Cronaca
Serie C, il Porcari vince in rimonta 3 a 1 a Donoratico e mantiene la terza posizione
La Mc Donald's Porcari torna al successo nella tensostruttura di Donoratico con un 3-1 che le consente di mantenere solitaria in classifica la terza posizione, ma ancora non convince sul piano del gioco
“Aggiungono danno al danno e disagio al disagio”: il presidente dell’ASD Circolo nuoto Lucca di nuovo contro Enel Distribuzione
Dopo la risposta di Enel Distribuzione, il presidente dell’ASD Circolo nuoto Lucca Pietro Casali torna sul tema dell’interruzione di energia…
Premi del Coni: riconoscimenti anche a Pasquini e Martinelli
Anche alcuni soci del Panathlon Club di Lucca sono stati premiati sabato 23 novembre a Palazzo Ducale, sede della Provincia di Lucca, nell'ambito della cerimonia di consegna delle benemerenze sportive assegnate dal CONI per l'anno sportivo 2024
Marco Chiari ricoverato d'urgenza al Versilia: "La diagnosi è leucemia mieloide acuta, comincia un'altra dura battaglia che voglio vincere"
Era capitato, in passato, che per motivi di vario genere ci fossimo un po' presi. Politici, ma, soprattutto, giudiziari per via di un comunicato che ci aveva inviato…
Pronto soccorso, 220 gli accessi al percorso anti-violenza in provincia di Lucca
I dati raccontano che nei primi dieci mesi del 2024, cioè fino al 31 ottobre, sono state 591 le persone che hanno avuto accesso al Codice rosa attraverso i pronto soccorso dell’Azienda USL Toscana nord ovest, di cui 442 donne, ovvero il 75% dei casi
"Coltiviamo il rispetto": successo per la conferenza organizzata dalla Asl Toscana nord ovest nell’ambito dell’iniziativa "Bollini rosa"
Si è svolta ieri, 22 novembre, in modalità online, la conferenza “Coltiviamo il rispetto”, organizzata dall’Azienda USL Toscana nord ovest nell’ambito della campagna Bollini rosa, un’iniziativa finalizzata a promuovere la salute e il benessere delle donne e la medicina di genere
Eny Antonetti spegne 100 candeline: auguri!
Anche l'amministrazione comunale di Lucca ha voluta festeggiarla con un bel mazzo di fiori ed una pergamena ricordo consegnata dall'assessore Giovanni Minniti
Nuovo codice della strada, Sangiorgio (Aci Lucca): "Un cambiamento necessario"
Così Luca Sangiorgio, direttore di Aci Lucca, commenta il nuovo codice della strada che entrerà in vigore a breve: nuove norme più rigide che puniscono duramente chi guida in stato di ebbrezza e l'uso del cellulare al volante, oltre all'introduzione di importanti novità per neopatentati e per i guidatori di monopattini
Socialità in campo tra genitori della scuola Giovanni Pascoli che si sfidano a calcetto e finiscono a cena
Ieri sera si è svolta sotto un cielo stellato e con una temperature rigidissima la terza sfida partita di calcetto tra genitori 2^C scuola primaria Giovanni Pascoli centro…
La Cappella S. Cecilia festeggia la chiusura dell’anno in Cattedrale
Domenica 24 novembre la Cappella S. Cecilia festeggerà la chiusura dell’annata in due modi: il primo, con il consueto servizio liturgico nella Cattedrale di S. Martino alle ore 10,30
Lucca Magico Natale: sabato alle 17.30 la prima grande accensione in Piazza Napoleone e Piazza San Michele
La terza edizione di Lucca Magico Natale è pronta a trasformare la città in un incantevole villaggio di festa, con un ricco calendario…
Il Lions Club Lucca Host ha ospitato, nella serata di ieri, 21 novembre, la visita ufficiale del Governatore Distrettuale Francesco Cottini
Il Lions Club Lucca Host ha ospitato, nella serata di ieri, 21 novembre, la visita ufficiale del Governatore Distrettuale Francesco Cottini. In un clima di festa oltre 70…
La vita di Giacomo Puccini nei francobolli di tutto il mondo inaugurata la mostra al Teatro del Giglio
È inaugurata questo pomeriggio nella biglietteria del Teatro del Giglio la mostra "Il romanzo della vita di Giacomo Puccini attraverso la filatelia", una estesa esposizione di capolavori della filatelia internazionale che illustrano e celebrano la vita e le opere di Giacomo Puccini
Lucca e Valle del Serchio: da gennaio trapiantati di rene 9 pazienti della Dialisi – 111 i pazienti seguiti nell’ambulatorio del follow-up
Da gennaio 2024 ad oggi sono stati trapiantati di rene - nei Centri Trapianti di Firenze, Parma e Genova - ben 9 pazienti afferenti alle strutture di Nefrologia e Dialisi degli ospedali di Lucca e Valle del Serchio, di cui è responsabile Manuela Parrini
Tanta partecipazione per "Donne e Motori... l'evoluzione di un luogo comune", il convegno che sfida gli stereotipi di genere
Superare gli stereotipi di genere: si è tenuto ieri, giovedì 21 novembre, il convegno "Donne e motori...l'evoluzione di un luogo comune". organizzato da Aci Lucca e dalla Fondazione…
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Altri casi positivi di Coronavirus “Covid-19” nell’area vasta dell’Azienda USL Toscana nord ovest (che comprende anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana) tra il pomeriggio di ieri (14 marzo) e la giornata di oggi (15 marzo), secondo i dati certificati dal Dipartimento della Prevenzione aziendale.
Dopo i 64 casi forniti alle ore 18, forniamo infatti l’aggiornamento con gli altri casi “processati” nelle ultime ore dal settore di Igiene e sanità pubblica.
NUOVI CASI
Apuane e Lunigiana: 20 casi positivi
uomo di 91 anni, di Carrara, a domicilio;
uomo di 72 anni, di Pontremoli, ricoverato in ospedale AOUP;
uomo di 65 anni, di Fivizzano, ricoverato all’ospedale Apuane;
uomo di 80 anni, di Carrara, ricoverato all’ospedale Apuane;
uomo di 62 anni, di Massa, tampone all’ospedale Apuane;
uomo di 86 anni, di Massa, ricoverato all’ospedale Apuane;
bimba di 1 anno, ricoverata all’ospedale Apuane;
uomo di 78 anni, di Carrara, ricoverato all’ospedale Apuane;
donna di 87 anni, di Carrara, ricoverata all’ospedale Apuane;
donna di 48 anni, di Pontremoli, ricoverata all’ospedale Apuane;
uomo di 56 anni, di Massa, ricoverato all’ospedale Apuane;
donna di 84 anni, di Carrara, ricoverata all’ospedale Apuane;
donna di 83 anni, di Carrara, ricoverata all’ospedale Apuane;
uomo di 82 anni, di Carrara, ricoverato all’ospedale Apuane;
uomo di 84 anni, domiciliato a Massa, ricoverato all’ospedale Apuane;
uomo di 65 anni, di Massa, a domicilio;
donna di 53 anni, di Pontremoli, a domicilio;
uomo di 82 anni, di Villafranca in Lunigiana, ricoverato all’ospedale Apuane;
uomo di 68 anni, di Carrara, ricoverato all’ospedale Apuane;
uomo di 51 anni, ricoverato all’ospedale Apuane.
Lucca e Valle del Serchio: 31 casi positivi
uomo di 60 anni, domiciliato a Castelnuovo Garfagnana, a casa;
uomo di 39 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
donna di 64 anni, di Pieve Fosciana, ricoverata in ospedale San Luca;
uomo di 58 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 65 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 72 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
donna di 54 anni, di Altopascio, a domicilio;
donna di 51 anni, di Capannori, a domicilio;
donna di 60 anni, di Lucca, a domicilio;
uomo di 73 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 60 anni, di Castelnuovo Garfagnana, a domicilio;
donna di 41 anni, di Villa Basilica, a domicilio;
uomo di 82 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
donna di 82 anni, di Barga, ricoverata in ospedale San Luca;
uomo di 74 anni, di Porcari, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 61 anni, di Montecarlo, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 80 anni, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 42 anni, di Borgo a Mozzano, a domicilio;
uomo di 57 anni, di Porcari, a domicilio;
uomo di 56 anni, di Porcari, a domicilio;
uomo di 48 anni, di Lucca, a domicilio;
donna di 69 anni, di Lucca, a domicilio;
donna di 80 anni di Capannori, ricoverata in ospedale San Luca;
uomo di 48 anni, di Lucca, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 78 anni, di Fabbriche di Vergemoli, a domicilio;
bambino di 10 anni, di Coreglia Antelminelli, a domicilio;
donna di 46 anni, di Coreglia Antelminelli, a domicilio;
uomo di 51 anni, di a Castelnuovo Garfagnana, a domicilio;
donna di 80 anni, di Castelnuovo Garfagnana, ricoverata in ospedale San Luca;
uomo di 66 anni, di Castelnuovo Garfagnana, ricoverato in ospedale San Luca;
uomo di 71 anni, di Capannori, ricoverato in ospedale San Luca.
Pisa e Valdera: 25 casi positivi
uomo di 56 anni, di Pisa, ricoverato in ospedale AOUP;
uomo di 33 anni, di Pisa, a domicilio;
donna di 39 anni, di Pisa, a domicilio;
uomo di 61 anni, di Pisa, a domicilio;
donna di 79 anni, di Pisa, a domicilio;
uomo di 39 anni, domiciliato a Pisa, a casa;
uomo di 65 anni, di Pisa, ricoverato in ospedale AOUP;
donna di 55 anni, di Pisa, ricoverata in ospedale;
donna di 47 anni, di Pisa, a domicilio;
uomo di 87 anni, di Pisa, ricoverato in Malattie infettive AOUP;
uomo di 50 anni, di Calci (PI), a domicilio;
uomo di 61 anni, di Pisa, ricoverato in ospedale;
donna di 58 anni, di Cascina, ricoverata in ospedale;
uomo di 55 anni, di Cascina, ricoverato in ospedale;
uomo di 93 anni, di San Giuliano Terme (PI), ricoverato in Malattie infettive AOUP;
uomo di 84 anni, di Cascina, ricoverato in Malattie infettive AOUP;
uomo di 73 anni, di Terricciola, a domicilio.
uomo di 56 anni, di Santa Maria Monte, a domicilio;
uomo di 55 anni, di Bientina, a domicilio;
donna di 60 anni, di Volterra, a domicilio;
uomo di 78 anni, di Santa Maria a Monte, ricoverato all’ospedale di Pontedera;
uomo di 49 anni, di Santa Maria a Monte, ricoverato all’ospedale di Pontedera;
donna di 65 anni, di Ponsacco, ricoverato in ospedale;
uomo di 58 anni, di Milano, ricoverato in AOUP;
uomo di 59 anni, di Pisa, ricoverato in AOUP.
Livorno e Val di Cornia: 14 casi positivi
donna di 54 anni, di Piombino, a domicilio;
uomo di 66 anni, di Cecina, a domicilio;
uomo di 27 anni, di Livorno, a domicilio;
uomo di 61 anni, di Rosignano, a domicilio;
uomo di 85 anni, di Collesalvetti, in ospedale a Livorno;
uomo di 70 anni, di Piombino, in ospedale a Livorno;
donna di 94 anni, di Livorno, in ospedale a Livorno;
donna di 66 anni, di Livorno, in ospedale a Livorno;
uomo di 42 anni, di Livorno, in ospedale a Livorno;
donna di 38 anni, di Piombino, a domicilio;
donna di 31 anni, di Piombino, a domicilio;
ragazza di 19 anni, di Piombino, a domicilio;
donna di 67 anni, di Campiglia Marittina, a domicilio;
uomo di 71 anni, di Campiglia Marittima, a domicilio.
Versilia: 22 casi positivi
donna di 79 anni, di Seravezza, in ospedale;
uomo di 58 anni, domiciliato a Forte dei Marmi, a domicilio;
donna di 53 anni, di Camaiore, a domicilio;
uomo di 70 anni, di Seravezza, a domicilio;
uomo di 54 anni, di Seravezza, a domicilio;
uomo di 25 anni, di Forte dei Marmi, a domicilio;
uomo di 23 anni, di Forte dei Marmi, a domicilio.
uomo di 60 anni, di Massarosa, ricoverato in ospedale;
bimba di 10 anni, di Pietrasanta, a domicilio;
donna di 52 anni, di Camaiore, a domicilio;
donna di 50 anni, di Pietrasanta, a domicilio;
donna di 51 anni, di Pietrasanta, a domicilio;
donna di 62 anni, di Pietrasanta, a domicilio;
donna di 79 anni, di Stazzema, a domicilio;
donna di 55 anni, di Stazzema, a domicilio;
donna di 45 anni, di Camaiore, a domicilio;
uomo di 60 anni, di Seravezza, a domicilio;
donna di 47 anni, di Pietrasanta, a domicilio;
donna di 61 anni, di Viareggio, in ospedale Versilia;
uomo di 32 anni, di Viareggio, in ospedale Versilia;
uomo di 64 anni, di Pietrasanta, a domicilio;
uomo di 54 anni, in ospedale Versilia.
CASI GIA’ CONOSCIUTI
A seguire il totale per ciascun territorio dei 229 casi risultati precedentemente positivi sul territorio dell’Asl.
Ambito territoriale di Massa: 86
Ambito territoriale di Lucca: 37
Ambito territoriale di Pisa (compresa AOUP): 44
Ambito territoriale di Livorno: 28
Ambito territoriale della Versilia: 34.
COMUNICAZIONI DALLE ZONE
Lucca: Cittadella della Salute, da martedì unico accesso dalla portineria
Da martedì prossimo, 17 marzo 2020, l'entrata alla cittadella della salute di "Campo di Marte" a Lucca sarà regolata attraverso un'unica via di accesso, sia pedonale che per le auto, che sarà esclusivamente quella della portineria. Già da alcuni giorni accede in auto a Campo di Marte esclusivamente chi è portatore di disabilità o chi deve essere accompagnato in prossimità dei servizi per difficoltà personale. In ogni padiglione era già presente un punto di informazioni con personale sanitario dedicato.
Si comunica inoltre ai cittadini che sarà installata una tenda per il check point all'entrata per filtrare gli accessi. L'accesso a “Campo di Marte” avverrà in particolare dalle 7 del mattino in poi. Il check point chiuderà alle 18. Dopo quell'ora i servizi ancora aperti faranno autonomamente il "triage" all'ingresso.
"Ringrazio tutti gli operatori - evidenzia il direttore di zona distretto Luigi Rossi - che stanno lavorando per riorganizzare un sistema molto complesso, in costante integrazione con gli altri servizi aziendali, sempre per venire incontro alle esigenze della comunità in questo delicato frangente".
DONAZIONI PER EMERGENZA COVID-2019
In risposta alle richieste di donazione pervenute da associazioni e privati cittadini con l’intento di poter aiutare le strutture sanitarie e gli operatori dell’Azienda USL Toscana nord ovest impegnati nella cura dei cittadini, è stato attivato un conto corrente dedicato:
Banco BPM - IBAN: IT63-N-05034-14011-000000010002
Intestato a: Azienda USL Toscana nord ovest
Causale: emergenza coronavirus. È possibile indicare la destinazione preferita.
La ricevuta del bonifico può essere inviata alla e-mail
Il percorso viene descritto anche in maniera particolareggiata nel sito aziendale.
L’Azienda ringrazia ancora tutti coloro che con il loro contributo sostenendo le strutture sanitarie.
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Sono 151 i nuovi casi positivi al coronavirus Convid-19 registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani, e salgono dunque a 781 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Tenuto conto di sette guarigioni virali, i cosiddetti ‘negativizzati’ (uno in più rispetto a ieri), cinque guarigioni cliniche e dieci decessi (l’ultimo è un ottantottenne di Poggibonsi, ricoverato alle Scotte dal 7 marzo), i casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 759. Spetterà in ogni caso all’Istituto di sanità superiore attribuire le morti al coronavirus: si tratta infatti di persone, da 70 a 98 anni, affette da più patologie. Duecentoottantadue sono al momento i ricoverati in ospedale, di cui 107 in terapia intensiva.
I numeri che fotografano la situazione toscana a domenica 15 marzo sono quelli che l'assessorato al diritto alla salute ha trasmesso entro le 16.30 al Ministero. Per questo potrebbero esserci dati diversi nelle comunicazioni delle aziende sanitarie che arrivassero più avanti nel corso del pomeriggio.
Di 781 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non necessariamente sempre corrisponde con quella di residenza: 162 Firenze, 79 Pistoia, 42 Prato (totale Asl centro: 283), 130 Lucca, 108 Massa-Carrara, 71 Pisa, 50 Livorno (totale Asl nord ovest: 359), 38 Grosseto, 60 Siena, 41 Arezzo (totale sud est: 139).
Dal 1° febbraio ad oggi sono in tutto stati esaminati 5.132 tamponi, in alcuni casi sono stati effettuati più test per la stesso paziente.
Dal monitoraggio giornaliero, il dato è in questo caso quello a mezzogiorno di oggi, sono invece 7.443 (1.259 in più in ventiquattro ore) le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana, di cui 3.725 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Di quest’ultimi sono 2.163 nella Asl centro (Firenze - Empoli - Prato - Pistoia), 142 persone nella Asl nord ovest (Lucca - Massa Carrara - Pisa - Livorno) e 277 nella sud est (Arezzo - Siena – Grosseto). Gli altri 3.718 sono cittadini che hanno avuto contatti stretti con casi positivi: 573 nella Asl Centro, 1.632 nell’Asl Nord Ovest e 1.513 nell’Asl Sud Est.
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Di questi tempi trovare un intervento di esperti che sia anche equilibrato è merce rara
Sembra partita una corsa tra esperti a chi prefigura scenari più disastrosi; probabilmente, ha inteso aggiudicarsi il primo posto undisputed il professor Walter Ricciardi, membro dell'esecutivo dell' Oms e consulente del ministero della Salute, che allegramente ha comunicato su tutti i giornali che il Coronavirus potrebbe infettare il 60% degli Italiani provocando più di 1 milione di morti, l’avrà fatto per dare una mano al Paese a non piombare nel baratro del terrore irrazionale ed inefficace, e non certo per vivere il proprio quarto d’ora di gloria e fama.
Visto che ad oggi per fortuna il dato del Ricciardi è solo un’ipotesi sarebbe interessante sapere la base scientifica che ha portato Ricciardi a comunicare urbi et orbi uno scenario da più di 1 milione di morti solo in Italia, il che ad oggi! (non in futuro) avrebbe già dovuto, se applicato alla Cina paese da 1,4 miliardi di abitanti, generare numeri alla mano alcune centinaia di migliaia di morti. Per fortuna di tutti e dei Cinesi, ed a dispetto dell’allegro Ricciardi, il coronavirus grazie alle misure messe in atto dal Governo Cinese, sembra aver rallentato la sua corsa ed ormai da un paio di settimane, si registra un numero ridottissimo di nuovi casi, molte guarigioni e pochi (per fortuna) nuovi decessi come evidenzia il grafico, sperando che il Ricciardi non se la prenda a male (analoga evoluzione si sta verificando per fortuna a Codogno).
D’altronde la linea della responsabilità, della oggettività e del non allarmismo ingiustificato non paga, perché appena qualche esperto si è azzardato a fare delle considerazioni non terroristiche, un branco di colleghi, sciacalli del terrore, si è tuffato sul malcapitato per azzannarlo alla gola.
Vedi il caso della polemica a distanza tra Roberto Burioni e Maria Rita Gismondo, che dirige Microbiologia clinica, virologia e bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano. Lo Sborione ha deciso di azzannare ripetutamente la dottoressa Gismondo, rea di “non terrorismo”, con documentati articoli su note riviste scientifiche quali Twitter e sempre sulla stessa rivista non ci ha fatto mancare le sue riflessioni su argomenti cruciali in questo periodo per il Paese come “Forza Lazio e abbasso la Roma”, il che ha fatto esplodere i likes giustamente guadagnati.
Questa fa pensare che in Italia una informazione seria, pacata e responsabile accompagnata da misure di Governo e Regioni serie e responsabili non possano essere disgiunte dal terrorismo sociale dannoso e inutile, spacciato per tutela della salute dei cittadini. Si ritiene forse che gli Italiani per rispettare quanto previsto da un Decreto debbano essere terrorizzati ogni 5 minuti urlando loro ad un orecchio “attento che potresti morire tu e/o qualche tuo parente”.
Degli scenari degli scienziati da social media che ogni volta prefigurano pandemie da milioni di morti diffido, basta ricordare che cosa dicevano e scrivevano a proposito della mucca pazza, dell’aviaria, della SARS, della febbre suina, anche in quei casi inondarono internet e stampa con scenari a dir poco spaventosi. Li manderei tutti a lavorare, per essere un po’ utili, con i loro colleghi che in silenzio stanno lavorando oggi negli ospedali italiani.
Tornando invece ai dati ufficiali (fonti: Johns Hopkins University pubblicati dal Corriere della Sera e Dipartimento della Protezione Civile – 13 marzo) rilevati e pubblicati, relativi all’ Italia, presentano sostanziali anomalie rispetto a quelli di tutti gli altri paesi europei, e non, per quanto riguarda il tasso di letalità (numero di decessi/numero di malati) il che ha una diretta conseguenza negativa sulla valutazione e sulla percezione diffusa del rischio di morte da coronavirus.
(13 marzo 2020) | Contagiati | Deceduti | Tasso di letalità |
Italia | 17.660 | 1.266 | 7,17% |
Germania | 3.156 | 6 | 0,20% |
Francia | 2.882 | 61 | 2,21% |
Spagna | 4.334 | 122 | 2,81% |
Cina | 80.945 | 3.118 | 3,85% |
Korea del Sud | 7.979 | 66 | 0,82% |
Iran | 11.364 | 514 | 4,52% |
Giappone | 639 | 16 | 2,50% |
(13 marzo 2020) | Contagiati | Deceduti | Tasso di letalità |
Lombardia | 9.820 | 890 | 9,06% |
Emilia-Romagna | 2.263 | 201 | 8,88% |
Piemonte | 840 | 46 | 5,47% |
Veneto | 1.595 | 42 | 2,63% |
Marche | 725 | 27 | 3,72% |
La semplice lettura di questi numeri non può non generare qualche considerazione e qualche interrogativo che influisce direttamente sulla percezione di rischio che avverte ciascuno di noi
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Perché il coronavirus è così drammaticamente più letale in Italia degli altri paesi, Europei e non?
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Perché il coronavirus è così più letale in Lombardia (il tasso di letalità del SARS-CoV, coronavirus che si è diffuso da novembre 2002 a luglio 2003 è 9,6%) rispetto alle altre regioni italiane?
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I protocolli per il ricovero e per la dichiarazione di causa del decesso sono omogenei sul territorio nazionale? e sono stati comparati con quelli utilizzati negli altri paesi europei che hanno numeri e indicatori nettamente differenti dai nostri ma un Sistema Sanitario simile?
Ma qualche riflessione e critica la dobbiamo rivolgere anche a noi stessi ed all’altalenante valore che diamo alla vita, che sembra essere più dettato dalla momentanea risonanza dell’evento che non dal numero delle vite in gioco (1 non vale 1), partendo dal riflettere su un caso specifico.
A Roma di recente sono morte a causa di un incidente stradale due ragazzine investite da un ragazzo che guidava l’auto. Se ne è parlato per giorni e giorni in tv, sui giornali e su Internet per pietas o invece perché era coinvolto un personaggio noto?
Sembrerebbe più la seconda ipotesi perché solo nella provincia di Roma, muoiono ogni anno tra le 200 e le 250 persone, moltissimi giovani, in incidenti stradali e non gliene fotte un cazzo a nessuno, né in tv, né sui giornali né su internet.
E questo ci porta a ragionare per capire se e quanto siano applicabili al Coronavirus ed alla risonanza che sta avendo sui media le argomentazioni contenute nel libro di Gianroberto Casaleggio “Il web è morto, viva il web” scritto nel 2001 che convertì l’odiatore (hater) di computer e di tutto ciò che era digitale, Beppe Grillo portandolo ad abbracciare la scienza (non la religione) di Internet.
Appare cioè, come in parte prefigurato nel lontano 2001 da Casaleggio, che una società nel suo complesso si faccia guidare nei sentimenti, compassione, paura, terrore, gioie e le conseguenti scelte (sto a casa – non sto a casa), non dai fatti pure noti, ma dalla rappresentazione dominante che ne viene data.
Altrimenti non si spiega perché in un paese come l’Italia di oltre 60 milioni di abitanti, una malattia che tocca 17.000 persone e provoca circa 1,250 morti, sugli scenari futuri si è argomentato in precedenza, con
Diffusione | 1 malato ogni 3.500 abitanti |
Mortalità | 1 deceduto ogni 48.000 abitanti |
(N.B. Nell'Unione europea, secondo la definizione adottata dal programma d'azione comunitario sulle malattie rare 1999-2003, si intendono per malattie rare tutte quelle patologie che presentano una prevalenza inferiore a 5 casi ogni 10 000 persone ( 1 malato ogni 2.000 abitanti)
e quindi oggi tecnicamente è una malattia rara, genera una diffusa paura quotidiana in tutti i 60 milioni di Italiani come se fosse il primo e unico rischio di morte oggi. Forse influiscono su questo anche piccoli dettagli come il classificare una persona che prende il virus stagionale quale influenzato mentre se prende il Coronavirus è un contagiato, termine che evoca in ciascuno di noi scenari meno rassicuranti.
Tutto ciò è razionale? Forse no perché i dati, ci dicono che in Italia ogni anno circa il 9% della popolazione è colpito dall’influenza, (circa 5,4 milioni di italiani) e si hanno circa 9.000 decessi, calcolando anche chi ha sviluppato complicanze gravi a causa dell’influenza, come riportato dall’Istat sulla base delle informazioni fornite dal SSN (https://www.istat.it/it/files/2017/05/Report-cause-di-morte-2003-14.pdf)
“Normalmente” ogni anno muoiono per influenza e polmonite 9.000 persone ed è la 14esma causa di morte nella terribile classifica. Badate bene ogni anno, non una tantum!!
Come mai negli anni passati, non sono state adottate misure neanche lontanamente paragonabili a quelle attuali pur con un numero di decessi così elevato, e peraltro preventivabile, dovuto a un virus influenzale ampiamente conosciuto? Ma soprattutto come mai 9.000 individui sono passati all’altro mondo nella indifferenza generale senza l’attuale ansia e paura diffuse?
Il prossimo anno nel caso in cui l’influenza stagionale superi le soglie di più di 20.000 influenzati e più di 1.000 morti saranno prese misure analoghe a quelle adottate quest’anno per il coronavirus ma soprattutto se ne parlerà h24 in televisione, radio, stampa e media?
Ma questa nostra altalenante sensibilità è messa alla prova da innumerevoli morti che non entrano nel raggio della comunicazione dominante, un altro caso?... in Italia ci sono 125.000 contagiati con l’AIDS, 3.500 nuovi casi all’anno e circa 600 morti all’anno quindi con
Diffusione | 1 malato ogni 480 abitanti |
Mortalità | 1 deceduto ogni 100.000 abitanti all’anno |
Numeri tutto sommato non uguali ma comparabili con quelli attuali del coronavirus, come mai questi malati e morti passano nella assoluta indifferenza generale? o qualcuno di noi sta a casa, non va la lavoro, non stringe la mano per paura dell’aids? E soprattutto c’è qualcuno che vive uno stato di ansia o di terrore per l’Hiv pur con numeri comparabili al Coronavirus?
Tra l’altro, per chiarire l’entità globale del fenomeno è bene sapere che nel 2018 sono state 770.000 - per coronavirus ad oggi 5.000 - le persone morte nel mondo a causa dell’Hiv, ma questo dato per fortuna non ci preoccupa più di tanto perché gran parte di quei morti sono molto lontani geograficamente da noi!!
Poniamoci una domanda.
Se un determinato evento è certo che provocherà in 10 anni almeno 30.000/40.000 morti (pari a tutti gli abitanti di un città di discrete dimensioni quali Pordenone, Siena, Vercelli, Rieti…) ed un numero di feriti pari ad almeno un milione, solo in Italia, quali misure pensereste debba prendere una società civile, ma soprattutto non dovremmo essere tutti terrorizzati e cambiare radicalmente il nostro modo di vita?..beh confrontato con il Coronavirus la risposta non può che essere si, ovvio.
Sbagliato.
Guardate questo grafico (Istat e ACI)
Negli ultimi 10 anni sono morte più di 30.000 persone con ben più di un milione di feriti, dei quali circa 150.000 gravi, per incidenti stradali. Qualcuno quando esce la mattina e prende l’automobile è terrorizzato e ad ogni curva pensa oddio potrei morire e magari per paura decide di rimanere a casa? non sarebbe sbagliata come idea perché in termini di probabilità è molto più facile morire o restare ferito gravemente per incidente stradale che morire per Coronavirus.
Non solo ma determinati gruppi sociali (i giovani tra i 19 ed i 25 anni, il futuro della nostra società) corrono il rischio di morire per incidenti stradali infinitamente superiore al rischio di morire per coronavirus. E noi cosa facciamo per proteggerli visti i dati sugli ultimi 20 anni, li teniamo a casa impedendogli di prendere l’automobile o il motorino? No, per il loro benessere (se volete qualità della vita/abitudini/relazioni sociali) accettiamo consapevolmente il rischio per non cambiare le nostre e le loro abitudini. Piaccia o non piaccia è così.
E queste sono nostre scelte individuali che possiamo cambiare in un qualunque momento, ma lo Stato… che cosa fa? Paragonato al coronavirus niente, al massimo le multe, così ci guadagna pure, e qualche sospensione della patente e poi un po’ di chiacchiere, studi e ricerche senza esiti evidenti, lo dimostrano i dati almeno degli ultimi 20 anni.
Perché a dispetto dei dati la percezione diffusa e immotivata è che il rischio Coronavirus sia enormemente superiore al rischio incidente stradale, che tra l’altro ha una sua forma di contagiosità visto che per ogni 10 conducenti morti ci sono altri 5 morti tra passeggeri e pedoni, e cosa si potrebbe fare se fossimo conseguenziali rispetto alle iniziative del Coronavirus? Qualche iniziativa:
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Elevare l’età della patente a 25 anni (provvedimento ampiamente motivato dati alla mano)
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Limitare elettronicamente in fabbrica la velocità massima a 130 km/h, in linea con quanto prevede il codice della strada, di tutti i veicoli..eh sì anche delle Ferrari, delle BMW, delle Bugatti etc..(provvedimento ampiamente motivato dati alla mano)
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Velocità elettronicamente limitata in funzione della classificazione tecnica della strada in cui il veicolo sta circolando, in strade urbane ad esempio max. 50 km/h (basta un navigatore con GPS a bordo)
Tutto ciò perché non viene attuato né a nessuno passa per la mente di farlo? Fondamentalmente per due ragioni, la prima come detto riguarda la percezione del rischio, non abbiamo paura di morire per incidente stradale siamo abituati, la seconda la possiamo definire economica. Sarebbe un disastro economico in molti paesi come il nostro che hanno una parte rilevante dell’economia, privata e pubblica, che ruota attorno all’automobile (chi compra una Ferrari che va al massimo a 130 Km/h?) e allora ‘sti cazzi dei morti e dei feriti.
E arriviamo al titolo…e me la cavo con poche righe.
Ritengo che la comunicazione dominante degli effetti del Coronavirus abbia indotto ad adottare misure sproporzionate avendo valutato solo un bene fondamentale come la salute, ma senza una analisi di impatto complessiva delle misure stesse nella quale includere altri fattori tra i quali il benessere di tutti.
Le regole imposte con Decreto sono state applicate a tutto il territorio nazionale anche ad esempio in Calabria dove ci sono ad oggi 38 casi di Coronavirus e zero morti. La Regione con il più basso reddito pro capite d’Italia ha un PIL regionale che proviene per il 25/30% dal settore del commercio e turismo e con il 22% di presenze di stranieri. Manterrà questi dati e quali saranno le ripercussioni sulla vita dei Calabresi a causa della gestione attuata per l’emergenza, e di un’azione che appare più dettata dai comunicatori di Governo che dai tecnici consulenti del Governo stesso? Questa estate andranno in vacanza in Calabria i Tedeschi, i Francesi, i Russi, i Polacchi, gli Austriaci come gli altri anni?
Speriamo di non dover contare un numero di morti o persone dalla vita devastata economicamente e socialmente in numero superiore a quelli del Coronavirus, a causa di una gestione irrazionale di una emergenza, perché tra l’altro non se li cagherebbe nessuno.
AV