L'arte urbana ridisegna il centro storico di Lucca: nei mesi di settembre e ottobre il territorio diventa laboratorio artistico per alcuni degli street artist più noti a livello internazionale, con mostre, installazioni temporanee site specific e opere destinate a durare nel tempo.
Si apre infatti la seconda fase di Labirinto, mostra a cura di Gian Guido Grassi, inaugurata lo scorso maggio a Palazzo delle Esposizioni, che ha accolto per due mesi le opere di Moneyless, Tellas e StenLex. Dal mese di settembre gli artisti coinvolti saranno protagonisti di una nuova installazione site specific all'interno della monumentale Chiesa dei Servi (ingresso libero, fino a domenica 15 ottobre) e di un percorso outdoor tra le piazze del centro storico e le antiche mura. L'itinerario si snoda tra piazza San Martino, dove la cattedrale fronteggia l'opera del duo StenLex, piazzale Verdi, sede dell'edificio dismesso della Manifattura Tabacchi, sulle cui finestre Tellas ha fatto sorgere un giardino in bianco e nero, l'iconica Torre delle Ore in Via Fillungo e il Baluardo San Donato. Qui, dove un tempo erano posizionate le cannoniere, Moneyless apre un varco tra geometria e natura, scoprendo parallelismi e punti di rottura.
Labirinto è promossa da Fondazione Banca del Monte di Lucca e Fondazione Lucca Sviluppo, in collaborazione con Start - Open your eyes, il contributo del Consiglio della Regione Toscana e del Comune di Lucca, con il patrocinio Ministero degli Affari Esteri e dalla Cooperazione Internazionale. Alcune opere di Moneyless e StenLex, infatti, sono state recentemente entrate a far parte della Collezione Farnesina.
A Lucca sorgeranno anche due nuove opere permanenti che arricchiranno il patrimonio della città; la prima sarà realizzata dallo stesso Moneyless, lucchese di adozione, sul playground del campo da basket nel quartiere di San Filippo; la seconda sarà dipinta nella centralissima via della Quarquonia da Alleg, una sorta di affresco che in alcune scene racconta, come in un fumetto, il legame tra Lucca e la natura.
BIO
MONEYLESS https://www.moneyless.it/ (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, fin da ragazzo approda alle prime esperienze espressive e al graffitismo, si diploma successivamente all'Accademia di belle arti di Carrara in Multimedia e consegue la specializzazione in Comunicazione Design all'Isia di Firenze; pioniere del muralismo astratto in Italia, ha indagato tecniche e materiali differenti (pitture su muro, legno, lastre e tela, disegni su carta, sculture in metallo o legno, installazioni con corde) e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in contesti prestigiosi di tutto il mondo siano essi spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, come ipotesi di studio delle forze della Natura, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione e, in questo percorso coerente, ha superato lo studio iniziale dei poligoni e dei solidi platonici per indagare il cerchio e arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come "fuochi d'artificio": combinando i graffiti alle sperimentazioni artistiche è riuscito a creare uno stile unico in grado di trasferire un'immediata percezione cinetica rilevatrice dell'intimo mistero della materia secondo l'assioma «ubi materia ibi geometria» (Keplero).
STEN LEX https://stenlex.com/ Duo italiano considerato tra i pionieri dello "Stencil Graffiti", realizzano il primo stencil in strada a Roma dal 2001 in un periodo nel quale questa tecnica è pressoché sconosciuta e inutilizzata come forma d'arte urbana. Il duo è noto in ambito internazionale per aver introdotto, a partire dal 2002, l'utilizzo della mezzatinta nello stencil. L'elaborazione grafica, da loro chiamata Hole School, consiste nel ritagliare un'immagine composta di punti o linee: un ritratto appare così realistico da lontano, astratto da vicino. Nel 2008, Banksy li invita a partecipare al Cans Festival a Londra assieme ad un gruppo di artisti specializzati nello "Stencil Graffiti". Dopo aver usato per anni come media sia lo stencil che il poster il duo crea un processo che chiama Stencil Poster. Il processo consiste nell'affissione di un manifesto composto di linee o punti poi ritagliato a mano sul muro stesso sul quale è applicato. Questa matrice di carta viene quindi dipinta di nero ed infine distrutta per dare spazio all'opera finale. Il concetto alla base di questo processo è che gli agenti atmosferici, la pioggia e il vento distruggano lentamente nel tempo la matrice svelando l'opera finale man mano che la matrice si dissolve. Il significato essenziale dello "stencil" che viene considerato una tecnica per riprodurre una stessa immagine più volte, viene così portato al paradosso: distruggendo la matrice, parte anch'essa dell'opera, viene meno la sua riproducibilità. Il duo è sempre più presente nella scena artistica internazionale destreggiandosi tra opere urbane nelle capitali di tutto il mondo e mostre personali nelle più prestigiose gallerie.
TELLAS https://www.tellas.org/ (Fabio Schirru), nato a Cagliari nel 1985, si laurea a Bologna dove studia all'Accademia di Belle Arti e quindi si trasferisce a Roma dove vive attualmente; cresciuto nelle terre aride e spontanee dell'entroterra sardo, la sua ricerca è la derivante di un'estetica non urbana in cui centrale è la natura con le cui forme crea un particolare intreccio di segni che sconfinano nell'astrazione: foglie, radici e alghe intrecciate tra loro in un complicato groviglio indefinito, da cui le singole immagini affiorano stimolando la fantasia di chi osserva, sembrano invertire il consueto processo antropico di cementificazione e la natura sembra riappropriarsi degli spazi che le sono stati sottratti; considerato nel 2014 dall' Huffington Post U.S. tra i 25 street artists più interessanti della scena mondiale, tutti i suoi lavori sono concepiti come degli studi, analisi prodotte su diversi "supporti" grandi superfici murali, carte, tele, installazioni e produzioni audio e video.