Anno XI 
Lunedì 7 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da francesco pellati
Politica
17 Dicembre 2024

Visite: 271

il 13 scorso USB ha dichiarato il rituale sciopero del venerdì. Piero Chiara ci raccontò “I giovedì della signora Giulia”, oggi ci toccano i venerdì del sindacalismo di lotta, ma anche un po’ di fine settimana lungo. Questo sciopero, come quello di Landini, l’hanno fatto quattro gatti: il 2,8% dei pompieri, lo 0,54 nella scuola, lo 0,44 nella sanità, irrilevante nel commercio, nell’industria, nel turismo privati. La adesione è stata maggiore, circa il 10%, nei trasporti pubblici dove basta un treno fermo per bloccare la metropolitana, ne bastano meno di dieci per mettere in crisi le ferrovie. Lo stesso vertice di TPL (Trasporto Pubblico Locale) ha preannunciato una proposta che disciplini modalità, frequenze e durate degli scioperi nel trasporto pubblico.  
Cortei USB & associati, con le bandiere (della Palestina!), tamburi che rullano, ma meno di 2.000 a Roma (stima questura), meno di 400 a Siena, poco più di 600 a Torino compresi i gentiluomini di Askatsuna che hanno fatto il proprio dovere di violenza, però proletaria. E via così. 
La gente ha tirato i moccoli ormai rituali di ogni venerdì che fa il buon Dio, ha disdetto impegni e appuntamenti, ha fatto levatacce per arrivare in orario in fabbrica, in ufficio, in negozio o negli studi professionali oppure è arrivata in ritardo. 
Lo sciopero ha modeste rivendicazioni economiche, molte motivazioni politiche: è contro il Governo, in odore di neofascismo, che minaccia il diritto di sciopero, infatti da inizio anno ne sono stati indetti appena 1650: chissà quanti di più se il governo non minacciasse. 
Ma chi è l’USB?
 Si definisce “sindacato di classe”, non dei lavoratori, indica (ogni verifica è impossibile) circa 210.000 tesserati. Nel pubblico allargato (ministeri, regioni, comuni, sanità, scuola, eccetera) ne risultano circa 50.000 (fonte A.RA.N), nel privato il numero è ignoto. 
Anche prendendo per buoni i numeri di USB si tratta dello 0.0035% degli italiani: però bastano per rovinare intere giornate di milioni di compaesani. 
A Cuba, in Cina, in Corea del Nord (governi “di classe”) gli scioperi sono vietati dalla costituzione. 
Dai Paesi islamici I(Palestina compresa) non c’è notizia di sindacati né di scioperi: il diritto di sciopero è una conquista esclusiva delle liberal o social democrazie occidentali.
 In America lo sciopero è un diritto garantito. 
Le manifestazioni sindacali pubbliche si svolgono sui marciapiedi o nelle piazze sempre dentro i nastri bianchi e rossi che la polizia predispone, il traffico scorre mezzo metro più in là. Chi esce dai nastri e intralcia è riportato subito dentro, se insiste è trasferito nelle camere di sicurezza della polizia, identificato, multato (se la multa è prevista) e condannato nello stesso giorno a risarcire i danni (raramente) arrecati ad auto, vetrine, negozi.
In Giappone sono esagerati dall’altra parte: ho visto, non una volta sola, scioperi in fabbrica, mai sulle piazze (lì ci si va solo - e raramente - a fare oceaniche manifestazioni politiche): gruppi di uomini e di donne con una fascia bianca al braccio destro che lavorano con maggior lena dei compagni, è il loro modo di dire al padrone “lavoro di più per farti vergognare di trattarmi male”. 
In Italia, l’ansia di tutelare i diritti delle minoranze finisce per ledere i diritti delle maggioranze, ancora più fondamentali. 
Il pericolo è trasversale, coinvolge destre, sinistre e centro, pur in misura, sensibilità e interessi diversi. 
Si tratta di una grave e insopportabile manifestazione di egoistica indifferenza verso i problemi del Paese e di totale mancanza di solidarietà verso quella enorme fetta della popolazione che lavora, si cura, studia, si muove: vive. 
Vale la pena, per quanto possa servire, di invitare tutti i soggetti sociali, economici e politici del sistema Italia a condividere una nuova normativa che regoli svolgimenti, durate, frequenze, modalità degli scioperi, per tutelare un modello di vita acquisito con fatica e che vale la pena difendere.

Pin It
real
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Nell'ambito del festival Lucca Città di Carta presso il Real Collegio venerdì 25 aprile Sala Montale.

Spazio disponibilie

“Il consigliere Daniele Bianucci è stato scaricato dal Partito Democratico al riguardo di Cava Batano–Sassina: ad…

Spazio disponibilie

A Lammari, sul viale Europa, conosciuto anche come “vialone di Marlia”, nel parcheggio del…

Domenica 6 aprile alle ore 17:00 presso la sala parrocchiale Sant'Andrea in Saltocchio si terrà la presentazione del…

Nell’ambito della Paper Week, che vede Lucca capitale della quinta edizione della manifestazione, il corso di laurea…

Spazio disponibilie

Lucca si prepara a brillare ancora sulla scena internazionale grazie alla sua partecipazione all'edizione 2025 del "Na Praia"…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Duetto - 160
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie