“In un momento drammatico per il nostro Paese legato al propagarsi del Coronavirus, gli ambulanti sono pienamente concordi che la salute pubblica debba essere garantita come priorità irrinunciabile, ed in questo senso, pur ritenendo che i mercati siano il posto più sicuro dove acquistare rispetto ad altre realtà, siamo disposti fare i giusti e dovuti sacrifici con la chiusura dei nostri mercati”.
Sono i massimi dirigenti del sindacato ambulanti Anva Confesercenti Toscana Nord ad intervenire dopo la firma dell’ultimo decreto che di fatto chiude i mercati eccetto quelli alimentari. Sono il presidente Toscana Nord Leonetto Pierotti, il responsabile Claudio Del Sarto ed i presidenti di Pisa e Massa Carrara Roberto Luppicchini e Pierpaolo Pucci, a scendere in campo a difesa della categoria.
“Siamo vicini ai nostri colleghi – affermano i presidenti - che in questo momento stanno stringendo i denti e non possono incassare nemmeno un euro dal proprio lavoro. E’ un momento difficile ma ci risolleveremo. La salute prima di tutto ovviamente, ma senza dimenticare il nostro futuro lavorativo. Le amministrazioni comunali ed il governo siano consapevoli che gli ambulanti hanno una famiglia ed impegni economici; ed un’interruzione delle attività almeno fino al 3 aprile, avrà un forte impatto in materia di liquidità far fronte alle scadenze e alle necessità della vita giornaliera”.
Da qui le richieste forti e irrinunciabili da parte dell’Anva Toscana Nord: “Ai Comuni chiediamo la sospensione e l’abbattimento del pagamento COSAP, la sospensione e la riduzione del pagamento TARI ed il non conteggio delle assenze in questo periodo – insistono i presidenti degli ambulanti -. Al governo di considerare nel comparto turismo anche gli ambulanti dei raggruppamenti turistici, visto che vivono quasi completamente grazie ai flussi turistici, la sospensione delle scadenze INPS, finanziamenti immediati a tasso zero, cassa integrazione per tutte le tipologie di aziende, rinvio al 31 dicembre dell’obbligo dell’invio telematico degli scontrini e della lotteria, credito d’imposta per le aziende danneggiate e sospensione pagamenti di bollette, mutui e finanziamenti alle aziende. Richieste avanzate – concludono - con l’obiettivo di far sopravvivere le imprese ambulanti che spesso rappresentano una rete commerciale di vicinato laddove non c’è niente. Un settore produttivo che non ha nessuna sussistenza e nessun paracadute, che vive solo del proprio lavoro”.
La disperazione degli ambulanti: "Adesso il governo ed i comuni ci aiutino"
Scritto da Redazione
Economia e lavoro
12 Marzo 2020
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