"Tra i settori più in difficoltà a causa della gravissima emergenza Coronavirus c'è sicuramente quello dello sport. Con il lockdown si sono fermati i grandi campioni, ma anche tutto il movimento sportivo considerato minore, ma che minore non è, perché coinvolge tanti bambini e ragazzi e le loro famiglie. Dobbiamo quindi impegnarci tutti al massimo per aiutare e supportare le società sportive del nostro territorio, in maniera da favorire la ripresa delle attività in piena sicurezza, ma siamo chiamati anche a cogliere tutte le opportunità che la ripartenza ci potrà offrire".
Lo dice il presidente del Panathlon Club International di Lucca Guido Pasquini , che fa il punto della situazione ed indica alcune priorità.
"Tra i compiti del Panathlon - prosegue Pasquini - c'è quello di attuare un'azione incessante di promozione dell'attività sportiva sul proprio territorio ma anche di fungere da stimolo nei confronti delle istituzioni per salvaguardare i diritti dei ragazzi ed aiutarli a crescere per diventare bravi sportivi e bravi cittadini.
Abbiamo appreso con soddisfazione che la Regione Toscana si sta adeguando, anche su sollecitazione di Coni, ANCI e società, ad erogare un finanziamento commisurato al momento di difficoltà che stanno vivendo le società. Speriamo che un contributo significativo arrivi anche dal Comune di Lucca, con il quale il dialogo è costante in questo periodo. Il nostro Club è inoltre a disposizione delle società sportive e vuole venire incontro alle loro esigenze ed alle loro problematiche, che non sono di poco conto. Si pensi soltanto alla responsabilità civile e penale dei presidente delle società, che rispondono in prima persona dell'iscrizione alle gare e di tutte le attività svolte dai suoi atleti, che diventano particolarmente delicate al tempo del Coronavirus. Un problema è, ad esempio, legato all'autocertificazione di non aver avuto il Covid che viene richiesta a chi fa sport quando riprende l'attività: se si tratta di un soggetto asintomatico e non sa di essere positivo può contagiaremgli altri atleti ed anche in questo caso i rischi sono in capo al presidente del sodalizio. Altra questione importante che riguarda i più piccoli: i campi estivi per i bambini potranno essere effettuati? Anche se i genitori lavorano ed hanno difficoltà a gestire i figli, la paura legata al rischio del contagio potrebbe portare le famiglie a non far praticare sport ai bambini. Dobbiamo in ogni caso scongiurare questo pericolo, puntando sul benessere garantito dall'attività motoria, che al limite può essere svolta anche singolarmente".
"Sono soltanto alcuni esempi - dice ancora il presidente del Panathlon Club di Lucca - delle difficoltà che ci troviamo di fronte in ambito sportivo e proprio per questo, insieme ai componenti del Direttivo ed agli altri soci, che possono vantare varie ed importanti competenze, stiamo effettuando un'analisi della situazione lucchese e vogliamo avviare alcune iniziative a favore delle società sportive una volta che sarà possibile ripartire con l'attività ma anche in questa fase di stand-by.
Sappiamo infatti che fino al 24 maggio è consentito lo svolgimento delle attività sportive in forma individuale, anche in impianti pubblici o privati e all'interno di strutture e circoli sportivi, se svolte in spazi all'aperto. Resta invece sospesa, prima del 24 maggio, ogni altra attività collegata all'utilizzo delle strutture, compreso l'utilizzo di spogliatoi, palestre, piscine, luoghi di socializzazione.
In realtà in questo momento le normative non sono molto chiare e le società hanno sicuramente bisogno di un supporto. Noi, per quanto possiamo, siamo disponibili a collaborare con loro e con le istituzioni per risolvere o almeno limitare i molti problemi che si stanno presentando.
In questa situazione di estrema difficoltà e complessità, che fa pensare ad un periodo di ulteriore fermo dello sport, ci sono però anche delle opportunità che dovrebbero essere colte, auspicando tutti insieme una ripartenza vera delle attività, magari a partire dal mese di settembre 2020.
La prima opportunità è quella di poter utilizzare questo periodo di stop forzato per rimettere a posto gli impianti sportivi, in particolare da un punto di vista igienico-sanitario. Ci sono finanziamenti disponibili e potrebbero essere usati per sistemare ad esempio spogliatoi, docce etc, in maniera da rendere più confortevole e sicura la presenza dei nostri atleti nelle strutture.
Un altro argomento da approfondire è quello delle eventuali sponsorizzazioni: la Corte di Cassazione, con l'ordinanza numero 8540 del 5 maggio 2020, ha ribadito che, in relazione allo sport dilettantistico, la spese fino a 200mila euro per la pubblicità possono essere dedotte per presunzione assoluta a condizione che si rispettino alcune regole (promozione dell'immagine dello sponsor e congruità).
Per quanto riguarda i finanziamenti, con il Decreto Legge numero 23 dell'8 aprile il Governo ha creato e finanziato il Comparto Liquidità del Fondo di Garanzia e del Fondo Contributi Interessi in gestione all'Istituto per il Credito Sportivo. Quest'ultimo ha previsto in favore delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e delle Società Sportive Dilettantistiche iscritte al registro CONI o alla Sezione parallela CIP da almeno un anno la concessione di finanziamenti (da 3mila a 25mila euro) destinati a far fronte alle esigenze di liquidità correlate all'emergenza COVID-19.
Vi sono anche ulteriori forme di finanziamento o di mutuo che possono essere utilizzate dalle società.
Sono temi importanti, come anche quelli sulla fiscalità, e noi rinnoviamo l'invito ad un'ampia discussione, che consenta di fornire idee, indicazioni e strumenti anche alle società sportive meno abituate a muoversi in ambito amministrativo".
"Il Panathlon da questo punto di vista c'è – chiude Pasquini - e vuole dare il suo contributo per superare l'emergenza Covid-19 e per ripartire più forti di prima, nello sport come nella vita".