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Casinò digitali sempre più popolari: +31% di iscrizioni nel 2025
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Come il settore del gioco d’azzardo sta sostenendo l’economia italiana
Il settore del gioco d’azzardo rappresenta una componente significativa dell’economia italiana. Negli ultimi anni, la sua incidenza è cresciuta non solo in termini di gettito fiscale ma anche per quanto riguarda l’occupazione e l’indotto generato in ambiti collaterali

Lucca dietro le mura: segreti, fantasmi e colpi di scena
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Come Localizzare una Foto Inviata su WhatsApp: Guida Passo per Passo
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Sport notturni: cosa si nasconde dietro la febbre delle attività dopo il tramonto
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De Bruyne Tentato dal Trasferimento al Napoli tra le Voci di un Addio dalla Premier League
La brillante carriera di Kevin De Bruyne al Manchester City sembra volgere al termine, e la corsa per assicurarsi la sua firma si sta intensificando in tutta Europa.

Dai Tavoli da Poker ai Visori VR: Come Potrebbe Essere il Futuro del Gioco d'Azzardo Online
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento con cui si specifica e si spiega che lo spaccio di droga da parte di risorse africane non avveniva dentro il parco Valgimigli, ma sugli spalti delle mura urbane:
Venerdì è stata compiuta una operazione di polizia importante, con un lavoro congiunto di forze dell'ordine che per mesi hanno indagato monitorando una rete di spaccio e questo è un dato positivo per tutti noi, ma ci crea non poco disagio vedere definita l'area dello spaccio come il Parco Valgimigli e lo stesso parco come il fulcro dello spaccio su alcune testate giornaliste e in alcune dichiarazioni, perché in realtà l'operazione riguarda un'area degli spalti delle mura, presso la sortita di San Frediano, mentre il Parco non è stato oggetto di alcuna operazione essendo un'area chiusa e attualmente inaccessibile per chi proviene dalla sortita di San Frediano.
Più volte abbiamo segnalato e richiamato l'attenzione delle autorità sul fatto che nell'area esterna al parco si verificavano stazionamenti "anomali" che sembravano scegliere quella zona perché meno visibile e facilmente accessibile sia dal centro storico che dai parcheggi, più volte sono accadute aggressioni o altri fatti spiacevoli per chi utilizzava la sortita delle mura di San Frediano, per questo continuiamo a chiedere che quell'area di accesso alla città resti sorvegliata e vigilata per garantire un percorso pedonale agevole per collegare i parcheggi al centro storico, anzi vogliamo aggiungere che solo la messa in sicurezza dell'area esterna consentirà al parco Valgimigli e al resto del parco del Carlo del Prete di tornare pienamente fruibile dalla cittadinanza.
In questi mesi abbiamo svolto una progettazione partecipata per la riqualificazione del parco attraverso un percorso di coprogettazione e cocreazione che ha coinvolto oltre 100 persone e quasi 30 associazioni: il progetto denominato "Start Park" è frutto della collaborazione di Lucca Creative Hub, Comune di Lucca, Asp Carlo del Prete, Codesign Toscana e Iridra, ed è stato realizzato grazie ai finanziamenti del bando europeo Designscapes.
L'interesse dell'Asp Carlo Del Prete condiviso con l'Amministrazione comunale, è quello di realizzare interventi di manutenzione straordinaria del verde e delle opere di recinzione per dedicare i circa 6000 metri quadri dell'intero parco ad attività per famiglie, bambini e ragazzi, garantendo la presenza fissa di un animatore durante l'orario di apertura, la confusione che spesso viene fatta tra ciò che accade sugli spalti o alla sortita di San Frediano e il parco, non solo non è corretta, ma rischia di far associare al parco un immaginario negativo che ne condizionerà anche la fruizione futura.
Nessuno si sognerebbe di scambiare Palazzo Orsetti con Palazzo Parenzi o Piazza S. Michele con via Fillungo per cui vi chiediamo di non riferire al Parco Valgimigli ciò che accade al di fuori dello stesso e anzi di garantire che il Parco possa essere riaperto al più presto in piena sicurezza
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Pier Luigi Ferrenti, presidente regionale AICS, interviene con un altro articolo particolarmente 'tosto' sullo stato attuale di salute dello sport:
Gentile direttore,
chiedo ancora ospitalità alla Sua testata per affrontare nuovamente l'argomento dello “stato di salute” dello sport in tempo di pandemia, e della considerazione in cui la pratica sportiva di base è tenuta dalle istituzioni, a tutti i livelli.
Sarò monotono e noioso, ma non è solo per il ruolo che rivesto che torno sempre sullo stesso tema: da atleta, da arbitro, da dirigente sportivo, in certi anni di gioventù tutte e tre le cose insieme, sono quasi sessant'anni che anch’io, come lei, ne sono innamorato. E mai come adesso, anche nei momenti più difficili della storia del dopoguerra di questo Paese, lo sport di base ha rischiato, come oggi, di non avere più chi lo organizza e chi lo pratica.
L'occasione è data dal Consiglio Comunale che si è tenuto a Lucca martedì 23 marzo: leggendo i resoconti dei lavori, non può che far piacere constatare che, stavolta, il tema sport non è stato trascurato. In particolare, a mio parere, sono nel merito molto apprezzabili gli interventi di alcuni consiglieri, (Del Greco, Barsanti, Leone, in particolare), così come l'ordine del giorno che poi è stato votato da tutto il Consiglio.
“C'è voglia di tornare a praticare sport”, si è detto, “serve un new deal mirato alle strutture sportive” e poi ancora:”lo sport è una componente fondamentale della città e non averne parlato in un Consiglio dove si ragionava del futuro della città è stato un errore”. E, infine, “si deve pensare alla città del dopo Covid come una città attenta alle esigenze del mondo sportivo, plasmata su di esso”. Concetti e prese di posizione che non possono che essere apprezzati e condivisi.
Non so se il mio intervento critico sul Consiglio che si era tenuto il 25 febbraio, e il bel rilievo che lei ne ha dato sulla sua testata, sono serviti a ciò, almeno un po': me lo auguro, perché ciò significherebbe che recuperare sintonia su questi temi è sempre un bel risultato. Ma non ha importanza. Quello che davvero è importante è che dopo questa assunzione di impegno dei rappresentanti della nostra comunità, si cominci adesso a lavorare sodo per trasformare le buone idee e le buone intenzioni in atti concreti.
Intendiamoci, non è solo un ragionamento che si deve fare per la nostra città: vale per tutto il territorio provinciale, vale per tutto il territorio regionale. Ripartire, a mio parere, significa non accontentarsi di rifare quello che già c'era, ma provare invece a cambiare marcia.
Un paio di idee, che non hanno la pretesa di essere originali, ma che potrebbero essere forse utili. La prima: utilizzare il 110 per cento per riqualificare tutti gli impianti sportivi pubblici: le ASD che gestiscono gli impianti non possono però fare tutto da sole; gli enti locali, proprietari delle strutture, devono dare loro una mano, aiutarle nella progettazione, nella scelta delle soluzioni migliori e così via. Porterò nel CONI regionale, del quale sono un Consigliere, questa proposta, e lo farò anche con l’ANCI. Non sarebbe male cominciare a metterla in pratica nella nostra città.
La seconda: attrezzare il maggior numero di aree pubbliche (parchi, fiumi, aree collettive) per consentire ai cittadini di fare sport gratuitamente e all'aria aperta; fare convenzioni con le ASD perché forniscano, in cambio di risorse certe, istruttori e preparatori, e organizzino attività, gratuite e aperte a tutti.
E infine: è indispensabile che per le associazioni e società sportive che pagano affitti e utenze, o gestiscono impianti, si impegnino risorse di bilancio che le aiutino a non cessare l’attività. Ma soprattutto, e qui sono richieste da fare ad altri livelli di governo, è indispensabile che gli impianti sportivi, al pari delle aule scolastiche, siano di nuovo tutti aperti, e da subito.
Sono d’accordo con lei: cambiano i governi, ma non cambia purtroppo l’incapacità ad affrontare questi due enormi problemi e forse addirittura a capirne fino in fondo l’importanza.