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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera, firmata dal professor Fabiano D'Arrigo, indirizzata al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e all'assessore Francesco Raspini riguardo il finanziamento ottenuto per il bando 'Città murate':
"La notizia che il comune di Lucca ha vinto il bando regionale per gli interventi sulle città murate ottenendo 270.000,00 euro da destinare alla riqualificazione del Castello di Nozzano è stata accolta con soddisfazione dall'intera popolazione di Nozzano. Adesso c'è da augurarsi che l'avvio dei cantieri avvenga veramente,come previsto, nel 2022 e che i lavori vengano fatti a regola d'arte. Infatti le lungaggini burocratiche e una cattiva esecuzione degli interventi spesso inficiano la buona riuscita dei risultati. Il progetto e il lotto complessivo dovrebbero comprendere il consolidamento della Rocca, il restauro e la pulizia delle mura perimetrali, l'installazione di un'idonea illuminazione, ma anche la rimozione totale o parziale dei cavi aerei elettrici e telefonici che hanno impatto ambientale e la manutenzione delle tre vie di accesso al Castello. Ciò è necessario se veramente i cittadini e il Comune di Lucca hanno a cuore una struttura qualificante il territorio comunale.
Inoltre il finanziamento ottenuto dovrebbe essere utilizzato anche per il restauro e la valorizzazione del monumento dei caduti in piazza della Libertà, monumento che è in stato di abbandono e cadente. Oppure si dovrebbe provvedere a ciò con apposito specifico finanziamento. E questo perché i monumenti e le targhe, che ricordano eventi importanti del passato e accendono la memoria, servono "per non dimenticare", soprattutto da parte delle giovani generazioni, quello che è stato e l'origine della Repubblica. E la loro cura è un dovere civico.
In attesa di riscontro".
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Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di 'Uniti per la manifattura' in merito alla scelta della CGIL provinciale di appoggiare il progetto dell'amministrazione a proposito della possibile sistemazione di ex Tagetik negli spazi della ex manifattura:
"In questi giorni è apparso un altro soggetto in difesa della linea dell'Amministrazione comunale a proposito della vicenda della ex Manifattura: il segretario della Cgil provinciale di Lucca.
Nel recente passato, mentre alcune categorie come Filt e Fiom e aree sindacali interne di minoranza come l'area "sindacatoaltracosacgil" avevano aderito all'appello per mantenere la proprietà pubblica della ex Manifattura e contro il progetto speculativo Coima-Fondazione e avevano firmato la richiesta per attivare il percorso partecipativo in base alla legge regionale 46/2013 insieme ad altre 15 associazioni ambientaliste, altri sindacati e comitati territoriali, la segreteria della Cgil provinciale di Lucca, senza discuterne con nessuno né all'interno dell'organizzazione né all'esterno, aveva avallato di fatto il progetto Coima e successivamente non aveva appoggiato la richiesta di attivazione del percorso partecipativo. Cosa molto triste per un sindacato che storicamente aveva fatto della partecipazione una sua bandiera. La scelta di non discuterne in un direttivo e aprire un confronto con altri sindacati ed altri soggetti e associazioni sembra segnalarci un'involuzione verticistica, burocratica ed autoreferenziale, con una forte perdita di autonomia rispetto ai partiti e ai poteri locali.
Infatti tutto quel grande movimento trasversale che, opponendosi con la forza della ragione e della legalità, per più di un anno ha alla fine impedito la privatizzazione e la speculazione del progetto iniziale, viene ridotto a "pretestuosa polemica" e a "visione semplicistica e ideologica" e, non poteva mancare, "propaganda elettorale".
Questa Cgil di oggi che si esprime in questo modo è una Cgil irriconoscibile rispetto al passato.
Chiusa in se stessa non approfondisce le tematiche non le conosce e non ha più alcuna autonomia di proposta sul territorio.
E non solo non vuole il percorso partecipativo ma ne ha paura.
Come ne hanno paura Tambellini Bertocchini & C.
Sulla scia indicata da Tambellini Bertocchini & C., ora la Cgil ripropone di fare spazio nella nuova manifattura alla ex Tagetik come soluzione magica dei problemi e per creare , così dicono, un grande meraviglioso nuovo polo tecnologico che rilancerebbe il futuro industriale di Lucca.
No. Non siamo d'accordo sia per questioni di metodo che di sostanza.
1.In base a quali criteri ex Tagetik, società di consulenza informatica, acquisita nel 2017 dalla multinazionale olandese Wolters Kluwvers, con sedi in tutto il mondo, dovrebbe trovare posto nella ex Manifattura?
2. Non dovrebbe esserci comunque un bando chiaro e trasparente aperto a tutte le aziende con certe caratteristiche anche se si puntasse su questa ipotesi?
3. Attualmente questa azienda ha già una sede a Lucca poco distante dal centro storico. Quale sarebbe il vantaggio per i lavoratori e per la città? Il prestigio?! L'ingorgo del traffico e dei parcheggi? Non certo un incremento dell'occupazione, visto che si tratterrebbe soltanto di spostare i lavoratori già esistenti dall'attuale alla nuova sede di lavoro.
4. Non si può fare il contrario di quello che prevedono legge e buon senso; già un dirigente del Comune ha espresso parere negativo motivato su questa possibilità e allora, con scelta per lo meno inquietante, il Comune, per bypassare questo vincolo, chiede un parere esterno. In ogni caso prima è necessario costruire con il percorso partecipativo alcune linee guida sul futuro di Lucca e dei suoi più importanti contenitori e poi valutare i singoli progetti. E non il contrario.
5. Costruire un polo tecnologico è una cosa seria e non si può pensare che basti spostare la sede di un'azienda per quanto importante e di valore essa sia. Proprio perché noi consideriamo la ex Tagetik un valore aggiunto per tutta la città preferiremmo non vederla coinvolta in operazioni di basso profilo, di carattere lobbistico.
6. Se vogliamo discutere di polo tecnologico facciamolo seriamente cominciando a fare un bilancio di quello esistente a Sorbano e discutendo di strategia e risorse e non di semplici location.
Siamo seri!"