Il mercato degli autocarri usati in Italia mette in evidenza volumi in continua ascesa per effetto dell’esplosione del commercio elettronico a livello mondiale, che ha riguardato anche questo settore. Se si dà uno sguardo alla classifica europea dell’età relativa al parco veicoli in circolazione sulle strade, si può notare che l’Italia si trova ai primi posti (il che non è certo un bene, soprattutto dal punto di vista della sicurezza). Non molto diversa è la situazione per i camion usati, come viene fatto notare dal Centro Ricerche Continental: in questo caso il processo di rinnovamento dei veicoli commerciali e dei mezzi pesanti risulta ancora più lenta.
Dove comprare un camion usato
Un esempio di come l’avvento degli e-commerce abbia toccato anche il settore dei tir può essere individuato in Tradus.com, un marketplace online che mette a disposizione un vasto ed eterogeneo assortimento di modelli di camion usati con inserzioni e annunci provenienti da ogni parte del mondo. Uno dei pregi di questo portale ha a che fare con la possibilità di mettere a confronto i vari mezzi. Tradus, inoltre, si fa apprezzare per un servizio di assistenza molto rapido, anche se a colpire in positivo è soprattutto la straordinaria varietà di scelta.
La compravendita dei mezzi pesanti
Tradus.com, insomma, è la dimostrazione perfetta dell’importanza che il commercio elettronico sta assumendo anche nel settore dei mezzi pesanti di seconda mano. Non è difficile intuirne il motivo, dal momento che le piattaforme digitali si dimostrano capaci di assecondare le esigenze di una quantità di imprese sempre maggiore. Insomma, l’uso dei canali digitali è ormai una realtà consolidata e non più un avvenimento straordinario, anche perché in pochi clic si può compiere un giro del mondo completo alla scoperta degli annunci più interessanti e delle offerte più convenienti in tutti i Paesi. Questo è un vantaggio da non sottovalutare: comprando in un Paese con una moneta debole, si ha l’opportunità di approfittare di tariffe più basse senza per questo rinunciare alla qualità dei marchi migliori.
Le condizioni del mercato
Se lo sviluppo del commercio elettronico è senza dubbio un fiore all’occhiello del mercato dei camion usati, vanno comunque riconosciute le difficoltà di un settore che deve ancora crescere sotto molteplici aspetti. Uno degli obiettivi primari, per esempio, è quello di intervenire sulla concorrenza sleale, un fenomeno che rischia di contrastare, o comunque di rallentare, il processo di rinnovamento dei veicoli. La mission deve essere accolta soprattutto a livello istituzionale, nel senso che è dal punto di vista delle norme che si deve intervenire se si auspicano risultati concreti. Sono due le questioni su cui ci si deve focalizzare, vale a dire il riposo in cabina settimanale e il cabotaggio illegale. Sono in modo particolare i veicoli con più di 15 anni alle spalle che dovrebbero essere oggetto di ricambio, anche per aumentare il livello di sicurezza sulle strade e sulle autostrade.
Il parco mezzi in Italia
Secondo i numeri forniti da Acea, sulle strade del nostro Paese circolano mezzi pesanti e autocarri che hanno un’età media di più di 13 anni, il che corrisponde a un anno in più della media continentale. Sono più di 7mila, in Italia, le iscrizioni di veicoli commerciali già immatricolati, e la maggior parte di essi proviene dalla Germania. Oltre 6 camion su 10 sono della categoria Euro V, mentre più o meno il 10% è del tipo Euro III.
Il rispetto degli standard di sicurezza
In un anno in media vengono rilasciati 25mila libretti di circolazione per i mezzi pesanti nuovi; il confronto con i camion già immatricolati all’estero è di 1 a 3. Al di là del Paese di immatricolazione, però, quello che conta è che i veicoli che circolano siano sicuri, e soprattutto viaggino rispettando i limiti previsti per i carichi. È quasi superfluo mettere in evidenza che ciò avviene molto di rado, con conseguenze facili da immaginare.