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“La Garfagnana sta andando a rotoli, ma nel mio comune si pensa alle cose non importanti”
Mi chiamo Tiziano Innocenti di Castelnuovo e sono un commerciante in pensione, ma ancora attivo.

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OKALIO Mining: Providing investors with stable cryptocurrency mining opportunities amid global economic uncertainty
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Come la letteratura può aiutare a reinventarsi
Ci sono momenti in cui tutto sembra statico. Il lavoro procede ma senza slancio la routine prende il sopravvento e il tempo pare girare in tondo. In quei periodi una storia letta al momento giusto può diventare un detonatore silenzioso

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La mappa della fortuna: quali sono le città più vincenti al SuperEnalotto
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In un contesto in cui il potere d'acquisto si sgretola sotto il peso dell'inflazione italiana, ogni settore economico viene messo alla prova. Il gambling, da sempre sensibile agli…

"Dibattito politico spettacolo non proprio edificante"
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I cacatua sono considerati i migliori amici uccelli dell’uomo. Comunicano molto bene con gli esseri umani , apprezzano la compagnia e le carezze umane , vengono chiamati anche…

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera, a firma di Mariolina Coppola, presidente Nazionale del Soroptimist International d’Italia, inviata al presidente della Rai.
Gentile Presidente,
per giorni ho valutato la scelta di intervenire come Soroptimist International o lasciare che la Rete della Parità, di cui siamo fondatrici portasse il nostro messaggio. Eravamo impegnate in un convegno di livello nazionale dal titolo “Divario di genere: cambiamo le regole” di cui le ho girato l’invito giorni fa.
Le scrivo perché prenda una posizione netta, coraggiosa, responsabile. Non perché boicotteremo il Festival, è di queste ore l’hastag #iononguardosanremo, ma perché il Festival non può boicottare il nostro lavoro di ogni giorno, anzi dovrebbe essere un nostro alleato. Non so che decisioni abbia preso, non so quali siano gli interessi economici e i poteri forti. So che il Festival potrebbe essere l’occasione per diffondere cultura di genere e le canzoni possono incidere più di tante parole e azioni, rimanendo nell’immaginario collettivo per generazioni.
Quando sono stata a Ginevra a fine ottobre alla preparazione del Forum Generation Equality 2020, organizzato da UnWomen, in collaborazione con la società civile, ho pensato che non ci fosse modo migliore di celebrare il 25esimo anniversario dell’adozione della “Dichiarazione di Pechino e della piattaforma di azione”, facendo un bilancio sulla situazione attuale e dei progressi compiuti, mostrando esempi di buone pratiche internazionali, da poter replicare, ed elaborando un programma di misure concrete per realizzare gli obiettivi citati nell’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile “Trasformare il nostro mondo”. La campagna intergenerazionale chiamata “Generation equality: realizing women’s rights for an equality future” confermava che la strategia del Soroptimist era il linea con gli obiettivi dell’agenda: una strategia che potesse abbracciare tutte le azioni per superare le ineguaglianze di genere per raggiungere le pari opportunità fra uomini e donne, attraverso un’azione d’implementazione, di monitoraggio e di valutazione delle buone pratiche con un patto intergenerazionale. Un atteggiamento etico e responsabile verso l’ambiente e la salute, passando dall’incremento del tasso di natalità per arrivare a uno Sviluppo Sostenibile. Erano mesi che mi chiedevo se la mia non fosse un’ossessione da strana femminista (come Wikipedia definisce le soroptimiste) che sentiva l’esigenza di un patto con i propri figli per raggiungere obiettivi che agli occhi di molti sembravano scontati e forse polverosi: la partecipazione politica, quella alle decisioni di potere, l’occupazione che calava alla presenza di giovani figli, la scelta di non metterne al mondo un secondo, la necessità di far fronte al gender pay gap attraverso un migliore bilanciamento fra vita professionale e privata, un approccio diverso per colmare il divario digitale e tecnologico, la violenza contro le donne, la mancanza di vere statistiche di genere, ma soprattutto di una vera prospettiva di genere per formulare piani strategici e mirati.
La poltrona dell’Italia a Ginevra era vuota, non c’era nessun rappresentante ministeriale, nessun giornalista italiano.
Questa coincidenza fra centinaia di donne potenti di tutto il mondo che si riuniscono all’ONU e di una giornalista di ferro che nel suo libro “Basta!” parla di determinazione e di coraggio per raggiungere il potere di cambiare le regole mi ha confermato che ogni giorno dell’anno W 364 (meno l’8 marzo) lavorerò per i diritti delle donne e che il motto scelto per la campagna antiviolenza “Orange the word Decido Io” è la dimostrazione che vecchie ragazze come me non si faranno mai rallentare per promuovere la consapevolezza della necessità di un approccio di genere per raggiungere l’eguaglianza e la parità, attraverso un vero cambiamento culturale della società.
Poi ho letto il rapporto del HCE (Haut conseil a l’egalite entre les femmes et les hommes) delle principali realizzazioni della Francia negli ultimi cinque anni. L’affermazione di una “diplomazia femminista”, con l’obiettivo di rinforzare la coerenza nella politica nazionale e internazionale nella sua dimensione economica, d’influenza, culturale, educativa e di cooperazione allo sviluppo. La strategia nazionale per l’uguaglianza fra donne e uomini (2018/2022), un obiettivo da 700 milioni di euro di cui 120 va ad aiutare i movimenti che si occupano di diritti e della condizione femminile, l’adozione di una strategia francese per i diritti riproduttivi. Scenari molto diversi, in cui i metodi egli strumenti per le azioni, sono incorporati in una prospettiva di genere in ogni fase del programma politico.
E noi?
Noi siamo invisibili, non siamo mai chiamate in trasmissioni televisive, non abbiamo mai una riconoscibilità del lavoro svolto, siamo seimila con 158 club, ignorate.
Altro che 120 milioni di euro! Il nostro infaticabile impegno è spazzato via ogni giorno da una comunicazione violenta, sessista, stereotipata, edulcorata da rari monologhi di donne o rare trasmissioni che danno valore alle Parole.
La prego di rispondermi e di non lasciare inascoltato il nostro appello. Se l’Italia è scivolata al 76esimo posto, perdendo sempre più terreno nelle classifiche di parità di genere siamo tutti responsabili.
A perdere non saranno le donne, ma l’intera società.
Facciamo ognuno la propria parte, dividiamoci le responsabilità per incidere veramente per un cambiamento culturale.
Alcune informazioni
Dal 1 ottobre, data in cui mi sono insediata, abbiamo raccolto 33.000 euro, procurandoci dei tessuti e facendo realizzare delle shopping dalle donne recluse, devolvendo tutto alla Cooperativa Alice (per il carcere di Bollate), il nostro regalo solidale.
Abbiamo rinnovato il protocollo con il Ministero della Giustizia e il Dap per continuare a lavorare nelle carceri e nelle case circondariali con corsi di formazione al lavoro. Abbiamo raccolto 7.000 euro per la Fondazione Corti col fine di garantire un sostegno alle donne che partoriscono al St Mary’s Hospital Lacor in Uganda. Abbiamo ottenuto dal Teatro San Carlo parte del ricavato di una prova generale della Tosca (21gennaio 2020) per realizzare con Unicef Baby Pit Stop nei musei con giardini. Abbiamo raddoppiato il numero delle ragazze (200) under 28 che frequenteranno quest’anno fra febbraio e marzo gratuitamente, il corso della SDA Bocconi Leadership 4.0, grazie anche a un contributo della Fondazione Bracco rivolto a ragazze del Sud. Abbiamo avviato corsi di Educazione Finanziaria (Alfabetizzazione economica per le donne in difficoltà) con Banca Italia firmando un protocollo con Annamaria Lusardi che dirige il Comitato italiano per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.
Abbiamo realizzato 140 posti protetti chiamati “Una stanza tutta per se” nelle caserme dell’Arma dei Carabinieri per raccogliere le denunce delle donne, vittime di violenza, attraverso impianti audio e video in un ambiente tranquillizzante, ma soprattutto firmato un protocollo molto articolato con il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, che ottimizza il lavoro svolto fin qui. Abbiamo anche firmato un protocollo con l’Ambasciata britannica per diffondere in queste stanze materiale ad hoc per le cittadine straniere che hanno subito violenza. Una sorta di vademecum per orientarsi meglio in caso di difficoltà curato dal corpo consolare per superare le difficoltà che spesso incontrano le cittadine straniere, a causa d’incomprensione linguistica e di fraintendimenti culturali. Abbiamo incontrato altre ambasciate anglofone e continueremo a cercare di estendere il progetto a tutte. Ho incontrato la Ministra Bonetti, al Ministero delle Pari Opportunità, in un colloquio privato e dedicato esclusivamente al Soroptimist per proporle l’istituzione di un garante autonomo e/o di un’authority per le Pari Opportunità, al di la della discontinuità dei ministeri altalenanti e delle commissioni parlamentari. Abbiamo un progetto molto strutturato “Educational nuove generazioni” rivolto a bambine e bambine, a ragazzi e ragazze under 18, in collaborazione con Fondazione con il Sud, mirato a diffondere, tramite la famiglia e la scuola, cultura e consapevolezza sul tema dell’uguaglianza di genere, intesa come valore inclusivo della Diversity. Il nostro protocollo con il Miur e il nostro tavolo paritetico sono dedicati a questi obiettivi strategici. L’edutainment - insegnare divertendo e imparare divertendosi - è una metodologia che si rivela, infatti, sempre più efficace. Ho incontrato la ministra Bellanova al Ministero dell’Agricoltura per sottoporle una mia idea progettuale, ancora in fieri, sulle start up (femminili) tecnologiche in agricoltura. Lavoriamo con la commissione sul femminicidio del Senato e siamo state invitate dalla Presidente più volte in audizione. Abbiamo un bando “Talenti della musica” per destinare borse di studio attraverso una selezione accuratissima dei Conservatori alle giovanissime musiciste. Abbiamo creato un e-club che si occupa di empowerment e di leadership con ragazze under 35 che lavorano in tutta Europa, le Soroptimist Net Lead. Abbiamo avviato corsi per mentor e mentee per un progetto di mentoring fra le nostre socie e loro. Abbiamo firmato un protocollo con la cattedra Unesco presieduta dalla professoressa Anna Maria Colao “Educazione alla Salute e allo Sviluppo sostenibile” della Facoltà dell’Università Federico II di Napoli per diffondere tramite i nostri 158 club sparsi in tutta Italia, materiale scientifico e divulgativo sugli stili di vita e le buone prassi per un cambiamento culturale. Abbiamo pubblicato un numero tematico Empowerment della nostra rivista “La voce delle donne” che trova sul sito www.soroptimist.it
Con i miei più cordiali saluti.
Mariolina Coppola
Presidente Nazionale del Soroptimist International d’Italia
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Il cuscino è un oggetto tipico dell’arredamento della propria camera da letto, ma non solo: diffuso in molte case per porlo sui divani o sui divano-letto, esso rimane un corredo essenziale di una casa piacevole ed accogliente.
Lo stesso design del cuscino suggerisce emozioni, benessere, stile.
Variano le funzioni ed anche le sensazioni se si parla di un cuscino da letto o di un cuscino da divano ma rimane la necessità della comodità e di una certa consistenza che resista al peso ed alle trazioni.
Occorre ricordare, trattando l’argomento della scelta di un cuscino, che da svariati anni si è anche diffusa una cultura vera e propria del benessere su questo accessorio.
Riguardo al benessere però, non stiamo parlando solo del sentirsi rilassati e comodi; tutt’altro.
E’ proprio sul piano della salute, infatti, che va studiato un cuscino adatto: un accessorio che incida sul nostro riposo anche per ragioni terapeutiche rispetto ad uno stile di vita movimentato, stressante, tipico della società moderna.
Ci sono categorie di sportivi o di persone particolarmente impegnate in lavori fisici, che hanno bisogno seriamente di riposo e di recupero energetico grazie alla giusta posizione assunta dalla colonna vertebrale.
Inoltre è importante rilassare l’area del collo per lenire o impedire quel dolore cronico e ricorrente della cervicale, un dolore che viene accentuato anche da posizioni innaturali o forzate della spina dorsale.
IL cuscino Tempur Original, ad esempio, della specifica categoria dei guanciali ergonomici è una soluzione funzionale per chi abbia problemi di sonno e tensioni o rigidezze alla spina dorsale.
Il cuscino ergonomico Tempur, in tutte le sue varianti disponibili, pone la colonna vertebrale in uno stato di rilassamento grazie ad un materiale realizzato in modo tale da sviluppare una superficie modulata con una rete di punti di micropressione.
In tal modo il peso non sarà appoggiato solo su una zona o su un punto ma in modo da disperdersi lungo tutto il guanciale.
Al contempo questa superficie sostiene in modo concreto il peso della colonna vertebrale e della schiena secondo una dinamica ortopedica e quindi impedendo tensioni o crampi da cattive posizioni.
L’obbiettivo raggiunto è quello di costituire un sostegno che mantiene la schiena in posizione lineare, andando a beneficiare proprio il tratto cervicale.
IL Cuscino Ergonomico Millennium Tempur, nello specifico, è realizzato con una linea innovativa e disegnata in modo da sostenere naturalmente il collo e la testa quando si abbia l’abitudine di dormire sulla schiena e di lato.
In tutti i casi il risultato garantito è il benessere, ma anche la salute di un sonno veramente a prova di stress.