L'assemblea di martedì sera, largamente partecipata con oltre 150 presenti, è stata una importante occasione per informare i cittadini sulla evoluzione di una vicenda che si trascina ormai da molti mesi. Sono intervenuti i vari rappresentanti dei comitati ambientali della Piana a partire da Liano Picchi, coordinatore degli stessi, che ha dato ulteriori informazioni sulle moltissime criticità dell'impianto in questione e della sua localizzazione in un'area industriale già satura, a rischio alluvioni frequenti ed a ridosso del centro abitato di Porcari. Intervenuti anche molti cittadini preoccupati dell'evolversi della situazione. Il capogruppo de La Porcari che Vogliamo ha ripercorso la storia dell'Impianto, dall'inizio ad oggi attraverso un puntuale cronologia e la presentazione di carte e documenti.
"Una cronistoria - interviene Barbara Pisani - largamente impietosa. Il Comune di Porcari ha prima taciuto per mesi sulla vicenda a loro nota dall'agosto 2023 e che noi e i cittadini abbiamo appreso, grazie a Liano Picchi, soltanto ad aprile 2024. Per non parlare poi della pessima figura fatta nel Consiglio Comunale straordinario, da noi richiesto e tenutosi lo scorso 29 aprile, nel quale il Sindaco e la sua maggioranza hanno deciso di non ricorrere al TAR contro la decisione di Regione Toscana di escludere tale impianto dalla Valutazione di Impatto Ambientale. I cittadini sono quindi stati costretti a farsi carico in autonomia del ricorso al TAR mettendosi le mani in tasca. Solo dopo questa scelta coraggiosa di cittadini e comitati, il Sindaco e la Giunta, con i soldi dei porcaresi hanno deciso di fare un ricorso, con il solo obiettivo di salvarsi la faccia, al Presidente della Repubblica!
"Basta con i silenzi complici, le vuote rassicurazioni e le operazioni di facciata! Il comune proceda senza ulteriori indugi - prosegue Barbara Pisani - a fare quello che avrebbe dovuto fare già nell'agosto 2023. Approvi, come hanno chiesto l'altra sera i comitati e come chiediamo noi da mesi, una delibera di giunta che conferma la perimetrazione del centro abitato, già esistente negli atti e sul territorio, dichiarando che lo stesso arriva fino alla fine di Via Ciarpi. Sarà la conferma che l'impianto che vorrebbero realizzare è a meno di 200 metri dal centro abitato di Porcari, ovvero, stante le leggi in materia, troppo vicino e quindi impossibile da realizzare."