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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento indirizzato alle autorità cittadine in occasione della Giornata mondiale delle zone umide così importanti per il nostro ecosistema:
Buongiorno,
oggi, nella "giornata mondiale delle zone umide", desidero portare al Tavolo del Verde e agli assessori di competenza un piccolo contributo, come ambientalista che partecipa al Tavolo del Verde, come residente a S.Concordio e come referente di vari comitati e associazioni di questo quartiere, per quanto riguarda le zone umide di questo quartiere.
L'iniziativa dello "Start Park" con la creazione di una zona umida nel parco Valgimigli, è sicuramente da incoraggiare, ma andrebbe ricordato che una progettazione partecipata di un "laghetto" , promossa non dall'alto ma direttamente dai cittadini, c'è già stata a Lucca nel 2017, ad opera della associazione "Quartiere di S.Concordio" che gestisce la Biblioteca in via Urbiciani.
Si trattava di un progetto di riqualificazione del parco Saharawi (già "parco del sambuco"), ove erano stati interrati dei grandi fossati. In questo progetto la larga depressione che si trovava nella zona sud del parco, che si riempiva d'acqua alle prime piogge ed ove trovavano rifugio piccoli palmipedi e rane, veniva sagomata e trasformata in laghetto. Questo progetto era stato approvato dal Comune, con il quale i volontari della Biblioteca avevano stipulato una apposita convenzione, ed era stato finanziato, con alcune decine di migliaia di Euro, dalla Regione toscana. Questo progetto è stato completamente mandato a monte dal Comune, che ha deciso, con i ben più consistenti fondi dei Quartieri Social (4 milioni di Euro per le aree verdi di S.Concordio) di stravolgere completamente il parco Saharawi, coprendolo con un eccesso di pavimentazioni, e con varie opere con fondazioni a platea. Oggi dove doveva venire quel laghetto ci sono le profonde fondazioni in cemento di una pista da running e di un campo da bocce che nessuno aveva chiesto e che nell'incontro partecipativo con la associazione "Quartiere di S.Concordio" era stata descritta come "una pistina in terra battuta per le biciclette dei bambini. Chiedo, a nome dei comitati che rappresento, la modifica di quanto realizzato nel parco per consentire il ripristino del laghetto e, nelle more, misure compensative.
C'è un altro "rain garden", o laghetto, a S.Concordio, all'interno del Parco della Montagnola, cui i residenti sono molto legati, risalente al progetto originario del parco, concepito come un orto botanico che riproduceva gli ambienti tipici della lucchesia, tra cui quello palustre. Con il progetto, finanziato dal programma dei Quartieri Social, della "Galleria Coperta" e della "area eventi" ne è stato previsto l'interramento e cancellazione. Abbiamo ripetutamente chiesto, con Petizioni, presidi, interrogazioni consiliari e mozioni, che questo laghetto all'interno del parco della Montagnola non fosse cancellato, ma nell'ultima recente risposta scritta dell'assessore Lemucchi, delegato ai Quartieri Social, vi è stata la conferma che, nonostante una "variante in corso di predisposizione" traslerà la Galleria Coperta e ridurrà la area eventi", il laghetto verrà comunque interrato. Poiché con la modifica al progetto della Galleria Coperta e della area eventi viene meno la necessità di cancellare il laghetto della Montagnola, torno a chiedere, a nome dei comitati che rappresento, che questo laghetto sia conservato.
Un'altra zona umida di S.Concordio, quella dei Chiariti, è stata trattata molto male da questa Amministrazione, nella scorsa primavera, proprio quando era in pieno svolgimento la campagna per non sfalciare l'erba ai bordi dei fossi degli spalti per incrementare la biodiversità, nei Chiariti di S.Concordio invece il Comune ha fatto eseguire uno sfalcio proprio in mezzo alla zona allagata, dentro una area protetta che fa parte della rete ecologica toscana. Qui, dove è documentata la presenza di rare erbe palustri, nidificano la gallinula Chloropus ed altri piccoli palmipedi e si trovano numerose colonie di piccoli anfibi, lo sfalcio è avvenuto proprio nel periodo della riproduzione. Sempre con i Quartieri Social all'interno di questa zona umida protetta il progetto approvato prevedeva la realizzazione di uno sgambatoio per cani. Nelle immediate vicinanze del laghetto realizzato nel 2014 dalla Provincia con i fondi europei a seguito delle segnalazioni dei cittadini, sono stati appena riversate e accumulate, nell'ambito dei lavori dei Quartieri Social per realizzare qui un parcheggio a servizio della "Galleria Coperta", parecchie tonnellate di rifiuti di asfalto, provenienti dalla scarificazione del manto stradale, il cui pericoloso percolato, per le forti piogge della stagione, sta minacciando l'intera zona umida protetta.
In conclusione, si crede che manchi completamente, da parte del Comune di Lucca, una politica ed una attenzione per le zone umide, e non è sufficiente la iniziativa sporadica ed isolata del parco Valgimigli. In particolare, si rileva che, per la conformazione del territorio lucchese, le zone umide si formano naturalmente a sud ella città, nella zona di S.Concordio, perché collocata a ca 12-13 m sul livello del mare, e nella direzione verso la quale scorre la falda acquifera (da Nord verso Sud, dal Serchio verso la depressione dell'Ozzeri). Qui si formano naturalmente, da sempre, per la forte pressione della falda in condizioni di ricarica, fontanazzi , risorgive e chiariti, mente nella zona nord, ove si trova il parco Valgimigli, siamo a ca 16 m sul livello del mare (probabilmente più di 16, trovandosi il parco su una cunetta degli spalti) e questi fenomeni non si presentano spontaneamente.
Chiediamo quindi al Tavolo del Verde e agli assessorati competenti di sviluppare una politica coerente per le zone umide, valorizzando e incrementando quelle nella zona sud, a S.Concordio. Nello specifico si chiede di modificare quanto realizzato nel parco Saharawi ripristinando lo stato dei luoghi precedente alla costruzione della pista da running, per ricrearvi il laghetto che i residenti desideravano, avevano progettato in convenzione con il Comune e che era già stato finanziato; si chiede inoltre di rinunciare al progetto Quartieri Social della Galleria Coperta per il Parco della Montagnola, conservando il laghetto o "rain garden" che si trova attualmente all'interno del Parco, e di rinunciare al parcheggio nell'area dei Chiariti. Si chiede infine di rivalutare tutti i corridoi biologici di S.Concordio, rappresentati dai molti fossi, tombati e no, che attraversano il quartiere (Piscilla, Formica, Benassai- Penitesa, Fossa Media ecc), con particolare riferimento al Canale Formica. Si esprime infine la nostra profonda disapprovazione per il trattamento che questa Giunta ha riservato al sito del porto fluviale di Lucca nell'area ex Gesam, ove, con il progetto della Piazza Coperta, sta per essere fatta una gettata di ca 2500 quintali di cemento solo per contrastare la sottospinta della affiorante falda acquifera.
Con la speranza di vedere accolte le nostre richieste e con quella di poter trattare di questi argomenti, de visu, nelle prossime riunioni del tavolo del Verde e con gli assessori competenti.
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Volentieri pubblichiamo questa bella lettera, significativa e anche un po' ironica oltreché amara, di un residente della zona nord del Morianese il quale racconta le tante promesse ricevute, ma mai mantenute dai politici impegnati in campagna elettorale:
Sono lustri e lustri che ci vediamo bistrattati e ignorati anche se, vi assicuro, le tasse le paghiamo anche noi (e non poco). Oramai rassegnati ad una scarsa considerazione ci vediamo puntualmente apparire dal nulla, durante il periodo elettorale, candidati politici che ci promettono “mari e monti” dicendo anche di metterci la propria “faccia”.
Pensate voi, ma, invece, finito il periodo elettorale, spariscono tutti. Lungo il districarsi dei decenni abbiamo segnalato ripetutamente più volte tutte le problematiche che attanagliano i paesi di: Mammoli, Mastiano e Gugliano, la zona nord del Morianese.
Allora voglio un po’ tediarvi segnalandovi, di nuovo, tutte le nostre problematiche che magari a voi non dicono niente, ma per noi sono fondamentali, per una sopravvivenza di questi luoghi, ricordando che favorendo lo spopolamento della collina il degrado avanza e il dissesto idrogeologico con lui.
Iniziamo dalle cose più semplici:
• La segnaletica stradale orizzontale e verticale inesistente;
• Nomi delle strade in cui ognuno transita non segnalati da un apposito cartello;
• La cartellonistica che individua un’area sicura in caso di calamità naturale non pervenuta.
Inoltre:
• Il paragrafo viabilità strada indecente con molte frane e cedimenti;
• scoline otturate e inefficaci;
• La serie di ponti lungo la strada, che collegano Mammoli a Gugliano, stanno cedendo dopo la messa in opera della nuova tubazione dell’acquedotto, andando avanti così la viabilità verrà interrotta in più punti creando enormi difficoltà per i residenti così non passeranno neppure più gli autocarri superiori alle 70 t che hanno accesso solo sul versante di Mastiano.
Per quanto riguarda il capitolo illuminazioni vi si trovano impianti vetusti e insufficienti anche se non capisco come mai agli altri paesi limitrofi sono state sostituite le vecchie lampade con impianti nuovi a led addirittura su pali vecchi e piegati.
In conclusione, o non garantiamo un bacino elettorale appetibile o i piccoli lavori eseguiti nelle frazioni non hanno avuto il controllo da parte degli organi preposti.
Per noi vivere qui è un continuo confrontarci con la natura in un luogo bellissimo e non vorremmo che il lavoro di millenni andasse in rovina per incuria o disinteresse della nostra amministrazione.