"L’invio dei referti medici per posta elettronica è un servizio da ripristinare: molto utile ed apprezzato dai cittadini per comodità, facile accesso e rapidità”, afferma il consigliere incaricato alla sanità Di Vito: al momento i cittadini hanno a disposizione un’applicazione regionale per accedere a referti e fascicoli sanitari, ma si tratta di servizi meno agili in quanto obbligano all’utilizzo dello Spid.
“Sulla questione del blocco dell'invio dei referti di laboratorio tramite posta elettronica ero intervenuto durante la penultima seduta della conferenza dei sindaci, chiedendo chiarimenti al gestore della sanità: la risposta fu che non sarebbe stato più possibile inviare direttamente i pdf per motivi di privacy, per cui il servizio sarebbe stato sospeso- ricorda Di Vito- Nella stessa seduta mi era stata segnalata l'esperienza di un cittadino presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano che aveva ricevuto la documentazione sanitaria sulla propria posta elettronica previo inserimento di una password rilasciata dall'istituto al momento della registrazione”.
Rimasta senza risposta la richiesta di chiarimenti inviata all’azienda sanitaria in data 8 agosto, una ricerca da parte del consigliere sul sito del garante per la protezione dei dati personali ha portato alla scoperta che la normativa ricollegabile alla protezione dei file pdf con una password risale al 2009. “Questa disposizione del garante indicava che i cittadini potevano ricevere referti on line tramite il sito internet della struttura sanitaria dove era stato eseguito l’esame, ma per effettuare il download del referto al paziente doveva essere fornito un nome utente ed una password all'atto della prenotazione o dell'effettuazione dell'esame- spiega infatti il consigliere- La disposizione è ancora valida, il referto in pdf può essere inviato in allegato ad una e-mail. Un percorso che l'azienda sanitaria non ha portato avanti nel corso degli anni, in quanto verosimilmente non ha pensato di aggiornare i propri programmi, a differenza di altri enti pubblici e strutture private, generando così le attuali proteste dei cittadini e le lunghe attese al centro prelievi per ritirare i relativi referti cartacei”.