Al solito, le polemiche sull’Ordine Pubblico non risparmiano nessuno, e per abitudine, se i pezzi in ballo sono importanti, credo sia bene riflettere. Non lo fa chi chiede cariche da cosacco a sciabolare e calpestare la folla, da chiunque sia composta, e neppure giornalisti come la Cusani che – provocando – decide che vietare la manifestazione è stato un modo per far perpetrare reati e poi arrestare i poveri dimostranti che magari hanno solo divelto qualche cartello stradale per sfondare il cranio a un esponente dell’odiato ACAB (All Cops Are Bastards, per capirci, ove il COP sta per Chief Of Police, o COPPER, popolare nomignolo dato ai policeman d’America un tempo, quando avevano i bottoni di rame (Copper) sulle giubbe bleu-navy).
Non poteva quindi non suscitare reazioni la posizione del Presidente della Repubblica che si è congratulato col ministro dell’Interno per come si son comportati gli agenti. È stato tradotto il tutto con il concetto che al Presidente vada bene che gli uomini delle FF.O. si prendano le mazzate, vadano in ospedale, magari messi pure male. Tutto piuttosto che rompere le ossa ai dimostranti, o riattivar loro la circolazione con una buona razione di manganellate.
Orbene, che doveva dire? Come 1° cittadino non poteva augurarsi massacri del tipo Piazza Tienanmen. Siamo uno stato di diritto, e deve auspicare che la legge la faccia da padrone. E la legge prevede che chi ha violato le norme venga individuato, indagato, processato e giudicato. Ci sono polizia e magistratura.
Il discorso, a ben pensarci, è perfetto.
Un tempo i comportamenti di piazza esagerati, sullo stile di hooligans del calcio e black blocks della politica, attiravano comune riprovazione, da destra e da sinistra. Oggi questo approccio equilibrato è saltato, soprattutto da quando la sinistra ha deciso di fare la sinistra (a modo suo), rinnegando il “renzismo” che, se non altro, aveva un po’ di equilibrio. E anche il comunismo dell’ordine di Togliatti, Berlinguer, Pecchioli, per cui con 40 poliziotti feriti, scopriamo che per la Schleyn la manifestazione sia stata prevalentemente pacifica. Già perché la nostra candida vispa Teresa non li conosce, e chi la sostiene – o sosterrebbe – nell’ipotesi del campo largo, idem. Loro vedono solo belli e bravi giovani pieni di “bei presentimenti”, come direbbero Cochi e Renato.
Mattarella, che doveva dire? A mio parere ha tutelato l’Italia e la sua immagine internazionale. C’era chi non aspettava altro che proclami truculenti di esponenti di destra, invocanti “santo manganello” e olio di ricino. Con la sua fredda e pacata esternazione ha dato un segnale, chiedendo equilibrio. E se avesse dato a intendere – vagamente – di chiedere la testa dei dimostranti criminali, l’avrebbero accusato di essersi fatto cooptare nella compagine governativa. Tanto, di questo passo, la sinistra la fossa se la scava da sola.
Quindi l’unica via da percorrere – e non poteva essere altrimenti – è quella della legge. Coi suoi “Peccato!”
Peccato che nelle FF.O., col sistema delle informazioni pre-arruolamento, non possa esservi ammesso chi professa idee sovversive dell’ordine costituito, chi sta coi black blocks, ad esempio, chi aggredisce i rappresentanti dello Stato. Nella magistratura – rarissimi, residuali i casi di chi di fatto si ponga contro lo Stato, beninteso, ma capaci con una sentenza di creare un gran danno – può accadere. E magari se ti mettono spalle al muro con prove inoppugnabili, dici pure che stavi lì per evitare che la folla picchiasse i poliziotti. E non si dica che ci son gli appelli e i tre gradi di giudizio! Portan via tempo, denaro, e a volte non trovi più l’assolto che da assolvere non era.
Peccato che si faccia un casino della miseria per CASAPOUND che occupa un palazzo, e dalla stessa parte non si dica nulla per analoghe prodezze dei Centri Sociali.
Peccato che una volta che condanni quattro scalmanati, responsabili di aver devastato una città, come nullatenenti non paghino nulla. Basterebbe prevedere che in carcere siano messi a lavorare, risarcendo col frutto del loro sudore pubblico e privato che son stati loro vittime. Del resto – lo so son ripetitivo, ma.. “repetita iuvant”, siamo una Repubblica fondata sul lavoro, e allora cosa ci sarebbe di più nobile di mettere questi 4 mascalzoni, con rituale palla al piede (metaforica.. oggi c’è la cavigliera-braccialetto) che fa tanto galeotto da fumetto, a spaccare pietre, o riverniciare e riparare ciò che han distrutto?
Insomma … Peccato! E non sarebbe finita, ma credo abbiate altre cose da fare, che leggermi.