In concomitanza con l'entrata in vigore della "zona gialla" e della ripresa parziale dell'attività da parte dei pubblici esercizi – essendo concessa, come tristemente noto, solo quella all'aperto -, uno dei problemi più evidenti venutosi a creare e più volte rimarcato dalla nostra associazione negli ultimi giorni, è quello della disparità di trattamento fra i locali con suolo pubblico e quelli che invece ne sono privi.
Una decisione, quella presa dal Governo, che penalizza gravemente tantissimi imprenditori fermi al palo da oltre un anno e costretti a rimandare ulteriormente la loro ripartenza. Per questa ragione Confcommercio, nel recepire e farsi interprete di una proposta pervenuta dai rappresentanti di Fipe baristi e Fipe ristoratori Lucca, ha richiesto con lettera protocollata un incontro in tempi rapidi all'amministrazione comunale di Lucca, ovvero sia alla parte politica e a quella dirigenziale dei settori di competenza.
Una riunione durante il quale Confcommercio intende proporre la attivazione di uno sportello ad hoc da parte del Comune per la individuazione e la concessione immediata di suolo pubblico in via straordinaria a quelle attività che ne siano sprovviste.
"La nostra proposta all'amministrazione – dicono Sandra Bianchi, presidente di Fipe baristi, e Simona Del Ry e Antonio Fava, vicepresidenti di Fipe ristoratori – è molto semplice: derogare da subito e in via straordinaria, laddove possibile, al regolamento sul suolo pubblico, concedendolo temporaneamente alle attività fino a che non sarà consentito loro di riprendere a lavorare a tempo pieno e anche all'interno. Capiamo naturalmente che ci siano dei limiti oltre i quali queste deroghe non possano andare, ma al tempo stesso siamo certi che ci siano molti casi ove la concessione di suolo pubblico sia facilmente praticabile nel pieno rispetto di ogni standard di sicurezza".
"Da qua – proseguono i tre esponenti di Fipe baristi e Fipe ristoratori –la richiesta di uno sportello ad hoc, che valuti caso per caso le proposte che verranno presentate da ogni singolo imprenditore che ne abbia necessità. E' chiaro che in questo caso a fare la differenza saranno le tempistiche: queste deroghe servono adesso, senza perdersi in procedure burocratiche. E' un provvedimento straordinario e servono tempi di concessione straordinari, entro un paio di giorni al massimo. Perché è oggi che il Governo ci impone di lavorare solo all'aperto. Se si perde tempo, anche questa misura perderà di incisività fino a diventare del tutto inutile, perché ogni giorno passato sarà un giorno di lavoro in meno per i nostri imprenditori privi ad oggi del suolo pubblico".
"Per questa ragione – chiudono Bianchi, Del Ry e Fava – chiediamo al Comune di fare presto e di incontrare subito i vertici di Confcommercio per affrontare la questione".