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Sua Altezza Imperiale Madame Mère
Le tre figure femminili che amarono Napoleone, i veri riferimenti affettivi, solidi e sinceri, al di là di ogni interesse politico o di potere, furono la prima moglie Joséphine, la sorella Paolina e la madre Letizia Ramolino

Mauro Frediani: "Pardini e Barsanti paghino di tasca loro le ulteriori spese della trasferta della Lucchese ad Arezzo"
Provocatoria e singolare missiva di un tifoso della squadra calcistica rossonera indirizzata a sindaco e assessore allo sport

Gioco d’azzardo legale: nuova linfa per le casse dello Stato
Chi conosce davvero il settore sa bene che il gioco d’azzardo legale, in Italia, è più di un passatempo o di una fonte d’intrattenimento: è un motore fiscale silenzioso, ma potente

“La Garfagnana sta andando a rotoli, ma nel mio comune si pensa alle cose non importanti”
Mi chiamo Tiziano Innocenti di Castelnuovo e sono un commerciante in pensione, ma ancora attivo.

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OKALIO Mining: Providing investors with stable cryptocurrency mining opportunities amid global economic uncertainty
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Come la letteratura può aiutare a reinventarsi
Ci sono momenti in cui tutto sembra statico. Il lavoro procede ma senza slancio la routine prende il sopravvento e il tempo pare girare in tondo. In quei periodi una storia letta al momento giusto può diventare un detonatore silenzioso

Verso l’identità digitale europea: le applicazioni possibili
Dopo lunghe attese, l'Europa si sta finalmente preparando a una svolta storica nella digitalizzazione dei documenti personali attraverso l'introduzione dell'identità digitale europea.

La mappa della fortuna: quali sono le città più vincenti al SuperEnalotto
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Il settore del gambling di fronte all’inflazione italiana
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione che è anche una denuncia inviataci da un lettore trovatosi a vivere una esperienza affettivamente ed emotivamente devastante alle prese con adempimenti burocratici e disservizi pubblici:
Quando si è colpiti dal dolore della perdita di un familiare, nel mio caso la sorella, tutto diventa ovattato, difficile da accettare e si è confusi ed inebetiti dalla sofferenza. Se poi la persona che se ne va è ingiustamente annientata da un male incurabile a soli 43 anni, tutto aumenta in modo esponenziale. Non siamo in condizioni psicologiche sufficienti per avere un minimo di organizzazione, anche se molte cose vanno comunque fatte e, mentre un elogio con tutto il cuore va fatto al Servizio Funebre della Croce Verde di Lucca che ha dimostrato essere di un’umanità eccezionale e di un’efficienza incredibile, purtroppo non si può dire di altro.
Come molti, ahimé, si ha la necessità, sia per motivi lavorativi che per altro, di avere un “banale” certificato di morte in carta libera che, sino ad un anno fa, in occasione del decesso di mia madre, si poteva ritirare in Comune, in pochi minuti, presso lo sportello dedicato. Così, ignaro, mi reco di mattina negli uffici competenti sicuro, in virtù dell’amara esperienza precedente, di ritirare il dovuto.
All’ingresso, però, mi viene detto che tale certificato può esser ritirato solo su appuntamento e le richieste impongono tempi lunghi per il rilascio: addirittura circa 20 giorni. Mi viene altresì consigliato di recarmi presso l’Agenzia Funebre che può rilasciare lo stesso.
Ammetto: a “mente fredda” riconosco che l’agenzia in questione ha sicuramente detto a suo tempo di tale possibilità, ma nel marasma del giorno successivo la mente lavora male e, comunque, si tende ad affidarci con falsa certezza a quello che dovrebbe essere un servizio pubblico.
Considerando l’assurdità dei tempi del rilascio, i dubbi sono molti. Si arriva a pensare che, magari, viene scritta una lettera al giorno per comporre il documento o che lo stesso sia redatto a mano… non saprei davvero cosa pensare se non che la famosa “digitalizzazione” della Pubblica Amministrazione sia una balla.
Tornando a casa chiamo l’agenzia funebre che spediranno il certificato in questione in formato “.pdf” via posta elettronica e, in tal modo, tiro un sospiro di sollievo.
Poi, durante la giornata, in un momento particolarmente lucido, mi viene in mente di collegarmi al sito del Comune e, meraviglia delle meraviglie, previa registrazione tramite SPID riesco a scaricare il dovuto. Questo piccolo aneddoto impone alcune brevi riflessioni sulla modalità del gestire un servizio pubblico e dei rapporti che si instaurano col cittadino. Chi si rivolge, spesso per motivi legati a momenti difficili, alle istituzioni, lo fa sperando di esser aiutato e, sebbene consapevole di essere in uno stato di particolare difficoltà, crede che vengano facilitate le varie operazioni con indicazioni utili.
Ecco, senza volerne alla persona che mi ha accolto alla porta con il sorriso, queste indicazioni non ci sono state perché si è “scaricato il barile” ad un’agenzia funebre quando, tranquillamente, si poteva indicare la possibilità di collegarsi al sito del Comune. Inoltre, può accadere, sebbene molto raramente, che la persona sia sprovvista del collegamento internet o comunque non sia così capace nel risolvere la questione “online” ed è scandaloso che per un certificato in carta libera (che sia un certificato di morte è pure un’aggravante) si debba “prender appuntamento” (e data la lunghezza dei tempi forse prima che il proprio familiare sia deceduto) per entrare in possesso del foglio di carta in formato A4 circa venti giorni dopo.
Si sta assistendo ad un impoverimento del servizio che la Pubblica Amministrazione dovrebbe offrire con momenti che rischiano di rappresentare scene da film di costume spesso interpretati da attori come Antonio Albanese o Checco Zalone dove, con evidente esasperazione, si mostrano i “nervi scoperti” di un paese che fatica nel trovare iniziative utili a spendere i proventi del PNRR o che, nel 2023, mostra i medesimi disservizi
degli anni ’70.
Certo, si potrebbe pensare che alla fine c’è la possibilità di ottenere “online” il dovuto oppure che l’agenzia funebre si occupa pure di questo e, in tal modo, chiudere la questione con la mia comprensibile confusione. Credo, però, che si debba recuperare il senso dell’Etica che ormai è sfuggito e che si debba pure riconquistare il valore del servizio pubblico che dovrebbe essere una delle più alte espressioni di uno stato democratico ed
efficiente: quando tutto ciò viene meno, anche la coscienza sociale ne risente, impoverendosi sempre di più verso un grottesco film senza fine.
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Ad oggi la conoscenza dell'inglese è diventata una necessità piuttosto che un'opzione, soprattutto se consideriamo il grado di globalizzazione della società attuale. Se si sta pensando di migliorare il proprio inglese, o se si desidera apprenderlo iniziando da zero, ovviamente l'iscrizione presso una scuola di qualità rappresenta un altro step quasi obbligatorio. Il problema, però, è che i corsi sono così tanti che spesso risulta difficile selezionare quello adatto per noi. Vediamo dunque di scoprire come riuscire a venirne a capo.
Capire le proprie esigenze e obiettivi
Prima di tutto, è fondamentale capire le proprie esigenze e gli obiettivi specifici che ci siamo posti. Ogni persona parte da motivazioni diverse: c'è chi vuole imparare la lingua per il lavoro, chi desidera padroneggiare l'inglese per andare a vivere all'estero, e chi invece lo vorrebbe conoscere semplicemente per comprendere le altre culture durante i propri viaggi. In base allo scopo, cambierà anche la tipologia di corso. Non solo obiettivi, ma anche necessità: le lezioni di inglese online, ad esempio, sono ideali per chi ha poco tempo e per chi deve fare i conti con una quotidianità piuttosto piena di impegni.
Valutare le opzioni disponibili
Oggi, grazie alla tecnologia, abbiamo a disposizione un ampio ventaglio di opzioni per imparare l'inglese. Esistono le lezioni tradizionali in aula, i già citati corsi online, le lezioni private, i programmi di full immersion e le app per smartphone. Ogni opzione ha i suoi pro e i suoi contro, e la scelta dipenderà dalle preferenze personali, dalla disponibilità in termini di tempo, dal livello che si desidera raggiungere e ovviamente dal budget che si ha a disposizione. Da questo punto di vista, un approccio combinato e "multicanale" può aiutare ad acquisire più competenze, ad esempio seguendo un corso privato e nel mentre esercitandosi con le app.
Considerare il metodo di insegnamento
Il metodo di insegnamento utilizzato dall'istituto di inglese può influenzare notevolmente l'esperienza di apprendimento, incidendo anche sui risultati ottenuti. Alcune metodologie si concentrano sull'aspetto comunicativo della lingua, mentre altre danno una maggiore importanza alla grammatica. Inoltre, ci sono sistemi che incorporano elementi come il gioco e l'interazione sociale, per mantenere vivo l'interesse negli studenti, e per coinvolgerli di più. Non tutti i metodi sono adatti ad ogni esigenza, quindi conviene trovare l'opzione che più si avvicina ai risultati che desideriamo ottenere.
Chiedere consigli e leggere le recensioni
Prima di prendere una decisione definitiva, è sempre utile chiedere consigli alle persone che hanno già seguito un corso di inglese, soprattutto se la loro situazione era simile alla nostra. Ci si può rivolgere agli amici, ai parenti, ai colleghi oppure cercare delle opinioni su Internet, ad esempio frequentando dei forum online o le pagine dei social network. Ovviamente si consiglia sempre di leggere le recensioni che gli utenti hanno scritto in merito ad una certa scuola, valutando fattori come la preparazione degli insegnanti, la metodologia e i risultati ottenuti.
Infine, è bene chiudere con una precisazione: siamo tutti diversi, dunque ciò che funziona per qualcuno potrebbe non funzionare per noi.