Politica
Il generale Enrico Celentano è andato
Ciò che sto scrivendo sarebbe destinato solo a chi è paracadutista, ma credo che parlare di persona seria faccia bene a tutti, e allora ho scelto di mandarlo a tutti i miei lettori. Neppure il titolo mi veniva

Saluti al nostro Papa
Ebbene sì. Pur apprezzando e condividendo, da fedele, il diffuso cordoglio e l'omaggio reso, dal popolo tutto (cristiani ed "atei devoti" senza differenza alcuna), a Papa Francesco, non…

"Il dibattito sulle "casalinghe frustrate" deve essere un'opportunità per riflettere su come possiamo tutti, uomini e donne, lavorare insieme per superare le divisioni"
La frase "casalinghe frustrate", pronunciata durante un dibattito in consiglio comunale, ha acceso un incandescente e confronto. Il consigliere Pd, Gianni Giannini, ha sottolineato come, secondo dati statistici,…

Altra archiviazione per Roberto Vannacci: come volevasi dimostrare
Sembra naufraghi la frenetica ricerca di accuse per trascinare in catene il generale che – a detta di una certa stampa –…

Lettera alle istituzioni toscane da alcuni cittadini lucchesi: i fatti devono seguire le parole di democrazia
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta dei cittadini Giuliano Fanucci, Michele Guidi, Raffaello Stanghellini, Antonio Carta, Debora Lucchesi, Ilaria Quilici, Simone Lunardi, Renato Pini, Fabiana Martini di Lucca, indirizzata al presidente della regione Eugenio Gianiiani

Claudio Gemignani e Laura Lucchesi alla guida di Forza Italia Bagni di Lucca
Claudio Gemignani e Laura Lucchesi saranno alla guida di Forza Italia a Bagni di Lucca, rispettivamente nel ruolo di commissario e vice commissario. Lo ha annunciato il segretario…

Assi Viari, incontro pubblico del gruppo consiliare di sinistra: “Sul progetto silenzio preoccupante"
“È calato un silenzio preoccupante sull’iter del progetto degli assi viari, che rischia di essere una delle opere più impattanti dell’ultimo secolo sul nostro territorio. Mentre le procedure…

Il caso delle “casalinghe frustrate”: lettera aperta di Giannini a Nicodemo e Fantozzi
La concentrazione di attenzione sulla mia figura e su quanto espresso in un mio articolo seguito l’accoltellamento di un cittadino lucchese, mi porta a dare una risposta alle…

Forza Italia Lucca: ‘Bene il consiglio intercomunale sul tema dell’acqua. Ma Geal deve essere salvata"
"Creare l'opportunità di un confronto fra tutti i rappresentanti del territorio su un tema cruciale, per il presente e per il futuro, come è quello dell'acqua è…

Lucca, Michele Giannini contro il consigliere del Pd: "Frasi sessiste inammissibili"
Bufera in consiglio a Lucca, dove il consigliere del partito democratico Gianni Giannini si è lasciato andare a commenti inaccettabili sotto il profilo della discriminazione di genere. Superando…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 1087
l'Unione Europea ha messo in campo un progetto "educativo" scioccante per manipolare le menti dei nostri figli e dei nostri nipoti. La gravità di quanto sta accadendo merita la tua urgente mobilitazione! L'Unione Europea sta finanziando scuole di formazione Drag queen e LGBTQ per minori tra i 14 e 17 anni. Nell'ambito del programma Erasmus Plus, l'UE ha speso 2,5 milioni di € (!) per 21 progetti LGBTQ rivolti a minori, tra cui il progetto "DragTivism jr"(giovani attivisti Drag), la scuola estiva per insegnare agli adolescenti a truccarsi, travestirsi e a esibirsi in spettacoli drag sessualmente espliciti e provocanti. Oltre all'insegnamento delle "abilità" drag, i giovani partecipanti saranno coinvolti in attività che li vedranno impegnati a:
esplorare i loro possibili alter ego;
indagare il concetto di genere in diverse prospettive;
celebrare la cultura LGBTQ.
Ma soprattutto, il progetto ha lo scopo di formare giovani e radicali trans-attivisti LGBTQ. Un vero e proprio laboratorio di indottrinamento queer e genderfluid per il lavaggio del cervello di minorenni, il tutto finanziato con fondi dell'UE.
Come si può leggere sul programma online, gli ideatori del progetto sostengono che, sviluppando una personalità drag e imparando le abilità drag, «i giovani saranno in grado di trasferire le competenze che hanno acquisito nella loro vita quotidiana» e saranno in grado di «trovare un impiego futuro».
Vi state rendendo conto? Propongono a minorenni la prospettiva di una futura carriera come Drag. Ma sapete cosa significa davvero essere una Drag queen? Si tratta di maschi travestiti in maniera esagerata con abiti femminili, che nelle loro performance utilizzano elementi di "spettacolo" che includono tratti altamente sessualizzati, esagerati e provocatori, che non sono affatto adatti a giovani minorenni!
Immaginate vostro figlio o vostra figlia trascinati in un contesto dove la sessualizzazione precoce e la fluidità di genere viene presentata come arte e dove non esiste il confine tra divertimento e provocazione.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 3529
Si moltiplicano i video relativi a pestaggi subiti da appartenenti alle Forze di Polizia, che pare abbiano soppiantato fra quelli di maggior effetto virale il filone finalizzato a diffondere eccessi – o presunti tali – dei tutori dell’ordine. Ricordiamo infatti che, una volta sanzionato correttamente il “caso Cucchi”, siano state proposte tante ulteriori vicende, conclusesi senza alcun appunto per i policemen, a dimostrazione di un trend preoccupante volto alla delegittimazione di chi lavora nel comparto sicurezza.
Nell’osservare che oramai il carabiniere e il poliziotto preferiscano a volte non intervenire, o farlo in modo blando, terrorizzati dalla possibilità d’essere filmati e incriminati, il ministro della Difesa è di recente intervenuto per stigmatizzare la deriva comportamentale di malviventi, che evidentemente sanno di farla franca. In tale quadro ha giustamente – in linea teorica dico io, e spiegherò perché – ribadito come non servano leggi ad hoc per garantire il rispetto degli appartenenti alle FF.P., e farli lavorare serenamente. Basterebbe applicare quelle che ci sono.
Apprezzo il concetto, che sottende un'altra convinzione di parte dell’arco parlamentare: è diffusa in magistratura, pur se non maggioritaria, la corrente che riunisce coloro che fanno un uso politico della propria funzione, addomesticando le leggi esistenti alle proprie convinzioni ideologiche. Lo dimostrano sentenze in cui, invece di far ricorso alla Corte Costituzionale come dovuto, qualche giudice abbia tout court dichiarato l’incostituzionalità – a suo parere – di una norma, e l’abbia disapplicata.
Peraltro muovendo in questa direzione, chiedendo cioè che si applichino le leggi esistenti, in concreto non ne viene fuori nulla. Vi saranno infatti tanti magistrati che le applicheranno e continueranno ad applicarle, e quelli – sicuramente una minoranza, ma rumorosa e, soprattutto, capace d’incidere sulla vita della collettività – che proprio non ne vorranno sapere. E con una “azzeccagarbugliesca” metodologia troveranno il modo di mandare a “carte 48” decreti d’espulsione di Questori, arresti di scalmanati irregolari e non sul nostro territorio e tutta una serie di provvedimenti che sanzionino i delinquenti o tendano a far rispettare le leggi in vigore. Tutto ciò nell’ottica di piegare alla propria visione del mondo la legislazione italiana, magari appellandosi alla Costituzione.
Quest’ultima sarà anche bellissima, ma viene talvolta abilmente sfruttata puntando a evidenziare questo o quell’articolo, estrapolandolo dal contesto generale della Carta e dimenticando che ve ne siano altri che sembrerebbero dire il contrario o ne temperino il dettato.
Per questo dissento in parte dalle ottime argomentazioni di chi ritiene che basterebbe applicare le leggi esistenti: c’è chi non vuole applicarle, o fa dello studio per aggirarle, con conseguente sforzo filosofico e dialogico, il proprio fine ultimo. E ciò vale per le riduzioni di pena, le scarcerazioni facili, le espulsioni.
Allora se il governo non vuole che certe norme siano violate, aggirate o ribaltate, deve modificarle, eliminando ogni appiglio. Non è facile, lo so, ma una maggioranza che detiene le redini del potere legislativo deve comprendere che solo così toglierà a una parte della magistratura la possibilità di deviare gli effetti della chiara volontà del legislatore.
Oggi, meglio dirlo chiaramente, chi ha scelto il mestiere di garantire l’ordine e la sicurezza rischia severamente di finire sotto processo per la minima fesseria. Mi direte che questo ci sta, e faccia parte dei rischi del mestiere.
Il guaio è nessuno lo candiderà al Parlamento europeo.