Una lettera aperta che Sabina Bigazzi per Filcams-CGIL, Giovanni Bernicchi per Fisascat-Cisl e Roberto Pacini UILTuCS Uil, hanno inviato alla provincia e comuni, e diffuso alla cittadinanza, per denunciare la situazione di estrema difficoltà dei lavoratori dei negozi della grande, media e piccola distribuzione.
"Come abbiamo più volte denunciato nei giorni scorsi, diverse imprese che operano nella provincia hanno avuto ritardi inaccettabili nel mettere i dipendenti in condizione di lavorare il più possibile in sicurezza. Comprendiamo - dicono i referenti sindacali nel comunicato unitario - che nessuno poteva essere pronto ad affrontare un evento così imprevedibile, tuttavia è inaccettabile che ancora oggi non vi sia una corretta gestione dei flussi o che vi siano lavoratori che non hanno i dpi. Accanto a questo però ci sono anche i comportamenti di molti, troppi clienti che sembrano non comprendere la gravità della situazione, né tanto meno che i lavoratori del commercio alimentare sono terribilmente esposti al contagio. Corse a chi arriva prima per entrare o per essere servito ai banchi; non rispetto delle distanze di sicurezza alle casse; andare al supermercato tutti i giorni per due o tre cose così si fa una passeggiata; accaparramento di alcuni prodotti meno deperibili, magari litigando fra clienti; andare a fare la spesa di domenica in massa almeno si fanno due passi".
"Questo solo per elencare alcuni dei comportamenti che con scarso senso civico si verificano quotidianamente – aggiungono i referenti delle organizzazioni - . I lavoratori del commercio alimentare hanno paura come tutti, e forse anche di più perché sono consapevoli di essere molto, molto esposti, eppure continuano, loro si con senso civico, a fornire il servizio, e lo fanno quotidianamente perché sono altrettanto consapevoli di fornire un "servizio di pubblica utilità" in questa fase inedita e difficile. Crediamo che altri provvedimenti si possano e si debbano prendere per la sicurezza del settore, per incentivare comportamenti più virtuosi da parte dei clienti/cittadini e per dare respiro a tutte le lavoratrici ed i lavoratori che hanno famiglie e figli a casa dalla scuola. Crediamo che ridurre gli orari di apertura, e chiudere i supermercati di domenica, almeno in questa fase, possa essere un provvedimento utile ad incentivare le persone a modificare le loro abitudini sugli orari e sui giorni in cui andare a fare la spesa, diluendo la presenza dei clienti nei negozi nell'arco del giorno e/o nei giorni della settimana". "Siamo certi che vorrete accogliere questa nostra che vuol essere un richiamo al senso civico ed al rispetto da parte della cittadinanza ma anche all'attenzione delle istituzioni. Anche la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della distribuzione alimentare contribuisce alla tutela dei cittadini e della collettività tutta".