Prende la parola Luca Floridia, presidente del Centro commerciale naturale San Concordio di Confcommercio, in merito alla ormai ben nota questione della riapertura del canale Benassai.
"Il clima fra i commercianti del quartiere – afferma Floridia – è di enorme preoccupazione. Un clima che non è frutto di posizioni ideologiche, ma causato purtroppo dalla realtà dei fatti. Già oggi, a causa del cedimento della pista ciclabile e dei conseguenti lavori di risistemazione che tardano a partire, le attività che hanno sede lungo il viale San Concordio hanno subito un brusco calo delle vendite, dovuto al fatto che in molti passano con l'auto, vedono un cantiere aperto e tirano a dritto senza fermarsi, sia per problemi di parcheggio legati ai posti perduti con il cantiere stesso che per quelli legati alla viabilità e alla circolazione, veicolare e ciclabile. Figuriamoci cosa accadrebbe con la riapertura permanente di un tratto di 30 metri del canale Benassai e la conseguente perdita di numerosi stalli blu e il restringimento della carreggiata". "Le nostre – prosegue Floridia – sono preoccupazioni reali per il futuro delle nostre imprese, dettate da problematiche reali, di fronte a una prescrizione della Soprintendenza calata dall'alto e che dimostra scarsa conoscenza del territorio e, nello specifico, di un quartiere complesso come quello di San Concordio, Preoccupazioni che, sia chiaro, non riguardano solo il futuro delle imprese, ma anche quelle dei loro lavoratori e di un'intera filiera collegata alla vita di una attività commerciale". "Oltre all'aspetto lavorativo e commerciale – insiste il presidente del Ccn – c'è poi quello igienico sanitario che già adesso è evidenziato purtroppo dalle "incursioni" di grossi ratti lungo il viale, all'interno e all'esterno delle attività, dove ogni mattina sono presenti segnali inequivocabili di escrementi. In questi ultimi giorni i nostri colleghi hanno effettuato una sorta di sondaggio fra i propri clienti, chiedendo loro un parere sulla riapertura del canale. E non ce ne è uno che si sia detto favorevole". "Tenendo conto del fatto che molti di questi clienti sono anche residenti della zona – chiude Floridia – siamo costretti a domandarci e a domandare: ma questi comitati che dicono di parlare a nome del quartiere, da quante persone sono composti e chi rappresentano veramente? Il nostro Ccn è composto da un centinaio circa di attività ben riconoscibili e identificabili. Loro invece? Il dubbio e la domanda ci paiono leciti, visto che dei residenti con cui abbiamo parlato non ne abbiamo trovato uno che sia favorevole alla riapertura del canale":