Un sabato pomeriggio al cinema è un classico; un sabato pomeriggio al cinema, per parlare di viaggi nello spazio e ascoltare musica jazz non lo è affatto! Questi erano gli ingredienti de “La Luna, l’uomo e il futuro dell’esplorazione spaziale”, il nono evento culturale del ciclo “Intrecci – la bellezza del conoscere” organizzato dalla Croce Verde P.A. Lucca presso il Cinema Moderno con il contributo di BPM e Cesvot e con il patrocinio di Comune e Provincia di Lucca, CICAP, INAFC, TCM e Circolo Lucca Jazz.
L’apertura dell’evento è stata affidata alla bravura dei musicisti del Circolo Lucca Jazz (Barsotti, Micheli, Desideri, Cattani, con la sorpresa della giovanissima Serena Krusa come voce), che hanno in seguito scandito gli interventi dei relatori e chiuso l’incontro con il linguaggio universale della musica. A fare gli onori di casa Elisa Ricci, presidente della Croce Verde P.A. Lucca, e Vittorio Barsotti, presidente del Circolo Lucca Jazz e batterista del quintetto jazz. Invitato quindi sul palco il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, che ha ringraziato la Croce Verde non soltanto per le attività socio-sanitarie, ma anche per la capacità di organizzare eventi culturali di rilievo sempre in un’ottica di servizio alla comunità. L’evento era infatti finalizzato alla raccolta di fondi per l’acquisto di un mezzo da destinare al trasporto di malati di SLA.
Poi, gli interventi dei relatori. Marco Ciardi prende le mosse dalla data del convegno. Il 15 febbraio è un anniversario importante, per gli uomini di scienza: si tratta del compleanno di Galileo Galilei, degno di ogni onore e ogni riguardo “nonostante fosse pisano”, come sottolinea ironicamente Ciardi, nonché “dal pensiero molto più moderno e aperto al futuro rispetto ad altri grandi scienziati, uno su tutti Newton”, continua il professore dell’ateneo bolognese. Che parte dalla formazione umanistica di Galileo per evidenziare lo stretto rapporto tra le arti e la scienza: il rigore scientifico è sempre affiancato dalla creatività, ed il progresso scientifico è spesso fonte d’ispirazione per gli artisti. Si pensi a Jules Verne e ai suoi romanzi, che a loro volta hanno diretto verso il mondo dell’astrofisica grandi astronauti. Insomma, un circolo virtuoso che tiene assieme due dimensioni del sapere solo apparentemente distanti.
Dopo un intermezzo jazz la parola passa quindi a Stefano Sandrelli, che parte da una curiosità storica, collante tra la nostra città e l’osservatorio astronomico di Brera (presso il quale lavora lo stesso Sandrelli): molti Lucchesi non vi fanno caso, ma in via Fillungo è presente una lapide dedicata allo studioso illuminista Ruggiero Giuseppe Boscovich. Di origini dalmate, vissuto nel 18esimo secolo, questi visse e lavorò a Lucca e presentò il progetto per la costruzione di quello che sarebbe diventato l’osservatorio astronomico di Brera.
In seguito alla “chicca” di storia, Sandrelli parla del futuro dell’impresa aerospaziale. E, dunque, del nuovo obiettivo: Marte. Il pianeta rosso è infatti la meta ambita dagli scienziati che osservano la volta celeste, sempre tenendo un occhio sulle cose terrene. Molto infatti dipenderà dalla lotta per la Casa Bianca: se Obama aveva promesso l’atterraggio sul pianeta rosso entro il 2030, ecco che con Trump la missione su Marte potrebbe subire un notevole ritardo, dato che la progettazione della spedizione mal si concilierebbe con i tempi stretti della politica statunitense. “Moon first”, verrebbe da dire.
Numerose le domande finali da parte del pubblico, specialmente da studenti; chissà che quest’incontro non abbia fatto scattare qualche scintilla, nelle giovani menti dei ragazzi.
Foto di Viviano Borelli