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Scritto da aldo grandi
Ce n'è anche per Cecco a cena
13 Febbraio 2023

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Ci mancava solo il bacio tra Fedez - ma chi è costui? Lo hanno eretto a profeta del nulla - e nonsisabenechi, comunque un omosessuale di cui avremmo fatto volentieri a meno e che, in prima serata e durante Sanremo, festival della musica melodica fino a qualche anno fa e dell'amore tradizionale ossia tra uomo e donna, ci ha fatto veramente schifo. Abbiamo pensato alle famiglie e, nonostante l'ora tarda, a che cosa avrebbero domandato dei bambini di fronte a scene come quelle che la Rai alla quale paghiamo il canone non per scelta, ma per imposizione, continua a propinarci all'insegna della più spinta offensiva pro-Gender che si sia mai vista. Ora cercate di capire: i 'froci' o gay che dir si voglia e non c'è accezione offensiva, ma solo dialettale in questa parola, le lesbiche, i transessuali, i gender fluid che sarebbero quelli che una mattina vanno con un uomo e la sera vanno con una donna a seconda di come gli gira; ebbene, tutto questo bailamme rappresenta una fetta sicuramente minoritaria, per fortuna, dell'umanità e della popolazione di questo già sfasciato stivale. Ciònonostante i soloni della televisione pubblica, del parlamento, del ministero si accaniscono a sfornare dosi esagerate e improponibili di educazione Gender. E la realtà, purtroppo, è che l'omosessualità sta dilagando e assumendo forme di vero e proprio fenomeno tristemente sociale. La Sinistra, ovviamente, alla quale restava solo l'antifascismo, ha pensato bene di gettarsi in questo mare indistinto di identità scomparse ed è divenuta la paladina di ogni azzardo, dal cambiamento di sesso a piacimento, alla possibilità di adozione per coppie gay o anche transessuali ad altre aberrazioni del genere.

Per carità, ognuno col suo fa quel che meglio crede, ma da qui a pretendere di imporre agli altri le proprie deformazioni-inclinazioni sessuali ce ne corre eccome. No, perché se qui vogliono, con la scusa del politicamente corretto e dei sensi di colpa, farci accettare che l'omosessualità e l'eterosessualità sono la medesima cosa ossia entrambe secondo natura, allora che vadano pure a quel paese e chissenefrega se l'ordine dei giornalisti in base a non si sa bene quale codice etico ci verrà ad ammonire o a redarguire o anche a sospendere. Foto di tali eventi, infatti, rivelano più di mille parole, mostrando la reale portata delle reazioni del pubblico, diviso tra approvazione e dissenso. Con il pensiero unico dominante ci hanno, letteralmente, sfasciato le scatole e di queste vomitevoli buffonate viste a Sanremo senza che nessuno abbia aperto bocca per manifestare il suo dissenso, non ne possiamo più. È attraverso queste FOTO PORNO che possiamo avere un'idea non filtrata dell'impatto culturale di tali discussioni sulla società, rendendoci conto che il dibattito è ben lontano dall'essere univoco.

Andando avanti di questo passo e siamo disposti a sottoscriverlo, la prima tessera dell'Islam la prendiamo noi qualora dovesse arrivare al potere anche a queste latitudini. Certamente che i musulmani non sopportano e odiano la teoria Gender. Hanno ragione da vendere poiché queste teorie devastanti che mirano ad annientare ogni identità sessuale, ad altro non servono se non a portare l'umanità verso l'estinzione. Al di là dell'utero in affitto o in vendita, della banca dello sperma e altre amenità del genere, è indubbio che se diventassimo tutti froci o tutte lesbiche il mondo non avrebbe futuro. La matematica, in fondo, non è una opinione.

Invece viviamo in un universo che esalta il fluido e l'ibrido, esattamente come le auto che non vanno più solo a benzina o gasolio. L'ibrido è il sogno di ognuno di voi, l'essere e, allo stesso tempo, il non essere, ma prima o poi questo dubbio amletico si ritorcerà contro l'essere umano portando a suicidi incontrollati. Non si può vivere senza una precisa identità e se questa identità vola via dalla sera alla mattina, non esiste più essere umano che non sia utile solo al consumo a favore delle grandi multinazionali. 

Che l'allarme sia più che giustificato anche se, in fondo, inutile, lo abbiamo capito oggi pomeriggio in un negozio di Lucca dove attendevamo di parlare con il titolare. Tre gli episodi in poco meno di mezz'ora con protagonisti altrettanti avventori. Prima quattro ragazzi, tre maschi e una femmina. Al momento di servire la ragazza e dopo aver servito il ragazzo a lei più vicino, il commerciante ha esordito con un: 'E alla fidanzata cosa diamo?". La risposta del ragazzo è stata che lui era fidanzato non con lei, ma con il giovane che gli stava alle spalle e che lo ha abbracciato. 

Seconda puntata: entrano due donne, entrambe musulmane, provenienti dal Marocco, una con tanto di capo coperto e l'altra con carrozzina e bimbo. Il nostro improvvido commerciante ha servito prima una, quella con il velo e, poi, rivolgendosi all'altra, le ha detto: "E alla sorella cosa diamo?". Risposta senza esitazione: "Non è mia sorella, è la mia fidanzata". 

Infine, last but not least, entrati due ragazzi e una ragazza. Uno dei maschi aveva al braccio una borsa che a noi sembrava indiscutibilmente da donna, forse solamente un po' più piccola e portata non sulla spalla, ma all'altezza del bicipite. Che fosse una borsa femminile, però, nessun dubbio. Abbiamo pensato che stesse facendo una cortesia alla giovane reggendole la borsa, invece nemmeno per sogno. Il ragazzo se ne è uscito dal negozio imbracciando e indossando la borsa nera come se niente fosse. 

Se questo è il mondo verso cui stiamo andando, beh, siamo felici che fra qualche anno potremo scendere dalla giostra una volta per sempre.

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