I sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams sono scesi questa mattina insieme in campo anche a Lucca e provincia con uno sciopero di protesta "contro l'inconsistenza dell'azione di governo sulla scuola". La mobilitazione che a Lucca prevedeva sit-in con cartelli da parte di docenti e personale Ata davanti ad alcuni istituti tra i quali l'istituto comprensivo Lucca 2, Lucca 3, Lucca 6 e quello di Torre del Lago, ha avuto una buona adesione. I presenti hanno portato avanti l'iniziativa mantenendo la distanza interpersonale e indossando le mascherine nel pieno rispetto della legge. Cosa chiedevano? Che la scuola a settembre possa ripartire in presenza per tutti e quindi senza far uso della didattica a distanza ma soprattutto che le lezioni possano essere svolte in sicurezza. Proprio per arrivare a fare scuola in presenza in sicurezza le loro richieste sono state quelle di avere più personale docente e Ata, meno alunni per classe (no alle classi pollaio) e precari assunti sin dal primo settembre.
"Il decreto scuola è stata un'occasione persa per l'Italia– ha sottolineato Antonio Mercuri, segretario provinciale FLC CIGL – che ha portato come unico cambiamento l'abolizione del voto alla scuola primaria e invece in conseguenza anche dell'emergenza era necessario arrivare ad avere un numero massimo di 20 alunni per classe. Purtroppo non sarà così ... come dimostra anche il caso di Lucca 3 dove è prevista a settembre una classe prima della scuola primaria con 28 alunni".
E' stato poi firmato un comunicato congiunto dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams che riporta il seguente testo:
"Per contrastare le ennesime risposte insoddisfacenti da parte del Miur alle lavoratrici e ai lavoratori del mondo della scuola siamo stati costretti ad indire uno sciopero della scuola per oggi 8 giugno.
Ad eccezione del provvedimento di aggiornamento delle graduatorie dei supplenti, sulle altre sostanziali richieste, le OO. SS. hanno dovuto prendere atto della totale assenza di precisi impegni da parte dell'Amministrazione.
In modo particolare denunciamo che:
-non c'è stata nessuna disponibilità riguardo al potenziamento degli organici del personale docente e ATA, la cui necessità è resa evidente anche dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico
- al contrario la provincia di Lucca registra un taglio di 43 posti di personale docente con conseguente aumento del numero di alunni per classe;
- la stabilizzazione dei precari a partire dal 1 settembre sia ATA che docenti che, anche per questi ultimi, potrebbe essere velocemente attuata da concorsi per soli titoli.
È quindi palese l'insufficienza delle risorse destinate al sistema d'istruzione già nell'ordinario e ancor più per fronteggiare l'emergenza così da consentire di far fronte all'accresciuto fabbisogno di docenti e collaboratori scolastici; così da grantire la dotazione dei necessari materiali igienico sanitari e di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) per alunni e personale.
Se davvero si vuol tornare in sicurezza alle attività in presenza, non bastano piccoli aggiustamenti, servono investimenti straordinari. È indispensabile:
1) garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità;
2) rivedere i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche;
3) provvedere alla messa in sicurezza degli edifici;
4) prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.
5) attuare gli impegni per la stabilizzazione del rapporto di lavoro già il prossimo settembre.
Occorre ridare, a istruzione e formazione, la dovuta centralità nelle scelte politiche perché il superamento dell'attuale emergenza segni anche per il sistema scolastico un momento importante di rinnovamento e di crescita.
Il personale della scuola ha dato in questi mesi una grande prova di responsabilità, senso civico, passione per il proprio lavoro: non possono essere queste le uniche risorse su cui far conto, è il momento che faccia fino in fondo la sua parte chi ha la responsabilità di governare il Paese.
Il personale scolastico merita rispetto e condizioni normative e salariali dignitose".