Anno XI 
Venerdì 27 Settembre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
27 Settembre 2024

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“Greenpace in questi giorni, dopo i nuovi campionamenti che ha effettuato sul nostro territorio, ha rilanciato l’allarme che già avanzammo a metà luglio scorso in commissione lavori pubblici ed ambiente: è dal 25 marzo scorso che l’ARPAT ha rilevato, nell’area intorno al pozzo potabile GEAL di San Filippo, una quantità di acidi PFAS (ne sono state cercate solo sei tipologie) pari a 107,8 nanogrammi. Una dose che, se fosse già in vigore la legislazione che scatterà a gennaio 2026, potrebbe decretare la chiusura dell’approvvigionamento idrico, perché oltre i limiti di guardia stabiliti a 105 nanogrammi. Nonostante la richiesta di interventi che in commissione abbiamo rivolto sia a GEAL che all’Amministrazione comunale, in due mesi non è arrivata alcuna risposta: è per questo che in Consiglio comunale, durante l’ultima seduta, ho voluto tornare ad evidenziare l’emergenza, con un’apposita raccomandazione consiliare”.

E’ il consigliere comunale del centrosinistra Daniele Bianucci ad intervenire sull’emergenza PFAS sul territorio lucchese.

“I rilievi effettuati a fine luglio da Greenpeace Italia nell’acqua potabile a Lucca (Zona San Filippo, vicino all’omonima chiesa in Via della Chiesa), confermano i dati già a disposizione grazie ai prelievi ARPAT di marzo. E dimostra che i quantitativi di PFAS restano significativi e pericolosi, nella nostra rete idrica, anche dopo il trattamento di potabilizzazione a cui l’acqua viene sottoposta prima di uscire dai rubinetti – sottolinea Bianucci – Ricordiamo che già a luglio, infatti, nella commissione lavori pubblici ed ambiente, Tommaso Panigada dell’associazione “Senza Confini”, di cui noi avevamo richiesto l’audizione, ci aveva evidenziato appunto i dati ARPAT, molto eloquenti e preoccupanti. La nuova iniziativa di Greenpace adesso, rende di nuovo bene l’idea dell’importanza e dell’urgenza di un’azione rapida ed incisiva, sul nostro territorio, per tutelare la salute dei cittadini e dell’ecosistema rispetto a queste sostanze, la cui nocività è ormai acclarata dall’intera comunità scientifica internazionale. Per questo, in via cautelativa, a nostro avviso occorrerebbe da subito adottare comportamenti in linea con quelli che tra poco più di un anno saranno obbligatori per legge; ed è necessario aumentare lo spetto delle tipologie di acidi PFAS ricercate nelle analisi, perché a nostro avviso i dati dei quantitativi individuati potrebbero essere ancora più allarmanti”.

“Tutto ciò lo avevamo detto a luglio in commissione, e lo abbiamo ribadito adesso in Consiglio comunale – conclude Bianucci - Ringraziamo naturalmente Tommaso Panigada per il suo contributo, dall’alto valore scientifico e politico. Proprio con Panigada e l’associazione “Senza Confini” abbiamo redatto una mozione consiliare sul tema, il cui approfondimento era l’oggetto della commissione stessa. A scopo precauzionale, in attesa dell’avvio della validità della legislazione nazionale prevista appunto per l’inizio del 2026, con la mozione chiediamo di avviare da subito (tramite l’operato di GEAL) rilevazioni puntuali continuative, relative alla presenza di queste sostanze, nelle acque destinate al consumo umano (in particolare quelle prelevate dai campi pozzi in riva sinistra e destra del Serchio) e anche in quelle depurate dall’impianto di depurazione fognario di Pontetetto; inoltre, domandiamo ad ARPAT di rilevare la presenza dei PFAS nelle acque dei canali Ozzeri e del sistema idraulico Condotto Pubblico, in particolare per ciò che attiene l’Ozzeri tramite campionamenti effettuati a monte ed a valle di Pontetetto mentre per il Condotto pubblico a monte ed a valle della Città. Da parte nostra, sosteniamo con forza la proposta di costituire un tavolo di lavoro continuativo (aperto anche alle associazioni, ai consiglieri di opposizione e a tutti i Comuni della Piana), per studiare insieme e portare avanti strategie efficaci contro i PFAS. Crediamo infatti che non ci sia tempo da perdere di fronte ad un’emergenza ambientale che ci deve vedere uniti, e che a nostro avviso deve prevedere un approccio cautelativo nei confronti della salute di tutti i cittadini”.

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