Politica
Arieccolo!
Come il sugo di pecora, la pecora bollita e la zuppa gallurese, buona … ma sostanzialmente indigesta, sta per essere servita in tavola la solita pietanza che, come la pastiera napoletana, ha mille ricette. Tutte ottime e migliori delle altre

Consiglio comunale di Lucca, Giannini contro le accuse di misoginia: “Frase presa fuori dal contesto”
Consiglio comunale soporifero, con la sola eccezione dell’attacco indiretto di Mara Nicodemo a Gianni Giannini, da lei accusato di misoginia. Opposizioni contro la mozione della maggiorazione a favore delle FF.PP. per la sua impostazione

Il Papa gesuita che ci ha lasciato
Jorge Mario Bergoglio, il Papa gesuita assurto al soglio di Pietro con il nome di "Francesco", ci ha lasciati. Tutta la cristianità lo piange, come è giusto e…

Minniti a gamba tesa: "Bartolomei se ci sei batti un colpo e fai approvare il patto per la sicurezza già pronto"
La drammatica vicenda dell’accoltellamento in via del Battistero ripropone il tema della necessaria attività di prevenzione delle attività criminali svolta egregiamente da Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri ed alla quale ha attivamente contribuito anche la Polizia Municipale di Lucca quando ero assessore alla sicurezza

E nun ce vonn' sta
Un tempo, quando i cori da stadio erano meno sofisticati e si usava la “W” per dire “VIVA” e la si rovesciava…

La opposizione “nel suo labirinto”
Buona Pasqua a te e a tutti i lettori. Buona Pasqua alla maggioranza che esulta ed esalta il “bottino” che la Giorgia ha messo…

FdI Lucca: passaggio di consegne nel coordinamento provinciale
Passaggio di consegne tra Guido Bulleri, che entra a far parte del Coordinamento Comunale di Lucca di FDI, e Luca Bianchi che gli subentra nel coordinamento provinciale. Guido…

Taric 2025: aumenti contenuti grazie al recupero dell'evasione e a un contributo del Miur
E' iniziato questa mattina (18 aprile) nella commissione congiunta Politiche di bilancio e sviluppo economico del territorio con la commissione di Indirizzo e controllo sugli enti, aziende e istituzioni partecipate l'iter che porterà all'approvazione delle tariffe della Taric per il 2025

Aggressione a Lucca, Guidotti (Pd): “La sicurezza non ha colore politico: solo un confronto costruttivo può arginare il problema”
Quanto successo in via del Battistero non fa che confermare il momento di disagio e di impoverimento culturale che sta attraversando il nostro Paese e che…

Vietina: "Sicurezza: la destra lucchese alza le mani e si arrende"
Nel centro storico della nostra città è stato nuovamente teatro di un grave fatto di violenza: un accoltellamento che ha scosso profondamente la comunità e riportato all'attenzione pubblica…

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Incredibile! Mentre i social network sembrano dominati dall’anarchia comunicativa, è imbarazzante constatare che sono proprio il giornalismo libero e il pensiero critico a subire le restrizioni più pesanti. Chi non si allinea alla narrativa dominante viene spesso etichettato come estremista, le sue idee distorte e banalizzate. Riflettiamo su questo paradosso.
In questo contesto, l'élite intellettuale di sinistra, autoproclamatasi custode dell’etica, sembra più interessata a imporre verità assolute che a promuovere un autentico dibattito. Chi si azzarda a sfidare il pensiero dominante viene rapidamente emarginato. Ma la libertà di espressione non può essere un privilegio riservato a pochi eletti e non dovrebbe essere sacrificata sull'altare di una dottrina, divenuta dogma, che ostacola la realizzazione del bene oscurando la ragione e l’esperienza personale
Il caso Vannacci, ad esempio, rappresenta un campanello d’allarme. Al di là delle opinioni personali, ciò che deve preoccupare è proprio la reazione sproporzionata e la volontà di silenziare una voce fuori dal coro. Ma nonostante gli attacchi, il Generale ha raccolto un sorprendente consenso popolare e un successo editoriale che molti dei suoi detrattori fingono ignorare. Questo dimostra quanto una parte silenziosa della società tenda a premiare chi ha il coraggio di incarnarne le parti.
Ma veniamo al politicamente corretto. Nasce con l’intento nobile di ridare dignità ai gruppi discriminati, come spiega Flavio Baroncelli in Il razzismo è una gaffe (1996). Ma, col passare del tempo, ha spesso finito per legittimare un linguaggio che, invece di combattere l'odio, lo ha riversato contro chi è percepito come portatore di pensieri divergenti. Così, il politically correct è diventato una vera e propria neolingua orwelliana che minaccia una delle conquiste più preziose della civiltà occidentale: la libertà di parola.
Questo squilibrio è approdato nella cancel culture, un fenomeno inquietante che mira a cancellare simboli, statue e monumenti storici, colpevoli di rappresentare un passato etichettato come razzista o maschilista. Autori eccellenti hanno denunciato come questa deriva iconoclastica stia erodendo le basi del dibattito democratico, limitando la pluralità di voci. Allo stesso modo parole come "Famiglia", "Patria" e "Identità culturale" vengono oggi dipinte come relitti di un passato oscuro, considerate vetuste o addirittura pericolose. È come se si volesse riscrivere il vocabolario, attribuendo a questi termini una nuova connotazione negativa. Non sorprende, dunque, che 150 intellettuali di orientamento liberal, tra cui Noam Chomsky, Salman Rushdie e Margaret Atwood, abbiano firmato un appello pubblicato su Harper’s, denunciando il crescente clima di intolleranza che sta soffocando il libero pensiero e indebolendo il vero confronto di idee.
E’ quindi il momento di tornare alle radici di un confronto autentico, di abbattere le barriere imposte dal politicamente corretto e permettere che le idee, anche quelle scomode, circolino liberamente. La storia della satira ci insegna molto e giornali come Candido, Il Male e, oggi, Charlie Hebdo hanno sempre sfidato il pensiero dominante con ironia e coraggio, fino alle estreme conseguenze. Il loro linguaggio diretto, a volte irriverente, parlava al cuore delle persone proprio perché rifletteva le loro
preoccupazioni e dubbi, ma nella forma del linguaggio comune. Insomma, se “il re è nudo” i giornalisti hanno il dovere di dirlo perché la libertà di parola non è un bene negoziabile: è il nostro diritto e la vostra forza.
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"Vogliamo ringraziare di cuore Mario Pardini per essersi messo a disposizione della candidatura a Presidente della Provincia, un'impresa fin dall'inizio apparsa impossibile, ma alla quale non si è sottratto, dimostrando coraggio politico e profonda dedizione al territorio". A dirlo è il Gruppo di Lucca 2032, nel commentare le elezioni andate in scena domenica scorsa.
"Non vogliamo fare come tanti politici di professione che quando perdono trovano un modo machiavellico per dire che invece forse hanno vinto, ma ci limiteremo ad evidenziare un dato che per noi – civici e lucchesi – è fondamentale: dallo scrutinio è emerso che sulla piana lucchese ha vinto Mario Pardini, staccando di mille punti il candidato del centrosinistra e soprattutto che 3 consiglieri del centrosinistra, del Comune di Lucca e Capannori, hanno votato per Mario Pardini in modo inequivocabile, a riprova di un'ottima attività amministrativa sul Comune di Lucca e sul territorio più vasto che coinvolge anche Capannori, riconosciuta anche da sinistra".
"Ci fa sorridere la minoranza lucchese che invece ha perso e cerca di fregiarsi di una vittoria che per loro è piovuta dal cielo esclusivamente per merito della Versilia, territorio su cui loro non hanno alcun effetto. A Lucca, dove sono presenti da sempre con le stesse facce, hanno perso, e il fatto che 3 loro consiglieri abbiano votato Mario Pardini non ci stupisce, perché sappiamo perfettamente che anche a Lucca, nel centrosinistra c'è chi apprezza l'operato del nostro sindaco. Perché la politica può non essere una scienza esatta ed essere opinabile, ma la buona amministrazione è sotto gli occhi di tutti".
Va invece rimarcato che nonostante la sinistra abbia vinto le elezioni provinciali, i partiti di minoranza del Comune di Lucca non hanno eletto alcun consigliere in Provincia. Gli unici lucchesi eletti nel Consiglio Provinciale (Nicodemo e Pasquinelli), provengono entrambi dalla maggioranza di centrodestra che sostiene saldamente Mario Pardini, ma anche in questo caso nessuno stupore che i rappresentanti del PD lucchese e delle liste civiche di sinistra non ispirino fiducia ai loro colleghi appartenenti alla stessa area politica".
"Resta da vedere – si conclude la nota di Lucca 2032 - se adesso il PD lucchese sarà comunque ricompensato con qualche nomina di peso nonostante l'evidente insufficienza del suo operare e dei suoi eletti, nettamente bocciati a Lucca per la seconda volta consecutiva. Sarebbe un chiaro esempio che i messaggi della base del partito vengono disattesi e si presta invece molta attenzione alla distribuzione degli incarichi, tra l'altro facendo figli e figliastri e spesso premiando chi non se lo merita, sulla base di principi che non hanno niente a che fare con la meritocrazia. A Lucca ha vinto Mario Pardini, questo sia chiaro a tutti, perché i voti contano e soprattutto pesano. E per noi che siamo civici e lucchesi e questo ciò che conta e che ci dà fiducia per il futuro, confermandoci che la strada intrapresa è quella giusta".