Per tutti questi anni, durante tutte le udienze che si sono succedute, nel corso di ogni dibattimento, Sabrina Landucci ex moglie di Mario Cipollini, non aveva e non ha mai battuto ciglio. Mai ha rilasciato interviste né preso parte a trasmissioni televisive alle quali l'avevano più volte invitata promettendole compensi con cifre a quattro zeri e anche qualcosa di più, ma lei non ha mai accettato. Così come non ha mai ascoltato le richieste dell'avvocato Giuseppe Napoleone, amico di famiglia di lunga data e confidente del suo ex coniuge, con le quali le veniva proposto un congruo risarcimento che lei, però, ha sempre respinto.
Non si era, nemmeno, mai commossa come oggi pomeriggio dopo la pronuncia della sentenza di condanna: tre anni di reclusione, una botta tremenda per chi è stato sotto la luce dei riflettori per tutta la vita e per meriti sportivi piuttosto che per la cronaca giudiziaria.
Questa volta, però, non è riuscita a trattenere le lacrime e ce ne eravamo già accorti al termine delle arringhe dei due avvocati dell'imputato, Cesare Placanica piovuto a Lucca da Roma e, appunto, l'ex amico di tante vacanze trascorse insieme alle rispettive famiglie, avvocato Giuseppe Napoleone. Gli occhi lucidi, seduta da sola allo stesso posto dal quale non si è mai alzata nella sala delle udienze collegiali del tribunale di Lucca usata per la circostanza, questa donna alta, bella, coraggiosa, lontana dai facili abbandoni emotivi, non ce l'ha fatta e ha ammesso che le parole di Napoleone l'avevano ferita moltissimo.
"Non credevo si potesse arrivare a tanto - ha confessato subito prima e subito dopo le parole del giudice Felicia Barbieri - Mi ha fatto passare per una mamma inadeguata, che non è stata capace di seguire le proprie figlie, proprio lui che conosce benissimo tutta la storia. Non me lo aspettavo fino a questo punto... E' finito un incubo, finalmente. Il giudice ha dato ragione alla nostra versione dei fatti e questo dimostra che non mi sono inventata nulla e che ho sempre fatto tutto per difendere la mia famiglia e le mie figlie. Non mi interessano né mi sono mai interessati i soldi e io non ho mai percepito nulla dal mio ex marito, nemmeno una casa dove andare a stare con le figlie. Ho rifiutato proposte allettanti per andare in Tv e raccontare i fatti miei, ma niente, non ci sono andata e ho sempre mantenuto un profilo riservato. Oggi, però, voglio dire che mi sono sentita fortemente amareggiata perché colpita dalle parole di quello che credevo fosse un amico sia del mio ex marito sia della sottoscritta. Invece mi ha descritta in un modo ignobile, falso, vergognoso e non posso che provare un forte sentimento di astio nei suoi confronti".
Sabrina Landucci si è messa in contatto whatsapp, a fine processo, con il fratello Marco che da Torino, dove vive, era in ansia per questa giornata. Anche per lui è stata una liberazione.