A 39 anni Matteo Giannini è il più giovane direttore di corsa toscano. A dicembre completò il corso per direttore internazionale al Centro Congressi di Bologna e da quel momento ha iniziato a darsi tempo per la crescita, il confronto e la motivazione. Con costanza e dedizione sta salendo diversi gradini e quello ultimo per gratificarsi a pieno è fissato per il prossimo dicembre quando si dovrà far trovare pronto per l' esame più importante della sua carriera, quello di Direttore di corsa professionistico della F.C.I. Un percorso, quello che ha intrapreso, che ha dietro di sé un processo di consapevolezza ed un senso di responsabilità. Perché il suo compito è quello di stare a stretto contatto con gli organizzatori, visionare molto tempo prima il percorso in osservanza delle regole facendole rispettare ai ciclisti il giorno della gara. Una responsabilità unica del Trofeo in palio perché ad eventuali disformazioni a rispondere penalmente è proprio il direttore di corsa assieme all' organizzatore. In un periodo così critico nel trovare i ricambi generazionali nelle società ciclistiche a livello dirigenziale, ma che coinvolge anche un calo di tesserati, Giannini vuole contribuire a recuperare il terreno perso invertendo questo trend negativo. Ma come è nata questa sua passione?
"Da ragazzo ero appassionato di basket-ci racconta-anche se non in maniera convinta andavo alla ricerca di uno sport che mi divertisse ed il basket insegna il valore del lavoro di squadra, aiuta ad integrarsi con gli amici ed è francamente uno fra i migliori sport per gli adolescenti. L'ho praticato fino a 15 anni ma poi ho scoperto la mountain-bike ed è stato un amore travolgente. Mi divertivo ancora di più a pedalare nelle strade sterrate, scoprendo nuovi itinerari collinari. Mi tesserai con Torretta Bike, la società ciclistica di Porcari che mi vede tutt'ora partecipe nella veste di consigliere. Quando mi si è presentata l' occasione di dirigere una corsa ho voluto approfondire l' argomento ed avere autorità rispondendo alle esigenze organizzative e su una delega riconosciuta dagli organi federali. Mi stimolava osservare una corsa dall' auto ed ora è una emozione che mi coinvolge sempre di più. Alla fine della gara mi sento realizzato specialmente quando tutto si è svolto senza intoppi ed è stato raggiunto uno spettacolo di alto livello. Partecipai al mio primo corso di formazione una decina di anni fa per il servizio aggiuntivo alla corsa. Mi affascinai all' idea di imparare cose nuove per poi metterle in pratica "
Nell'ultimo week-end è stato chiamato a dirigere la 4.a Torre Guinigi riservata agli esordienti organizzata dal G.S. Capannori ed alla 74.o Coppa Cei della S.C. Giuseppe Cei presieduta da Giuseppe Tomei. Le sue sensazioni?
"Tutto è filato liscio. In un periodo di calo di tesserati a livello nazionale, nella "Torre Guinigi" ho notato con piacere che si sono presentati alla partenza 60 ragazzi di primo anno ed altrettanti di secondo anno. Eravamo in due direttori di corsa, voglio ricordare anche Fabio Costagli e ci siamo organizzati nel dare una sicurezza all' ambiente e scorrevolezza a due gare dove i rischi si possono sempre presentare all' improvviso. Devo anche dire che il tempo è stato nostro alleato dopo le previsioni metereologiche piuttosto incerte. Nella gara clou riservata agli allievi dove in palio c' era la Coppa Cei, abbiamo moltiplicato gli sforzi visto il gran numero di partenti: circa 170. Una gara di eco nazionale vinta da un vero talento giovanile com' è il campione europeo ed italiano di ciclocross Tommaso Cingolani. In questa circostanza il mio lavoro si è svolto in simbiosi con Alessio Baudone."
È vero che c'è un calo anche nell' organizzazione di corse nelle categorie giovanili?
"Il calo c'è ed è sensibile però le gare andrebbero concentrate in periodi diversi. A volte in una giornata ci sono tre corse ed in alcuni periodi nemmeno una. Andrebbero distribuite in maniera più uniforme."
Giannini, come vive lei l'anteprima di una gara?
"Inizio a visionare il percorso almeno un mese prima. Poi negli ultimi giorni che precedono la gara mi sento telefonicamente con l' organizzatore almeno due volte il giorno. Non ho finora avuto nessun problema anche perché mi estraneo da qualsiasi sentimento ed indulgenza. Sono piuttosto ferreo nel far rispettare le norme per lo svolgimento della gara."
Il suo autista deve avere esperienza?
"Si, è fondamentale avere alta concentrazione alla guida e deve farlo con efficienza e in sicurezza. Al Trofeo Guinigi come autista avevo Daniele Nesti ed alla Coppa Cei Luca Frugoli, due che navigano nel ciclismo da tanti anni."
I suoi imminenti impegni?
" Verso metà aprile sarò di servizio nel classico Circuito di San Giuseppe organizzato dal Montecarlo Ciclismo riservato alle categorie esordienti ed allievi. Quindi sarò impegnato a maggio in tre corse, compreso il GP Industrie del Marmo a Carrara riservato alla categoria Elite Under 23 mentre a fine giugno sono chiamato al Giro della Valdera che si svolgerà in tre tappe riservate alla categoria juniores. Sto già lavorando in simbiosi con l' organizzatore Brunello Fanini per il Giro della Toscana femminile in programma a settembre ed ho visionato due delle quattro tappe in programma."
Pierluigi Castellani ha iniziato il suo secondo mandato quadriennale come presidente F.C.I. provinciale...
"La sua disponibilità a dialogare con tutte le società ciclistiche è importante. La sua riconferma è un segnale di continuità per il ciclismo lucchese ed il fatto che la provincia di Lucca sta tenendo nel numero dei tesserati rispetto alle altre province della Toscana è un segnale positivo ed incoraggiante per l' intero movimento giovanile."