molte settimane che l'amministrazione Pardini sta seguendo la situazione societaria della Lucchese. Ci sono stati molti contatti e l'ultimo incontro, in teleconferenza, si è svolto proprio lunedì…
“Aspettiamo la risposta del Tar”: ritirato in consiglio comunale il punto dell’ordine dei lavori relativo al servizio idrico lucchese
Verrà inaugurato il 5 dicembre alle 10, alla presenza del presidente della regione Eugenio Giani, il centro civico di Sant’Anna: l’ha annunciato il sindaco Mario Pardini in occasione dell’ultimo consiglio comunale di Lucca, caratterizzato anche dal ritiro, su proposta del presidente del consiglio comunale e del sindaco, del punto relativo alla relazione finale inerente all’analisi del futuro del servizio idrico del comune di Lucca
Approvato il progetto esecutivo della nuova rotatoria con parcheggio a San Pietro a Vico nei pressi della cartiera Modesto Cardella
È stata firmata la determina di approvazione del progetto esecutivo per la nuova rotatoria che sorgerà a San Pietro a Vico all'intersezione tra la via dell'Acquacalda e via per Marlia che verrà realizzata direttamente e con spese a carico dalla Società Cartiere Modesto Cardella
Rinvio del Consiglio Comunale sul futuro del servizio idrico, i gruppi di centrosinistra: "La maggioranza è nel caos, la guerra Lega-FdI paralizza ogni scelta"
Sorpresa e irritazione. Ecco la reazione dei gruppi di centrosinistra rappresentati in Consiglio Comunale (PD, Lucca Futura, Sinistra Con-Sinistra Civica Ecologista, Lucca è un grande Noi, Lucca Civica, LibDem) alla richiesta del Sindaco di rinviare la discussione sul futuro del servizio idrico
Baldini (Lega): “Mossa opportuna del sindaco di Lucca, del presidente del consiglio comunale e della maggioranza nel rinviare la discussione sul futuro di Geal in attesa del TAR”
Una scelta opportuna, da parte del sindaco Mario Pardini, del presidente del consiglio comunale Enrico Torrini e della maggioranza, quella di rinviare la discussione del terzo…
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A Palazzo Orsetti incontro tra Comune di Lucca e Lucchese 1905 in merito al progetto del nuovo stadio Porta Elisa, in cui l'amministrazione ha reso noto alla società l'iter procedurale più veloce al fine di arrivare alla realizzazione dello stadio nel modo più efficace.
All'incontro erano presenti l'assessore allo sport del Comune di Lucca Fabio Barsanti e l'assessore ai lavori pubblici Nicola Buchignani, i tecnici dell'ente, il presidente della Lucchese 1905 Andrea Bulgarella e i professionisti incaricati dal club per l'illustrazione del progetto.
Un percorso congiunto che potrebbe quindi attivare in tempi brevi le procedure necessarie per una riqualificazione complessiva dello Stadio Porta Elisa, tali da renderlo idoneo per strutture, dotazioni e impianti per la serie B e adeguabile alla serie A, optando quindi per il coinvolgimento attivo del club nella progettazione.
Sempre nella giornata di oggi, la giunta comunale ha adottato la delibera consiliare per il ritiro del pubblico interesse legato al progetto per il nuovo stadio di Aurora Immobiliare, che verrà poi formalizzata in consiglio comunale.
"Si è trattato di un primo tavolo – dichiarano gli assessori allo sport e ai lavori pubblici Fabio Barsanti e Nicola Buchignani – per gettare le basi verso l'idea di stadio che ha in mente la società, come aveva annunciato la Lucchese nelle scorse settimane. L'amministrazione farà di tutto affinché i tempi siano i più brevi possibile compatibilmente con il quadro normativo, con l'obiettivo di intraprendere un percorso che possa condurre alla presentazione di un progetto per il nuovo stadio che sia sostenibile e adeguato alle esigenze e alle ambizioni della Lucchese. Adesso attendiamo che la società produca un documento di fattibilità delle alternative progettuali accompagnato da un piano economico finanziario".
Sono in corso nel frattempo i lavori a carico dell'amministrazione comunale allo Stadio Porta Elisa, in vista dell'imminente stagione calcistica 2024/25. E' previsto infatti il rifacimento del manto erboso, con la consegna è l'inizio dei lavori in programma già per la prossima settimana (68.550 euro). Stanno andando avanti anche i lavori per il nuovo impianto di videosorveglianza, con i materiali necessari in arrivo nei prossimi giorni e l'ultimazione dei lavori prevista per il mese di agosto (circa 140mila euro). E' infine stata inviata la richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza per l'allungamento e adeguamento delle panchine, per cui verranno affidati i lavori ad uno studio di ingegneria specializzato.
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Capitai più volte in quella terra, che qualcuno chiama Israele e altri Palestina. Ne ho tratta la convinzione che lì non finirà mai, e che il progetto che fa da titolo sia destinato a non potersi concretizzare. Provo sinteticamente a proporre la mia opinione.
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Lasciamo perdere, prego, la storia che quella terra era di Caio, poi è arrivato Tizio, Terenzio non c’era, Sempronio l’ha tenuta un deserto e Tito l’ha trasformata in giardino. Applicare tale principio è impossibile, vallo a dire a tutti i popoli che hanno strappato la terra a un rivale, magari eliminandolo o schiavizzandolo. L’unico diritto per tenere o meno un pezzo di territorio, ce lo dice la storia, è quello del più forte. Israele nel 1948 credeva di non esserlo e si diceva disposto a cedere, poi ha capito di esserlo, e cambiato linea d’azione. L’arabo era sicuro di esserlo e intendeva completare la Shoah, ma aveva fatto male i conti.
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I due popoli hanno un Dio supremo, unico, assai simile. Per lui vale “occhio per occhio”, la legge della vendetta. In questo noi cattolici – o presunti tali – siam diversi, il nostro Dio è misericordioso. Con una bella confessione, CTRL+Alt+Canc, resettiamo i peccatucci, diventiamo grati a Dio, e possiamo riprendere a far schifezze. Jaweh è elitario e gli Ebrei – tali solo se partoriti da Ebrea – devono vivere nella Terra Promessa ad Abramo; Allah vuole che tutto il mondo sia islamizzato, e i Luoghi Santi tali sono pure per lui. I seguaci non possono ovviamente negoziare le volontà del Dio di riferimento, quindi non mollano e “2 Popoli, 2 Stati” diventa un assunto fine a sé stesso. Questo ci fa comprendere – non giustificare – il comportamento dei coloni israeliani del West Bank, o Cisgiordania, che con la scusa di essere il Popolo Eletto e di dover vivere nella Terra Promessa, e solo in quella, non accettano di darne una parte a chi non faccia parte del club. Contestualmente si comprende – senza giustificarlo – perché il credente dell’Islam non possa far altro che seguire i precetti di Mohammed, e mirare a incamerare tutto il globo terracqueo.
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Chi ha visitato la West Bank, con quelle 8 città circondate da mura vigilate dall’esercito israeliano e la pratica impossibilità del Palestinese di muovere liberamente, capisce il suo dolore e l’odio contestuale per l’Ebreo. Chi ha lavorato con l’Israeliano sa quanto prenda maledettamente sul serio il rischio di essere cancellato o di soffrire una seconda Shoah. Entrambi ce la mettono tutta per apparire rissosi, protervi, antipatici. E in un certo senso tali sono.
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Acqua ve ne è poca, chi controlla le sorgenti del Giordano nelle alture del Golan e ne gestisce incanalamento e sfruttamento ha un vantaggio strategico, che sarebbe idiota mollare.
Se tralasciamo i primi scontri durante e subito dopo la 2^ Guerra Mondiale, le due parti iniziarono a suonarsele nel 1948. Capitai in Libano nel 1982, prima missione italiana all’estero, dopo l’esperienza dell’amministrazione fiduciaria in Somalia. Erano al 4° conflitto e si pensava che fra ONU e contingente multinazionale sarebbe stata messa la parola “fine” a quella storia, dopo 34 anni.
Vi tornai un altro paio di volte, per lavoro, ma nel 2022, dopo ulteriori 40 anni, la situazione, modificata nei particolari, era immutata nella sostanza.
Ho assistito a plurimi tentativi, condotti dalle migliori menti diplomatiche, falliti in successione. Difficile, anzi, poco onesto intellettualmente dar la colpa all’uno o all’altro. Per questo ho cominciato a focalizzare la mia attenzione su quello che i rispettivi massimi ordinatori dell’universo dicono tramite i loro ministri di culto e le sacre scritture.
Da quelle parti, anche chi proprio credente non è, sembra preferire un approccio ispirato a intransigenza. Ogni negoziato si rivela carta straccia. Qui, più che l’oppio dei popoli, la religione – per l’effetto eccitante che ha, la definirei simile alla cocaina. Un altro motivo per dissentire dalle teorie di Karl Marx.