Una sfida che fa venire in mente i tempi gloriosi del volley lucchese, un po' più datato quello della Pantera, recentissimo invece quello della Nottolini delle gestioni Baroni e Gradi coincise con un' infinità di partecipazioni nella B nazionale
Arriva la prima sconfitta in campionato per le Spring, al termine di una partita che le ha viste sempre inseguire le avversarie. Nel secondo tempo riescono a ricucire lo svantaggio di 16 punti della prima parte della gara, ma la rimonta si ferma ad un possesso e viene vanificata dalla lotteria dei tiri liberi finali
Fischio di inizio e primo possesso per il BCL, è un inizio di partita molto guardingo, il primo canestro arriva dopo due minuti di gioco da un libero, firmato Simonetti, il secondo canestro arriva dopo altri due minuti
Torna di scena a Lucca la Fabo Herons Montecatini domani alle ore 18 ospitando Jesi, i termali hanno rischiato di dover traslocare per la squalifica del campo ma il ricorso è stato accettato in quanto non c'erano gli estremi per una punizione così severa
È stato un altro fine settimana di intensa attività per la Pugilistica Lucchese, impegnata in più trasferte tra sabato e domenica. La squadra lucchese guidata dai maestri Giulio Monselesan…
Partita insidiosa per le Spring, che solo nel secondo tempo riescono ad aver ragione delle giovani e veloci avversarie e mantengono l'imbattibilità con sei vittorie su sei incontri disputati
Una serie D mai così piena di emozioni per il volley lucchese con cinque squadre tutte motivate a raggiungere i loro obiettivi, chi più alti chi di valorizzazione per il loro vivaio. Poi i numerosi derby che fanno tirare fuori ad ogni giocatrice l' orgoglio affrontando il match con grande intensità agonistica ed emotiva
Dopo una partenza più che convincente (un pareggio e due vittorie consecutive) arriva la prima netta sconfitta per la squadra di serie A2 del Tennistavolo Lucca: nello scontro…
Antonio Ruffo rieletto, col 91 per cento delle preferenze, per il quarto mandato alla guida della sezione arbitri di Lucca. Unico candidato, a conferma, sia della stima riconosciutagli dagli…
Un corridore di sostanza e qualità che esordì professionista nel 1987 con la Remac-Fanini grazie ad un legame che lo univa ad Ivano Fanini, il patron che ha scoperto, valorizzato e lanciato al successo una miriade di giovani promesse. Il riferimento in questo caso va al bergamasco Stefano Tomasini che, dopo aver vinto nell'81 il titolo italiano juniores e l'anno successivo il Giro della Valle d'Aosta, come tanti suoi coetanei sognava il grande salto. Irriducibile e paziente senza mai mollare rispecchiava un po' il carattere dei bergamaschi. Infatti dovette attendere l'87 per fare il grande salto affidandosi al patron lucchese che investiva sui giovani valorizzandoli in sinergia con la loro crescita. La sua esperienza non è stata trasmessa soltanto ai giovani, ma spesso è stata un ancora di salvezza anche per quei campioni affermati che non trovavano più una sistemazione, consentendo loro di prolungare l'attività per alcuni anni e con questa la serie dei loro successi.
UN BIENNIO, L'88-89 DI SUCCESSI PER TOMASINI
Indimenticabile per il patron lucchese il Giro d'Italia 1988. Proseguivano i successi delle sue squadre al Giro d'Italia. Il rapporto qualità-prezzo gli dava ancor più fiducia nel durare a lungo nel ciclismo ed infatti da allora di anni ne sono trascorsi altri 33, marcati di tante soddisfazioni per una longevità ciclistica unica nel suo genere.
"Con Tomasini - sottolinea Fanini - trovai anche il corridore che puntava alle classifiche delle corse a tappe. Lui era completo: aveva classe ed era un metodico e perfezionista. Attento ai dettagli, correva perseverando nelle sue convinzioni molto meticolose. Ad un certo punto del Giro 1988, quando era in una fuga solitaria, era virtualmente in maglia rosa. Non avevo mai provato una sensazione del genere. Il mio budget è sempre stato molto limitato rispetto alle grandi squadre e l'obiettivo di fare classifica al Giro d'Italia era sempre stato per me una chimera. Però in quella edizione la mia Fanini-Seven Up si aggiudicò la classifica finale dei giovani che vide indossare la maglia bianca a Tomasini con un vantaggio di 15 minuti e 30 secondi sul secondo classificato Franco Vona, successivamente gregario di Gianni Bugno e vincitore di tre tappe proprio al Giro d'Italia. Oltre alla classifica finale vinta da Tomasini in quell'edizione rosa un altro mio corridore, Alessio Di Basco, si impose allo sprint davanti a grandi velocisti come Bontempi e Urs Freuler. Un Giro dove siamo stati protagonisti vincendo anche la classifica a squadre di giornata in diverse occasioni."
Quell'edizione rosa fu vinta dallo statunitense Andrew Hampsten della Seven Eleven, secondo Erik Breukiek della Panasonic e poi Zimmermann, Giupponi e Chioccioli nell'ordine. L'allora ventiquattrenne Tomasini si classificò al nono posto finale ed il suo anno magico fu coronato da altre due vittorie: nella cronoscalata della Futa-Memorial Gastone Nencini e nella 2.a Prova del Trofeo dello Scalatore.
NEL 1989 DUE SQUADRE FANINI DOMINARONO IL GIRO DEL TRENTINO
Per diverse stagioni Ivano Fanini ha partecipato nelle corse in programma con due squadre: la Pepsi Cola-Fanini e la Polli-Fanini. Come nella 13.a edizione del Giro del Trentino nel 1989, un Giro che dal 2017 ha assunto la nuova denominazione Tour of the Alps. La prima tappa la Pepsi-Fanini se la aggiudicò con Angelo Canzonieri. La seconda tappa vide le due squadre Fanini sul podio. Il successo da Pellizzano a Rovereto andò a Stefano Tomasini della Pepsi, secondo Emanuele Bombini della Gewiss e terzo Andrea Chiurato della Polli-Fanini, come dire un podio quasi interamente della famiglia Fanini, con due squadre che se lo contendevano ma però della stessa famiglia, un caso più unico che raro nel ciclismo di tutti i tempi. In virtù dei tempi fatti registrare la Pepsi Cola-Fanini si aggiudicò anche la classifica finale con Antonio Santoromita, che tolse la maglia al compagno di squadra Tomasini, secondo Claudio Chiappucci della Carrera a 43" e terzo Luca Gelfi della Del Tongo, prematuramente scomparso nel 2009.
"In quell'edizione - ricorda Fanini - le mie squadre ebbero la meglio sulle molto più quotate Carrera e Del Tongo a dimostrazione che a volte, credendoci e correndo con convinzione, i pronostici possono essere sovvertiti."
Stefano Tomasini ormai era entrato di diritto sotto gli occhi di tutte le grandi squadre che vedevano in lui uno degli astri nascenti, uno di quegli scalatori che potevano ambire a vincere le grandi corse a tappe. Di conseguenza gli piovvero tante offerte con ingaggi più alti. Si separò dalla Pepsi Cola-Fanini e passò alla Malvor da lui stesso superata nella classifica finale della maglia bianca al Giro d'Italia. Ma, come spesso accadeva con altri e non poteva certo essere un caso, il talentuoso corridore bergamasco una volta che si separò da Ivano Fanini smise di vincere. Purtroppo il 1990 fu anche il suo ultimo anno da professionista perchè a fine stagione mise fine ad una carriera che gli concesse tante gioie e soddisfazioni in maglia Fanini.
Giovedìa partire dalle ore 18 nel complesso monumentale della ex Casa del Boiasulle mura di Lucca, il prestigioso premio nazionale "Bancarella Sport" vivrà, come ormai consuetudine, la suagiornata tutta luccheseper iniziativa della Fondazione Città del Libro, del Panathlon International e del Panathlon Club di Lucca, in collaborazione anche quest'anno con la Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Per la dodicesima volta consecutiva Lucca avrà il privilegio di presentare in anteprima, insieme gli autori,i sei libri vincitori del premio selezione Bancarella Sport, giunto alla 59esima edizione, tra i quali verrà poi scelto il vincitore assoluto.
Anche per questa edizione la sestina – scelta nell'ampio panorama edito dalle più prestigiose case editrici in ambito sportivo – è di altissimo livello e porterà a Lucca autentici numeri uno dello sport italiano e importanti firme del giornalismo sportivo italiano.
"FORZA GENTILE"diALESSANDRO ALCIATO e ANDRIY SHEVCHENKO, BALDINI+CASTOLDI
Alessandro Alciatoè un noto giornalista televisivo - adesso ad Amazon Prime - , scrittore e docente di Storia del Calcio all'Università San Raffaele di Roma.
È coautore delle autobiografie di Carlo Ancelotti, Stefano Borgonovo, Andrea Pirlo, Walter Mazzarri, Massimo Ferrero. Ha pubblicato anche "Metodo Conte" e "La nostra bambina" con Fabio Cannavaro). Dopo "Demoni" e "Non pettinavamo mica le bambole" con "Forza gentile" vince per la terza volta il premio Selezione Bancarella Sport. I suoi libri sono tradotti in oltre dieci Paesi.
Andriy Shevchenkoè ritenuto uno degli attaccanti più forti e più completi della sua generazione. Con la Dinamo Kiev ha vinto cinque campionati ucraini e tre coppe nazionali. Al Milan ha militato per sette stagioni, vincendo uno scudetto, una Supercoppa europea, una Supercoppa italiana, una UEFA Champions League e una Coppa Italia. Con il Chelsea si è aggiudicato una Coppa d'Inghilterra e una Coppa di Lega inglese. Ha chiuso la carriera nella sua Dinamo Kiev, con un'altra Supercoppa d'Ucraina. Con la nazionale ucraina ha partecipato al campionato del mondo 2006 e al campionato d'Europa 2012. Ha vinto il Pallone d'oro nel 2004 (dopo essere arrivato terzo nelle edizioni del 1999 e del 2000).
"GIU' LA MASCHERA. CONFESSIONI DI UNA CAMPIONESSA IMPERFETTA" diELISA DI FRANCISCA e GAIA PICCARDI, SOLFERINO
Elisa Di Francisca è una grande campionessa di fioretto. E' stata la trionfatrice di Londra 2012, con due medaglie d'oro nel fioretto, individuale e di squadra. Un successo olimpico seguito, quattro anni dopo a Rio, dall'argento nell'individuale. E poi sette medaglie d'oro, cinque d'argento e tre di bronzo nei campionati mondiali; tredici ori(l'ultimo a Dussendorf 2019), due argenti e tre bronzi a livello europeo, senza dimenticare le tante vittorie, e i due trofei, in coppa del mondo e la serie infinita di titoli nazionali, dalle giovanili sino a livello assoluto. E' stata una delle più grandi atlete del panorama sportivo nazionale, con un palmares e una carriera straordinari. Sempre molto competitiva, in ogni ambito, ha vinto anche la nona edizione (2013) di "Ballando con le stelle" in coppia con il ballerino Raimondo Totaro.
Gaia Piccardi è una giornalista milanese molto conosciuta e apprezzata: per "Il Corriere della Sera" si occupa di sport e dintorni. Da Sidney 2000 ha seguito come inviata tutte le Olimpiadi, estive e invernali, e i principali avvenimenti sportivi. Si definisce "Curiosa di tutto, tifosa di poco, specializzata in emozioni"
"IL RITORNO DEGLI DEI" diMARINO BARTOLETTI, CARLO GALLUCCI EDITORE
Marino Bartolettiha iniziato l'attività professionale nel 1968 a "IlResto del Carlino", per poi passare a "IlGuerin Sportivo" (1971), diretto da Gianni Brera. Dal 1973 al 1980 ha lavorato per "Il Giorno", come inviato di calcio e di motori, seguendo le maggiori manifestazioni sportive (olimpiadi, mondiali di calcio, campionati di Formula 1 e di motociclismo). E' stato direttore del Guerin Sportivo dal 1987 al 1990 e dal1993al 1994). Nel 1997 ha fondato, e poi diretto fino al 2004, "Calcio 2000" e successivamente "Goal"(dedicato al calcio internazionale) e "Solocalcio" (2005). È stato direttore scientifico della sezione Sport dell'Enciclopedia Treccani. Nel 1989 ha ideato e curato l'Enciclopedia del calcio italiano. E' stato inoltre autore e conduttore di trasmissioni sportive come"Il processo del lunedì"e"La Domenica Sportiva". Ha inoltre diretto la testata giornalistica della Rai dal 1994 fino al 1997, ed è stato creatore e autore, insieme a Fabio Fazio, di "Quelli che il calcio". L'anno scorso il suo libro"La Cena Degli Dei"era nella sestina vincente e ha sfiorato il successo assoluto nel Premio Bancarella.
Gianpaolo Ormezzanoè un giornalista, scrittore e personaggio televisivo italiano. Ha seguito e raccontato per oltre mezzo secolo i principali eventi sportivi internazionali (e non solo), dai Giochi di Roma allo sbarco sulla Luna, dall'attacco terroristico di Monaco '72 al Mundial spagnolo degli azzurri, senza contare le presenze nelle grandi corse a tappe. Biografo-ghostwriter di Enzo Ferrari Gianpiero Boniperti, Omar Sívori, direttore responsabile di Tuttosport, editorialista per La Stampa e Famiglia Cristiana, è anche autore di molti romanzi e saggi. Fondatore e direttore della rivista "La buona sera" periodico di vita, morte e miracoli. Come praticante ha al suo attivo un rally di Montecarlo da navigatore e "due maratone – racconta Ormezzano - eroicamente finite da fachiro vecchiaccio senza allenamento, New York 1995 e Torino 1998". Ha vinto il Bancarella Sport nel 1978 con la "Storia del ciclismo".
"PATAGONIA, IL GRANDE SOGNO. IO E IL CERRO TORRE: UNA PASSIONE AI CONFINI DEL MONDO" diERMANNO SALVATERRA, MONDADORI
Ermanno Salvaterra è tra gli alpinisti più noti a livello internazionale, ha legato la sua fama alla Patagonia e in particolare al Cerro Torre, una delle montagne più affascinanti e difficili da scalare e di cui è considerato profondo conoscitore, tanto da essere soprannominato "L'uomo del torre".
La sua attività alpinistica è stata particolarmente intensa anche nelle Dolomiti di Brenta. Nel 1975 è diventato Maestro di sci e nel 1979 Guida alpina. Ha avuto un ruolo di primo piano nell'evoluzione dell'alpinismo moderno sulle Dolomiti di Brenta, aprendo diverse vie moderne, alcune di particolare difficoltà. Nel 1982 compie la sua prima spedizione in Patagonia e sarà proprio il Cerro Torre, da lui giudicata la montagna più bella del mondo, la meta principale di queste spedizioni. Sul Torre compirà diverse ascensioni, aprirà cinque nuove vie e effettuerà la prima salita invernale. È autore di diversi filmati e documentari.
"VALENTINO ROSSI, IL TIRANNO GENTILE" diMARCO CIRIELLO, 66THAND2ND.
Marco Cirielloèscrittoree giornalista. Scrive per "Il Messaggero" e "Il Mattino", dove cura le rubriche di critica letteraria Hitch22, in omaggio aChristopher Hitchens, e Herzog. Ha seguito e raccontato per "Il Mattino" dal 2004 Mondiali di calcio e Olimpiadi. Ha scritto per "La Repubblica", "Vanity Fair", "Il Foglio", "Il Fatto Quotidiano", per tv e teatro: l'ultimo dei suoi racconti, "Eravamo quasi in cielo", sul Campionato di calcio 1943-44 vinto dai Vigili del Fuoco della Spezia, è stato portato in scena daGianfelice Facchetti. È autore, tra gli altri, dei documentari "Ezra Pound, Poeta", "Storia della Triennale di Milano", "Leonardo Sciascia- Scrittore alieno". Ha un suo blog che aggiorna quotidianamente. È stato tra i cento nomi dello sport diGianni Muranell'anno 2015. Dopo "Maradona amico mio", la biografia dedicata al grande calciatore argentino scomparso di recente, lo sguardo curioso del giornalista Marco Ciriello si è quindi concentrato suValentino Rossi, il campionissimo della MotoGP, il guerriero delle due ruote. Valentino è sicuramente tra i piloti più titolati del motociclismo, in virtù dei nove titoli mondiali conquistati (cinque dei quali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005) ed è l'unico pilota nella storia del motomondiale ad aver vinto il titolo in quattro classi differenti:125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (6). Dal 2014 è proprietario della squadra motociclistica "VR46".
Giovedì 21 novembre presso il Complesso San Francesco di Lucca, si terrà un'importante giornata formativa sull'Intelligenza artificiale in ambito educativo, aperta…