Anno XI 
Mercoledì 14 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da aldo grandi
Politica
24 Febbraio 2023

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In dieci anni di messa al bando o quasi da parte dell'amministrazione Tambellini, è stata sempre l'unica che, con la Gazzetta, ha mantenuto un dialogo e, con chi scrive, anche una simpatia umana e professionale. Gliene rendiamo merito, visto che l'abbiamo spesso attaccata e senza tanti complimenti. E' giovane, intelligente, determinata e tosta. E sta con Stefano Bonaccini, il meno peggio del peggio. Inoltre e non è poca cosa di questi tempi, bada alla sostanza piuttosto che alla forma e, soprattutto, della teoria Gender portata anche negli asili come vorrebbe certa sinistra, se ne frega. Noi lo diciamo apertamente: per il centrodestra sarebbe meglio perdesse, per il centrosinistra, ovviamente, no. 

Valentina Mercanti buongiorno. Domenica sarà, per lei, ma non solo, un grande giorno nel senso che si voterà per le primarie del Pd dove lei è candidata alla segreteria regionale toscana. Ma non le bastava fare il consigliere regionale, peraltro lautamente retribuito?



Caro Aldo, la voglia di fare e di crescere non basta mai e non è ovviamente un discorso economico visto che non andrò a guadagnare neanche un euro in più. La volontà e l’ambizione sono quelle di compiere un passo in avanti per la crescita del partito. Un partito che merita e ha bisogno di un cambiamento vero e di uno slancio in avanti importante per tornare a essere un punto di riferimento e per tornare a vincere.
Inoltre, per Lucca e la sua provincia la mia candidatura, inutile negare, rappresenta una grande opportunità.

Lei è schierata con la posizione Bonaccini e si troverà di fronte il suo avversario, Emiliano Fossi che, guarda caso, è più vicino al candidato nazionale Schlein. In parole povere, ma comprensibili, in che cosa lei ritiene di potersi differenziare da Fossi?



Stefano Bonaccini mi ha chiamato a sostenere la sua mozione in Toscana e con onore ho accettato di candidarmi alla segreteria regionale. Senza nulla togliere al collega Fossi, credo che il Pd abbia bisogno di aprirsi, di diventare una forza plurale che parli di rinnovamento e che apra le finestre per far entrare un’aria nuova. In più se penso che un partito di centrosinistra debba stare dove c’è più bisogno. Oltre a tornare nelle fabbriche credo che debba tornare anche nei mercati, nei bar, andare dai giovani professionisti che non arrivano alla fine del mese, dagli artigiani, dalle partite Iva, come io ho sempre cercato di fare e che invece il partito da un po’ di anni non fa. La mia volontà, se eletta, è quella di essere presente al 100 per cento sul territorio toscano tra i cittadini, cosa che Fossi non potrà garantire dovendosi dividere con gli impegni da deputato a Roma.

Qualora dovesse vincere, quali impegni si sente di poter assumere di fronte al partito e ai suoi elettori?



Come sto ripetendo da giorni, il mio impegno è e sarà quello di stare sul territorio, accanto agli iscritti, ai cittadini, nei circoli è vicino agli amministratori. L’ho sempre fatto, dall’inizio della mia avventura politica fino a oggi, come consigliera regionale. Solo attraverso una presenza costante e continuativa si realizza il cambiamento e si può ricostruire la fiducia degli elettori nel partito democratico, che deve e può tornare a dare risposte e sostegno.

Lei è sempre stata di sinistra, ma non ha mai forzato su certe posizioni a favore dei diritti civili e, in particolare, sulla teoria Gender. Perché?



Mi sono sempre impegnata parimenti e con le stesse forze per il riconoscimento dei diritti civili e sociali. Non può esserci una società sana senza il riconoscimento dei diritti e dei doveri di tutti. 

Lei proviene da una famiglia di ambulanti che si è sempre fatta un mazzo così per partecipare ai vari mercati dell'antiquariato. Perché, allora, qualcuno la accusa di essere sponsorizzata dai pezzi grossi del Pd o dell'ex Pd quali Andrea Marcucci e Matteo Renzi?



Perché talvolta si parla a caso. Non penso che Matteo Renzi mi sponsorizzi visto che non è neanche più del PD. La mia storia e i fatti parlano per me: mi sono sempre fatta sul territorio e sono felice e orgogliosa che questo mi sia sempre stato riconosciuto dai cittadini, dai dirigenti e dalle figure istituzionali del mio partito. 




Lei Lucca ce l'ha nel cuore. Come vede l'attuale situazione del Pd lucchese dopo dieci anni all’opposizione?



Vedo molte forze giovani in campo. Vedo voglia di fare autocritica, di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche, dopo un necessario periodo di “lutto”, se così lo vogliamo definire. Vedo un’opposizione caparbia e tenace che ha a cuore e che è capace di porre temi sostanziali a problemi quotidiani. Vedo buon materiale da cui ripartire. 



Antifascismo, foibe, Shoah: polemiche a non finire. Com'è possibile che la Storia, invece di unire, ancora a divida a distanza di un secolo o poco meno?



Talvolta non si impara abbastanza dal passato. I nostri padri costituenti hanno con serietà e grande senso istituzionale evitato che quegli anni bui potessero tornare, grazie a quel sistema di regole e di valori che trova la piena espressione nella nostra Costituzione: ecco, quello spirito dovrebbe essere proprio anche di questi anni e di questo periodo, proprio per evitare gli errori e gli orrori del passato. Vorrei che il mio partito fosse ancora più capace di cogliere le contraddizioni dei partiti di destra che troppo spesso strizzano l’occhio a episodi di violenza inaccettabile proponendo solo un silenzio assordante (basta guardare l’ultima vicenda accaduta a Firenze, davanti al liceo Michelangiolo). 

Perché domenica alle primarie del partito democratico si dovrebbe votare per lei?


Perché in un paese sano servono partiti di governo, ma anche partiti di buona opposizione. Perché voglio un partito che sia costruttivo, pragmatico, fatto di sogni ma soprattutto di azioni concrete e che possa dare risposte ai bisogni e a quella complessità e a quelle sfide che oggi il mondo ci pone davanti. Un partito che sappia costruire seria, concreta e credibile a questo Governo, che sta colpendo le famiglie, i ceti medi e popolari.   

Noi abbiamo detto, ripetutamente, che sarebbe meglio che perdessero Bonaccini e i suoi candidati perché il centrodestra, con la vittoria della Schlein, andrebbe a nozze. Secondo lei abbiamo ragione?



Credo che la vittoria di Bonaccini spaventi gli avversari perché con lui segretario il Pd avrebbe una guida forte, autorevole e credibile motivo per cui lo sostengo e sono felice di metterci la faccia.

Di strada ne ha fatta: prima consigliere comunale quindi assessore poi consigliere regionale e, da lunedì, incrociamo le dita, anche segretario del partito a livello toscano. Una strada per Roma, prima o poi, ci sembra una eventualità.



Caro Aldo, sarà che in questi giorni giro talmente tanto per la Toscana che in questo momento l’unica strada che mi manca è via Fillungo!

Sia sincera in questa ultima domanda un po' particolare: il bacio di Fedez a Sanremo che sensazione le ha suscitato?, e non dica che non ha visto la trasmissione perché, magari, le gesta di tale Rosa Chemical (che razza di nome!) e l'influencer-cantante le avrà viste il giorno dopo.


A me sembra surreale che nel 2023 questo tema faccia ancora parlare di sé quando credo che il nostro Paese sia molto più avanti di queste polemiche. Inoltre: via la politica da Sanremo, restituiamo a questo evento quello che è: una grande manifestazione nazionalpopolare che parla di musica.

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