Da oltre un anno la popolazione del pianeta è accomunata da uno stato di disagio costante legato alla diffusione su larga scala della pandemia da Covid-19. È difficile pensare che passi in sordina questo stato di cose: la continua incertezza riguardo le condizioni di salute, la continua esposizione a restrizioni e privazioni delle proprie routine e abitudini.
L’organismo, qualsiasi essere vivente, non è in grado di tollerare condizioni di stress costante senza subirne le conseguenze. Allo stesso modo è importante essere indulgenti verso le nostre mancanze e quelle altrui e considerarle nel complesso di una situazione che rischia di sopraffarci per portata e per le conseguenze che comporta.
Quando si parla di stress da pandemia, o di Pandemic Fatigue, ci si riferisce a una situazione patologica ben chiara di cui si distinguono chiaramente le manifestazioni. È importante riconoscerle e cercare di intervenire tempestivamente prima che lo stato patologico diventi cronico e quindi associato a strascichi più lunghi e difficili da eradicare.
Cosa vuol dire essere stanchi della pandemia
Tutti, chi più chi meno, abbiamo avuto a che fare con limitazioni, cambiamenti delle routine, alterazioni del ritmo di attività e di riposo, dettate da un evento di portata storica come la pandemia da Covid-19. Assistiamo per la prima volta in diretta e su scala globale agli effetti della più drastica misura di contenimento per limitare la diffusione di una malattia dal potenziale distruttivo.
È inevitabile che questo stato di cose produca degli effetti psicologici di portata più o meno importante su una grossa fetta della popolazione. L’Organizzazione Mondiale della Salute ha parlato di Pandemic Fatigue riferendosi alla condizione di stress provocato dallo stato di incertezza legato a questo periodo che stiamo vivendo. I sintomi che vanno dallo stress emotivo alla stanchezza e paura, si manifestano in maniera diversa da soggetto a soggetto comportando conseguenze di varia entità.
Questo stato mentale e fisico, in cui prevale la spossatezza e un senso di annebbiamento non è da confondere con gli strascichi che lascia la malattia in sé. Quindi coinvolge soprattutto chi non è stato colpito direttamente dal virus ma ne vive sulla propria pelle gli effetti nefasti.
Evitare che lo stress diventi cronico
Disturbi legati al sonno, all’umore, inappetenza, sovrappeso, disturbi all’apparato gastrico sono alcune delle manifestazioni più comuni legate a questa continua esposizione allo stato di incertezza legato all’andamento della pandemia.
Un primo momento caratterizzato da grosse restrizioni molto vincolanti è stato visto come l’opportunità per debellare la malattia e quindi tornare presto alle proprie abitudini. La mancata realizzazione della promessa ha però portato un grave senso di affaticamento diffuso, la sensazione che gli sforzi fatti fossero stati vani e non sufficienti a portare a un risultato concreto.
Uno stato di tensione complessivamente alto deve essere collocato all’interno di un contesto più ampio. È fondamentale, per esempio, capire se si tratta di una risposta fisiologica a una condizione di precarietà e incertezza già precedente quest’epoca. Quindi è importante richiedere un supporto psicologico adeguato e poter restituire al problema la corretta prospettiva. Non è semplice affrontare questa situazione, ma non è il caso di sentirsi gli unici a soffrire di questo tipo di problemi. In questo momento è una condizione che accomuna una grossa fetta della popolazione.
Come combattere lo stress legato alla pandemia
Ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare per limitare gli effetti dello stress e che possono essere seguiti senza ricorrere al parere dello specialista, ma in attesa di ottenerlo. Isolarsi è una delle naturali tendenze che sembrano manifestarsi con maggiore forza in questo periodo. Eppure è importante evitare di cedere a questo stato di torpore e paresi che porta ad allontanarsi dalla realtà più di quanto non imponga questo stato di cose. Mantenere un contatto attivo frequente e sano con amici e parenti è indispensabile. Che si tratti di una telefonata o attraverso i social o le piattaforme di comunicazione, qualsiasi mezzo è adatto allo scopo.
Migliorare le condizioni che permettono il buon riposo. L’insonnia è tra i fenomeni in rapido aumento associati a questa pandemia. È provocata da fattori diversi, in particolare l’alterazione dei ritmi di sonno e veglia, la continua esposizione a notizie che provocano ansia e incertezza. Può rivelarsi utile fare attenzione alle routine che precedono l’addormentamento o il risveglio, adottare abitudini che favoriscano il corretto riposo compresa la corretta esposizione quotidiana ai raggi solari.
Anche la cura dell’ambiente in cui si dorme è importante, su https://assonnata.com si possono confrontare le recensioni dei supporti come cuscini ergonomici o materassi adatti a favorire il corretto riposo. Quindi meditazione, yoga, esercizio fisico, rappresentano un’ottima strategia per calmare la tensione accumulata in questo periodo, indispensabile per allentare la tensione che porta alle manifestazioni legate allo stress.