“Non è la prima volta che lo storico Eric Gobetti viene preso di mira dagli ambienti di destra, che dal 2019 tentano in tutta Italia di impedirgli di divulgare i risultati, condivisi e riconosciuti da storici e accademici, delle sue ricerche in merito alle foibe e all’esodo. Un atteggiamento inaccettabile che mira a tacitare e a silenziare non le opinioni di un cittadino, cosa già grave, ma fonti, studi, dati, fatti concreti e indispensabili per ricostruire la nostra storia e a formare le coscienze e la cultura del nostro Paese”.
Inizia così il comunicato stampa che la lista, e associazione, “Lucca è un grande noi” ha deciso di diramare per rispondere alle critiche della giunta Pardini in merito alla lezione sull’eccidio delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata tenuta dallo storico Eric Gobetti all’Auditorium San Francesco.
La storia, sfortunatamente, è sempre la stessa: nonostante la mostruosità degli eventi avvenuti nella penisola istriana sul volgere della Seconda guerra mondiale, è estremamente difficile trovare una narrazione politica che sia esente da un certo tipo di propaganda. Gobetti, storico specializzato proprio nello studio di quel periodo, ha subito copiose critiche negli ultimi anni, proprio perché tratta le foibe secondo un rigoroso sistema di raccolta delle fonti.
Nel comunicato di “Lucca è un grande noi”, a firma del consigliere e capogruppo Ilaria Vietina, si esprime perplessità e preoccupazione per l’uscita dello stesso sindaco, accusato, insieme a tutta la destra lucchese, di ridurre lo spazio della democrazia”.
“In questi giorni nella nostra città – sentenzia Vietina – emerge un quadro tetro: il potere politico, imponendo la propria autorità, pretende di insinuarsi senza rispetto nelle istituzioni pubbliche e private, di decidere cosa è lecito e cosa no, di delegittimare competenze e professionalità di esperti e di docenti. Senza imbarazzo si dichiara la volontà di imporre un progetto di rinascita culturale sulla città manifestando scorrettezza istituzionale e un pericoloso tentativo di ridurre lo spazio della democrazia. A tutto questo, sono certa, la comunità lucchese saprà resistere con i giusti anticorpi: responsabilità, solidarietà e libertà”.