Parafrasando l’incipit di molte delle sue canzoni, i fans di Blanco urlano spesso al cantante di “mettergli le ali”: lui non si è fatto pregare e li ha accontentati con uno show, sugli spalti delle Mura storiche, di circa un’ora e mezzo. Un’esibizione, quella di ieri sera, nella quale l’artista bresciano, al secolo Riccardo Fabbriconi, non si è risparmiato alla platea dei 40 mila spettatori, lasciando sul palco ogni briciolo di energia e ogni goccia di sudore. Possiamo dire che Blanco ha conquistato le Mura sia metaforicamente che fisicamente, chiudendo la serata con una “scalata” al monumento locale per eccellenza, arrampicandosi in cima ad una struttura.
La tappa del Lucca Summer Festival conferma il prorompente successo di pubblico del “Blu Celeste Tour” che, dopo la vittoria al Festival di Sanremo, ha registrato un vero e proprio boom di date e di prenotazioni: tutte le date sono andate sold out, il clima di Lucca conferma tutta questa attesa, con le migliaia di giovani e giovanissimi assiepati nelle strade del capoluogo in attesa di accaparrarsi il posto migliore. Poco importa se, nel corso del pomeriggio, le temperature sfiorano i 40 gradi e se, nel corso della serata, il suono delle sirene delle ambulanze dei soccorritori alle fans svenute si mescolavano senza tregua ai suoni del concerto.
Tutto sotto controllo, anche quando l’impianto audio va in tilt per ben tre volte ed è necessario interrompere il concerto per diversi minuti per permettere l’intervento dei tecnici: a Blanco il pubblico perdona tutto. L’attacco della scaletta fa esplodere il pubblico: “Mezz’ora di sole” e “Paraocchi” sono due tra le canzoni più amate del cantante, poi via con “Figli di puttana”, “Sai cosa c’è”, “Finchè non mi seppelliscono”, altre hit molto note. La parte centrale della track list è volutamente più soft, con le dolci note di “David”, una versione acustica di “Notti in bianco”, la struggente “Blu Celeste” e “Nostalgia”. Ecco una serie di brani meno noti (non ai fans) non ancora pubblicati, prima di un nuovo “pit stop” per rifiatare. Per il finale Blanco e Michelangelo, produttore e chitarrista, riservano il clou, con l’ausilio coreografico di un fortunato gruppetto di sostenitori, chiamati a salire sul palco. Ecco “La canzone nostra” poi, probabilmente il brano più atteso che fa cantare all’unisono figli e genitori, “Brividi”, introdotta dalla parte di Mahmood in playback. Finale di energia con “Notti in bianco”, come quelle delle scatenatissime e giovanissime fans che difficilmente questa notte hanno preso sonno.
Foto di Ciprian Gheorghita