Gentile Direttore,
Mi informano che un consigliere comunale di Capannori, disponendo di parecchio tempo libero e non avendo nulla di meglio da fare, mi accusa di aver commesso gravi violazioni dell’ordine pubblico nella giornata del 25 aprile scorso.
“Non discutere con i bischeri… chi ascolta potrebbe non capire la differenza” mi è stato insegnato. E’ una regola di comportamento che mi sono imposto di osservare in ogni circostanza, ma oggi sono costretto a fare un’eccezione non certo per replicare al soggetto in questione che gode della mia più completa indifferenza ma soltanto per rivolgere a Lei e ai Suoi lettori alcune considerazioni in ordine sparso senza alcun intento polemico.
Da quanto mi è stato riferito sembrerebbe che il consigliere comunale si sia lamentato per la violazione della circolare Roatta che, come Lei mi insegna, vietava gli assembramenti e le manifestazioni di piazza all’indomani dei fatti del 25 luglio 1943.
Non credo proprio che il consigliere in questione sappia chi fosse Mario Roatta il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito nel primo Governo Badoglio, ma mi stupiscono le impressionanti analogie tra quel documento autoritario e illiberale che cito esclusivamente per la passione che nutro per la Storia e le esternazioni dell’esponente di sinistra di Capannori.
“Chi giudica gli altri condanna se stesso” dice il Vangelo di Luca mentre William Shakespeare diceva: “si punta il dito contro le altrui debolezze per mascherare le proprie perversioni”. E la sinistra, mi creda, di perversioni ne ha molte: credono di essere dalla parte dei lavoratori e hanno in Fedez il loro idolo; amano così tanto i poveri che fanno di tutto per aumentarne il numero quando governano; dicono di essere democratici ma sono sostenitori del lockdown, del coprifuoco, del divieto di assembramento, della delazione, della cessione di sovranità, delle censure sui social, dell’abbattimento delle statue, della censura dei libri di storia, dell’ipocrisia del politicamente corretto, dello sfruttamento dei migranti, del monopolio delle multinazionali, del lavoro sottopagato, delle guerre umanitarie con i missili intelligenti, dei tagli alla sanità; affermano di difendere i diritti costituzionali e vorrebbero cancellare, oltre al diritto di circolare liberamente, la libertà di pensiero di un consigliere comunale che intendeva consumare un caffè ed esprimere solidarietà al titolare di un bar ingiustamente chiuso per aver fatto andare al bagno due bambini meritevoli di affetto e attenzioni senza negare alcunché.
Non chiederò al consigliere di Capannori di insegnarmi a fumare con la mascherina (vizio deprecabile del quale faccio ammenda) o condannare la manifestazione organizzata della sinistra bolognese in occasione del 25 aprile a cui hanno preso parte migliaia di persone senza osservare la distanza di sicurezza e senza indossare la mascherina poiché non è nel mio stile fare polemica sterile.
Quel misero e disarticolato comunicato stampa ha rivelato la totale inconsistenza politica del suo autore che dovrebbe provare vergogna poiché gli attacchi personali privi di senso evidenziano un assoluto vuoto di contenuti.
Gentile Direttore, nel ringraziarla per la disponibilità, profitto della circostanza per confermarmi con sensi di distinta stima nei suoi confronti.