Un brutto risveglio per via Fillungo infatti una delle attività più apprezzate chiude i battenti: il bar cioccolateria Ristori Essenza del gusto. Sembrava un locale d'altri tempi, anche per aver conservato gli arredi dell'impianto originario del negozio che era in principio una profumeria, a partire dall'insegna in legno e vetro nero con le scritte in oro per non parlare dei mobili antichi che si erano perfettamente adattati anche alla nuova attività: una pasticceria, gelateria dove il valore aggiunto erano i prodotti di cioccolato.
Un locale storico dunque molto apprezzato dai lucchesi e dai turisti per le sue vetrine (chi non ricorda la fontana di cioccolata?), il corridoio ricco di scaffali dove, in un primo momento, venivano esposti i profumi, si erano ben adattati alla nuova attività, ospitando i prodotti dolciari. Per non parlare della saletta interna, proprio in fondo al locale, adatta per godersi le prelibatezze in piena serenità, un modo per sfuggire allo struscio cittadino. E adesso che fine faranno quei meravigliosi arredi? Nessuno vuole parlare, c'è solo amarezza negli occhi di chi sta caricando i mobili di questo negozio su furgoncini, consapevole che la chiusura di questa attività è una vera perdita per la città di Lucca.
L'esercizio commerciale per 54 anni (dal 1948 fino al 2002) era conosciutissimo come la profumeria della "signora Ristori", Giovanna Colombini, che era entrata a lavorare nel negozio con la mamma e la zia dopo la seconda guerra mondiale. Molto conosciuta e apprezzata da tutti per la sua professionalità e gentilezza che davano un valore aggiunto all'attività, la signora Ristori aveva lasciato l'attività nel 2002 con una clausola: chi arrivava avrebbe dovuto mantenere arredi e insegna.
Così è stato prima con un'altra profumeria e nel 2014 con la pasticceria-cioccolateria. Questa mattina, invece, il negozio è stato svuotato degli arredi della tradizione. In vetrina il volantino dell'iniziativa di lunedì 4 maggio, la manifestazione di mobilitazione regionale per salvaguardare il lavoro dopo mesi di lockdown con sopra scritto: "Non andrà tutto bene, non lasciateci soli". Purtroppo dopo un mese da quell'evento, l'epilogo è stato la chiusura e la asportazione degli arredi originali. Ma la Sovrintendenza ne era al corrente?
"E' una cosa che apprendo adesso - ha commentato l'assessore alle attività produttive Valentina Mercanti - Mi informo subito. Se i mobili che sono stati portati via erano quelli originali, faremo ovviamente i nostri passi e non lasceremo certo correre anche avvisando la Soprintendenza. Prima fatemi controllare perché se fossero davvero gli arredi originali sarebbe una cosa gravissima".