Cronaca
Conflavoro ed EBIASP donano DAE al comune di Lucca
Conflavoro Lucca e l'ente bilaterale EBIASP, in sinergia con l'ordine provinciale dei consulenti del lavoro presieduto da Marcello Signorini, hanno donato un defibrillatore semiautomatico al comune di Lucca
Ecco il Natale all'Agorà: il 28 novembre accensione delle luci e realizzazione di una lanterna
Si accende il Natale alla biblioteca civica Agorà, con una serie di appuntamenti dedicati in modo particolare ai ragazzi e ai bambini con le loro famiglie
Università, inclusione e autonomia di persone con disabilità: confronto al Sant'Anna di Pisa
Venerdì 29 e sabato 30 novembre una serie di eventi alla Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Azienda Usl Toscana nord ovest. Intervengono docenti, operatori, rappresentanti di associazioni coinvolte nell'apposita azione del progetto "Proximity Care", provenienti dalla Valle del Serchio
Croce Rossa, aperte le prenotazioni per la visita di Babbo Natale
Sarà possibile prenotare la visita a domicilio fino al 20 dicembre inviando un semplice messaggio su WhatsApp
Conversazioni in San Francesco con Dacia Maraini, Valleria Parrella e Gianrico Carofiglio
Sta per concludersi a Lucca l’XI edizione delle Conversazioni in San Francesco, ideate e…
Gli alunni delle scuole secondarie dell'Ic Lucca Quinto Pescaglia contro al violenza sulle donne
Gli alunni della Scuola secondaria di I grado di Ponte a Moriano, in occasione del 25 novembre, hanno organizzato una manifestazione nella piazza Cesare Battisti. Sulle note della…
Niente mercato di Natale in piazza San Francesco, i concessionari: “Non possiamo lavorare in una piazza decentrata”
Non ci sarà nessun mercato di Natale in piazza San Francesco per l’edizione 2024: lo dichiara Antonio Minutella, portavoce dei…
Venerdì 29 novembre un incontro a palazzo Ducale sul fenomeno della violenza assistita: quando i minori sono testimoni involontari
"Contro la violenza assistita: strumenti operativi, approcci, normativa per contrastarla". Questo il titolo dell'incontro che si terrà venerdì 29 novembre alle 16 nell'antica Armeria di palazzo Ducale . L'iniziativa che è stata curata dell'associazione Woman to be Aps, è aperta a tutti e patrocinata dalla provincia di Lucca e dall'azienda USL Toscana nord ovest
Accoltellato nel giardino di casa a Massa Pisana da due ladri. 62enne in gravi condizioni
Si è trattato probabilmente di un tentativo di intrusione finito male, il fatto avvenuto nella zona di Massa Pisana, nella serata di lunedì poco prima delle ore 21, dove un 62enne è stato accoltellato al tronco da due ladri sorpresi a scavalcare la recinzione della sua abitazione
Comune e Sistema Ambiente promuovono il consumo consapevole della moda giovanile: la scelta dei prodotti ha un forte impatto sull'ambiente
Fornire informazioni per un consumo consapevole della moda, specialmente quella a buon mercato che, favorita dalla grande opportunità degli acquisti on line, genera una serie di indumenti che vengono usati poche volte e poi gettati via
Inaugurata sabato scorso la mostra "Non una, non nessuna, ma centomila" per dire un "no" collettivo alla violenza di genere
L'iniziativa è realizzata dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Lucca in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza di genere
Sulle tracce di Giacomo Puccini nel giorno in cui ricorre il centenario della sua morte
Venerdì 29 l'evento targato Confcommercio e Vetrina Toscana, con un tour fra bellezze artistiche ed eccellenze enogastronomiche
Sarà il “Polar Express” che ci porterà all’incontro con Babbo Natale: luci accese in piazza Anfiteatro
Se il treno che è stato acceso, nel pomeriggio di domenica 24 novembre in piazza dell’Anfiteatro, ci condurrà al Polo Nord, siamo certi che la stazione di partenza sarà proprio uno dei luoghi più belli e rappresentativi della nostra città
Serie C, il Porcari vince in rimonta 3 a 1 a Donoratico e mantiene la terza posizione
La Mc Donald's Porcari torna al successo nella tensostruttura di Donoratico con un 3-1 che le consente di mantenere solitaria in classifica la terza posizione, ma ancora non convince sul piano del gioco
“Aggiungono danno al danno e disagio al disagio”: il presidente dell’ASD Circolo nuoto Lucca di nuovo contro Enel Distribuzione
Dopo la risposta di Enel Distribuzione, il presidente dell’ASD Circolo nuoto Lucca Pietro Casali torna sul tema dell’interruzione di energia…
- Scritto da Redazione
- Cronaca
- Visite: 16
Ormai ci ho preso gusto, quasi sta diventando un lavoro amatoriale, ma di fronte agli scempi non posso tacere. E' l'ottava volta che mi trovo a chiedere spazio al Vostro Giornale, che merita i complimenti. Non sono un Solone dell'informazione di regime, sono sempre Pietro Casali, presidente del A.S.D. Circolo Nuoto Lucca, società sportiva che gestisce due piscine a Lucca. Vi chiedo spazio perché ogni giorno salta fuori una novità, ovviamente negativa, legata all'emergenza COVID-19.
La novità arriva dal virologo vaticinante e burocrate praticante di mentalità post stalinista, consulente del ministro della sanità Speranza, facente parte di una cricca di demiurghi nominata dal governo il cui obiettivo primario è quello di procacciarsi una candidatura per le prossime elezioni, ovvero il dott. Walter Ricciardi. Il fatto che sia il rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione del O.M.S. – per nomina di Gentiloni, uomo di fiducia del grande capitale finanziario – non è certo garanzia di qualità.
Questo oracolo del rischio zero, uno dei creatori del ricatto degli asintomatici tutti potenziali untori, nell'ennesima intervista rilasciata alla stampa, questa volta al quotidiano La Repubblica – ovviamente dove non arrivano domande scomode - ha detto con raccapricciante cipiglio che, se con la fase II risalirà la curva dei contagi, si tornerà automaticamente alla fase I. Gli ha fatto eco il direttore del Istituto superiore della Sanità, il prof. Rezza, altro grande pontificatore, sul Corriere della Sera, affermando che, con l'inizio della fase II, vede troppa euforia nel popolo. Oltre a porre all'uditore intelligente almeno un paio di interrogativi, mi domando se costoro si eccitino nel terrorizzare la gente e nel massacrare la libera iniziativa.
Ma si proceda con ordine. Visto che Ricciardi non fa altro che comparire in televisione e rilasciare interviste alla stampa, mi pare ovvio che, o trascura un attimino il suo lavoro, oppure aspira a cambiare mestiere, magari per fare il giornalista. In realtà sono convinto, come ho detto sopra, né l'uno, né l'altro: aspira a fare il parlamentare, ovviamente con la prossima legislatura. Il secondo interrogativo è ancora più inquietante. Il cipiglio con il quale ha fatto una simile affermazione fa trasparire come non sia più un semplice consulente – il cui parere può essere anche disatteso da chi ha titolo per decidere – ma colui che decide. Ovvero, tanto il primo ministro, come il ministro della sanità, siano banalmente ai suoi ordini.
Si venga adesso al problema economico. Se ricordate, con la mia ultima uscita ebbi a dire, con riguardo alle partite IVA: forse queste sono fatte da cittadini di serie B che hanno solo doveri? Cosa sono, schiavi al servizio del sistema pubblico? Non riescono a portare a casa il reddito per le loro famiglie ma non possono licenziare, devono fare gli accordi sindacali, devono garantire i livelli occupazionali e devono pagare le tasse. E come sovrammercato, quando riapriranno, saranno sommersi da una valanga di limitazioni e di adempimenti.
Oltre all'elenco sopra riportato, già paurosamente corposo, si aggiunga che la responsabilità è tutta a carico dell'imprenditore. Ovvero, rinvio a giudizio per il titolare se all'interno dell'azienda, bravo quanto tu possa essere stato a rispettare i protocolli – non mi stancherò mai di dirlo, belle parole piene di vento - salta fuori un caso di Covid-19. Ovvero, vedi il governo per cu'io mi volsi, aiutami da lui famoso saggio, ch'esso mi fa tremar le vene e i polsi.
Ma non ho ancora finito; si preannuncia ulteriore vessazione. Si apre, si spendono soldi per rimettere in funzione la propria azienda e poi si buttano dalla finestra perché si richiude nel giro di tre settimane. Forse Ricciardi non sa, e non mi meraviglierebbe visto che è un burocrate, che riaprire un'attività dopo mesi di stop non è come salire sulla bicicletta tanto evocata da Colao. Ci sono parecchie spese. Secondo me, però, nel suo mefistofelico modo di ragionare vi è qualcosa di peggio. La sua mentalità ne concretizza un personaggio, come altri ve ne sono nella cricca governativa di demiurghi, che mette all'ultimo posto la libera iniziativa. Quindi facciamole riaprire e poi, cosa importa se tornano a chiudere, con le spese che si sommano alle spese, con i danni che si sommano ai danni, con i fallimenti che si sommano ai fallimenti.
Si prenda il caso di specie di una piscina, cosa che interessa al sottoscritto ed anche agli sportivi. Si debbono riempire le vasche con 800 mc di acqua, e l'acqua ha un costo, si deve portare l'acqua alla giusta temperatura per la balneabilità, e l'energia ha un costo, si deve trattare l'acqua per portarla al giusto valore di pH e con giusta concentrazione di cloro per disinfettarla a dovere, e la chimica ha un costo, l'acqua deve circolare e l'elettricità ha un costo. Nell'attualità aggiungiamo pure il rispetto dei protocolli, che ingrassano i costi e limitano i clienti, ve ne fosse di questi tempi tanto bisogno. In soldoni fanno diverse migliaia di euro, che ovviamente verrebbero buttati se si richiudesse tre settimane dopo.
Fermo restando quanto ho sempre sostenuto che, se si dovranno rispettare le sopra menzionate belle parole piene di vento imposte dall'esecutivo circense, di attività ne chiuderanno tante, e alla svelta, ritengo sia il caso di premunirsi. Non sono un virologo, ma da quanto ho ascoltato negli ultimi tempi, è emerso che il virus COVID-19 rimanga in incubazione – prima di manifestare la malattia - un paio di settimane. Quindi gli oracoli del rischio zero, sponsorizzati dall'informazione di regime falsificatrice di dati che ha come unico obiettivo quello di seminare il terrore, ritengono che la curva dei contagi, ovviamente c'è da augurarsi che si sbaglino, possa risalire verso la fine maggio. Forse è bene non aver fretta a riaprire. L'idra governativa è in agguato, i grandi virologi vaticinanti anche. Li si vedono le zanne.
- Scritto da Redazione
- Cronaca
- Visite: 261
«Il potere che hanno tolto al Popolo, al Popolo tornerà. E qualsiasi mezzo usino, la Libertà non può essere soppressa».
«Promettendovi queste cose, degli uomini sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. E non ne daranno conto a nessuno».
Gli ultimi mesi hanno visto il trionfo della manipolazione di massa su scala planetaria: televisione e giornali ogni giorno ci bombardano con storie di sventura e morte per mantenere alto il livello d’ansia e paura, e tenerci ancora prigionieri dell’incertezza; naturalmente lo fanno per la nostra salute e il nostro bene, perché “non bisogna abbassare la guardia”.
Dovendo dare anche un barlume di ‘speranza’ (o d’illusione) a milioni di persone recluse, private della libertà e spesso ridotte in miseria, negli ultimi tempi sono apparsi in TV annunci pubblicitari che fanno leva sull’orgoglio nazionale degli Italiani, sul fatto che l’Italia “ce l’ha sempre fatta” anche nei momenti più bui della sua storia millenaria.
Tutto è iniziato con gli slogan governativi “#Dimostriamo di essere un grande paese!”, “#Andrà tutto bene!” o “#Io-resto-a-casa!” oltre al sublime “Fidati degli editori responsabili, scegli la Serietà” ovvero “Credi al Pensiero Unico, fidati di noi”. Come il Gatto & la Volpe della canzone di Edoardo Bennato (©Collodi): «Siamo in società... di noi ti puoi fidàr...».
Poi sono arrivati gli spot di Enel e Barilla, intrisi di una retorica mielosa e vagamente iettatoria da Libro Cuore (per chi se lo ricorda). Fanno commuovere mostrando un’Italia bellissima e deserta che non potremo più vedere dal vero per un bel po’. Parlano di chi lavora e di chi soffre, facendo leva sul buon cuore degli Italiani dalla lacrima facile (con allegato Iban per le donazioni alla Protezione Civile che in realtà dovrebbe già esser finanziata dalle nostre tasse... ma forse hanno speso tutto per le Task Force, che lavorano a tutto spiano “da remoto” per darci un futuro radioso).
Siccome durano più di un minuto e il nome del marchio compare solo alla fine, è chiaro che l’intento non è quello di far pubblicità al prodotto, ma di veicolare un altro tipo di messaggio: “l’incubo prima o poi finirà” e “dobbiamo prepararci al dopo”.
Questo governo non eletto da nessuno ci ha imposto di rinunciare a cosettine superflue come la libertà, la democrazia e il diritto di libera circolazione (che è rimasta solo per le merci). Quindi questa è l’occasione giusta per cambiare, per prepararsi a vivere in un mondo che “non sarà più come prima”.
Ovviamente sarà un Mondo Migliore, molto più buono, bello, altruista e meraviglioso, grazie alla Dea Scienza e alla Dea Tecnologia che ci libereranno da tutti i mali, inducendoci in tentazione e mandando il Padreterno in pensione per raggiunti limiti d’età.
Quindi preparatevi ad accettare con gioia e sollazzo il Nuovo Ordine Mondiale Virale, vivamente consigliato dal Komitato tecnico-scientifico italiano e mondiale (vaccini, identità digitale obbligatori inclusi, e per i più vispi anche il tracciamento “anonimo e volontario”).
L’esempio più significativo è l’ultimo annuncio della Lavazza, con la voce di Charlie Chaplin che declama in inglese e sottotitoli in italiano. Corrisponde perfettamente alla narrativa dell’attuale “guerra” contro il “nemico” virus, e ci invita al “combattimento” per approdare appunto a quel Mondo Migliore, con musichetta ipnotica e suadente in sottofondo:
«Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca. E’ sufficiente per tutti noi. Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore. Voi avete il potere di rendere questa vita libera e magnifica, di trasformarla in un’avventura meravigliosa. Combattiamo per un mondo nuovo, un mondo giusto, che dia a tutti un lavoro. Ai giovani un futuro, e agli anziani la sicurezza. Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere. Uniamoci tutti!». E nel finale si legge: «E’ il buongiorno di un’umanità ritrovata. Viviamolo insieme». Charlie Chaplin, 1940.
Questi sani ed onesti propositi rimarranno sulla carta, perché non è questo il futuro che ci attende. Lo spot infatti è un’emanazione del Ministero della Verità, ed il discorso originale di Chaplin è stato sapientemente manipolato, eliminando intere frasi il cui contenuto poteva essere imbarazzante. Da quelle omissioni si capisce tutto.
Tanto per cominciare, si è accuratamente evitato di dire che Charlie Chaplin pronunciò questo “Discorso all’Umanità” nel film “Il grande dittatore”, dove faceva la parodia di Hitler con tanto di baffetti. Hitler è stato ovviamente rimosso perché è una presenza ingombrante – tranne quando devi screditare gli avversari (politici e non).
Le frasi eliminate dimostrano che l’intento reale dello spot era l’opposto di quello apparente, secondo le regole del bi-pensiero di Orwell.
Non prendetelo per vero: il Mondo Migliore che propaganda è un’utopia, e per seguirla diventerete schiavi. Come disse GIULIETTO CHIESA “Se continuate a seguire il Pifferaio Magico e non vi fermate in tempo, non ci sarà scampo”.
Hanno censurato tutta la parte centrale del discorso di Chaplin, che era una requisitoria (del 1940!!) contro la Tecnologia e la Scienza che distruggono l’Umanità e un invito a prendere in mano il proprio destino e riconquistare la libertà.
Ad esempio hanno cancellato frasi come questa: «Non cedete a dei bruti, uomini che vi comandano e che vi disprezzano, che vi limitano, uomini che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Voi vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini-macchine, con macchine al posto del cervello e del cuore. Ma voi non siete macchine! Siete uomini!».
Nel 1940 Chaplin non poteva certo prevedere l’avvento di computer, algoritmi e ‘intelligenza artificiale’ ma vedeva chiaramente gli effetti dell’avidità umana e della propaganda di massa (tecniche ampiamente note ai potenti di tutte le epoche, dai Faraoni in poi).
CHAPLIN prosegue con due frasi che sono state censurate perché secondo le regole orwelliane del politicamente corretto potrebbero essere un “incitamento all’odio” e – orrore! – si rivolgono direttamente al Popolo, ai cittadini consapevoli, che devono diventare “soldati” per difendere la propria libertà:
«Non disperate! Perché l’avidità che ci comanda è soltanto un male passeggero, come la pochezza di uomini che temono le meraviglie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. Il potere che hanno tolto al popolo, al popolo tornerà. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi comandano e che vi disprezzano, che vi limitano, uomini che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Voi vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchine con macchine al posto del cervello e del cuore. Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini!».
L’aveva già detto Dante: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza». L’importante è esserne consapevoli e non farsi incantare.
E soprattutto hanno censurato la frase eversiva “Soldati, non difendete la schiavitù, ma la libertà!” che potrebbe esser mal interpretata dalle Forze dell’Ordine costrette a inseguire con i droni i bagnanti solitari, per multarli senza pietà e dare il buon esempio sul ‘distanziamento sociale’.
“Puniscine uno per educarne cento” diceva Mao Tse-Tung, che di queste se ne intendeva.
Nel suo ultimo intervento, GIULIETTO CHIESA disse: “Non ci rappresentano! Cacciateli via!”.
Ovviamente ricordiamo quel che scrisse IDA MAGLI nel 2013, nell’articolo “Il Governo dei Nemici”.
«Lo possiamo confermare con assoluta certezza, possiamo gridarlo a gran voce: “non ci rappresentano!” Sono i nuovi governanti del popolo italiano, i suoi despoti, i suoi sfruttatori, i suoi traditori, i suoi nemici, i delegati di quel Potere che si nasconde dietro il Bilderberg, la Trilaterale, l’Aspen Institute, e che indichiamo col nome di “Laboratorio per la distruzione”. La sua meta è appunto la nostra distruzione, l’annientamento della civiltà europea e degli Stati europei.
Stanno dall’altra parte, sono altro da noi, non sono “italiani”, ma nemici degli Italiani, i peggiori dei nemici, quelli che spargono il sale sul terreno prima ancora di aver vinto.
La gente soffre orrendamente, gli imprenditori si uccidono, milioni di disoccupati non sanno come fare a sopravvivere, ma a Letta [o Conte n.d.r.] tutto questo non interessa perché, come per tutti i dittatori e i generali, i popoli di per sé non esistono, sono solo strumento.
Letta/Conte è stato scelto, come ognuno di quelli che lavorano alla distruzione dell’Europa, proprio perché la scarsa intelligenza critica comporta l’insensibilità affettiva e la plasmabilità all’obbedienza fascinatrice del Potere assoluto».
- Scritto da Redazione
- Cronaca
- Visite: 14
Caro Alessio, sono quasi dieci anni che te ne sei andato, quella notte tra il 24 e il 25 agosto 2010 a San Lorenzo a Vaccoli, con l'auto che, dopo essersi schiantata contro un muro, aveva, inspiegabilmente, preso fuoco. In tutto questo tempo ho cercato più volte di capire se qualcosa o qualcuno, in quell'ora dannata, avrebbe potuto fare di più per salvarti la vita. Sforzo inutile. In tutto questo tempo, credimi, ho fatto molte cose, scritto tantissimo, prese tante querele, ricevuti altrettanti e anche di più, esposti. Ho cercato, a parte i primi tempi, davvero difficili, di andare avanti non limitandomi, soltanto, a sopravvivere, ma anche a provare a restare dove avevo sempre scelto di rimanere: in prima linea. Certo, non quella a ridosso delle trincee, non dove si rischia, realmente, la pelle, ma, comunque, cercando di non far passare mai, la mosca, per la seconda volta. Non so, sinceramente, se ci sono riuscito, ma, sicuramente, ci ho provato e so anche che, se tu ci fossi stato, non poco mi avresti, come già facevi, rimproverato. Se non altro per tutta quella perdita di tempo e di energie che, alla fine, non valgono, probabilmente, la candela.
Mi dicono, anzi, me lo ha detto tua mamma che, da oggi, hanno riaperto i cimiteri. Faccio due conti e mi accorgo che sono quasi due mesi che, con la scusa del virus, ci hanno interdetto la possibilità di farvi visita. Per carità, so già cosa mi dirai: con tutte le volte che sei venuto a trovarmi... E hai ragione. Non sono mai stato un assiduo frequentatore di camposanti e nemmeno da quando, purtroppo, ci sei tu, ho cambiato abitudine. I primi tempi venivo, soprattutto, di notte, nel cimitero di Santa Maria del Giudice, sempre aperto e cercavo, chissà come chissà perché, una ragione o una testimonianza che mi aiutassero a pensare che, al di là della esistenza terrena c'è qualcos'altro. Non l'ho mai trovata né avuta, forse, perché non credo e, quindi, non posso beneficiare di quella fede che, sola, consente di raggiungere vette elevatissime.
Da oggi, quindi, potrò tornare a visitarti, in quel silenzio immenso dove la pace regna sovrana. Mi soffermo poco, lo sai, davanti alla tua tomba. C'è chi mi dice che dovrei parlarti, raccontarti, ma, francamente, anche quando ho tentato, mi sono ritrovato a rispondermi da solo. Non c'eri, non ci sei, non ci sarai mai. Così mi accontento, ogni anno, di scriverti su queste pagine il 24 agosto o, magari, il 3 agosto, quando sei nato. Quest'anno, come vedi, ho giocato d'anticipo e se mi chiedi il motivo, ammesso che tu, dovunque sia, non lo abbia ancora saputo, è perché, da un paio di mesi a questa parte il mondo e, in particolare, l'Italia, sono stati colpiti da un virus che ha mietuto non soltanto decine di migliaia di vittime, ma, anche, ucciso e mortificato tutto quello che, di bello, di spontaneo, di naturale c'è nell'animo degli esseri umani.
Non so per quale ragione, ma, alla fine di tutto, mi trovo sempre, chissà perché, dalla parte di chi non è mai d'accordo con la maggioranza delle persone. Qui la gente ha paura del contagio Alessio, ci sono state migliaia di persone che sono morte e a ben poco serve dire che avevano tutte un'età considerevole e che, in gran parte, anche patologie pregresse. Erano esseri umani con affetti, una vita, per molti ancora un futuro sia pure molto più breve del passato. E' un virus, però, che sembra non avere effetti sui giovani e sui bambini in particolare e, concedimelo, questo mi rallegra e mi fa pensare positivo.
Ci hanno barricato in casa Alessio, dicendoci che, se non lo avessimo fatto, i morti sarebbero stati milioni. Sono diventati di moda i virologi, gli infettivologi sì, insomma, gli scienziati, quelli che capiscono tutto per il semplice motivo che tu, al loro confronto, non capisci nulla. Ci hanno detto, all'inizio, che sarebbe durato un paio di settimane, ma io, invero, non ci ho mai creduto. Sono passati due mesi e, come vedi, siamo ancora qui e, a quanto pare, la fine è ancora di là da venire.
L'hanno chiamato lockdown, parola inglese che suona, certamente, meglio del corrispondente vocabolo italiano, confinamento, termine che rimanda a un passato nefasto che nessuno, tantomeno i nostri governanti, vogliono riesumare. Niente abbracci tantomeno baci; stop alle strette di mano e alle pacche sulle spalle; vietato sedersi vicini o camminare se non a un metro e 80 centimetri di distanza; parchi, giardini, spiagge, strade e piazze interdetti al pubblico; negozi, ristoranti, bar ermeticamente chiusi. Una strage. Un'ecatombe. Umana, in particolare.
Eppure, a mano a mano che passavano i giorni, mi sono accorto e, con me, amici e collaboratori, di quanto il Potere, quello stesso Potere che tu odiavi quanto e, forse, ancor più di me, fosse riuscito a comprimere gli animi sommergendoli di paure, di tonnellate di dati e informazioni impossibili da verificare e da digerire. Restavano tutti sul gozzo e nessuno in grado di elaborarli.
Ti tralascio le conseguenze economiche e, perciò, anche di salute conseguenti a queste restrizioni, ma ti dico che tanta gente molta della quale anche tu conoscevi, è precipitata in una situazione ai limiti della disperazione. Ma non c'è stato e non c'è soltanto questo.
Non hanno soltanto ucciso la materialità dell'essere, ma hanno scavato un solco profondo e mai più riempibile all'interno della mente umana, in quella che è la parte più delicata e importante, ossia la psiche di ciascun individuo. Non hanno, cioè, pensato, chiudendo tutto a tutti e tutti a tutto, alle persone più fragili, a coloro che, già a cose normali, faticavano a rimanere in un equilibrio instabile, ma che, comunque, sempre una sorta di equilibrio era. Ed è accaduto, così, che milioni di esseri umani abbiamo improvvisamente scoperto la loro vulnerabilità, la loro paura, il proprio terrore. Sono stati capaci, attraverso una sistematica diffusione mediatica di immagini e servizi h24 su tutti i mass media nazionali e non solo, di incutere nelle coscienze l'equivalenza tra l'aleatoria possibilità di contagiarsi e perire e ogni eventuale disobbedienza.
Essere dall'altra parte della barricata, pensare con autonomia e possedere indipendenza di giudizio: queste le colpe principali che il Ministero della Verità non consente e perseguita ovunque e dovunque. Ricordi, Alessio, quante partite a calcio abbiamo giocato con gli amici carabinieri, con la polizia, con le forze dell'ordine? Bene, adesso, li hanno ridotti a fare le multe alla gente comune che esce di casa violando le assurde e demenziali misure cautelari imposte ai cittadini.
Sarò blasfemo, Alessio, ma lasciami dire, con una punta di malcelata ironia, che l'unico posto dove non possono venire a rompere i coglioni, è proprio il cimitero, perché lì, almeno, nessuno, davvero, può, purtroppo, uscire. Nemmeno per una boccata d'aria.
Che tristezza credimi, vedere coloro che dovrebbero tutelare l'ordine pubblico e proteggere la gente comune, con tanto di mascherine costretti a fermare mamme con bambini, persone anziane, ciclisti, amanti del jogging e somministrare loro le peggio contravvenzioni nemmeno fossero dei delinquenti. E, te lo giuro, anche questo è un modo per devastare gli animi e spezzare la resistenza delle persone.
Sì, perché tu sai meglio di me che viaggiare a piedi o in auto o in bici ed essere fermati da una pattuglia è un terno al lotto. E adesso, è diventato, addirittura, un quiz nel quale non sai mai cosa rispondere né se quello che dici e fai è giusto e sbagliato. Così aumenta l'ansia, così cresce il panico, così si formano le depressioni, così si ammazzano gli esseri umani. Già, ma a differenza dei morti per Coronavirus, quelli per suicidio o chi finisce in terapia, non fanno statistica e non vengono contemplati dai bastardi senza gloria che ci guidano e che paghiamo profumatamente.
Sì, lo so, scusami, non devo arrabbiarmi. Ma tu sai come sono fatto. Anche io sono stanco e, spesso, mi domando cosa devo fare per non lasciarmi travolgere da questa devastazione e da questa opera di terrorismo psicologico a cui siamo sottoposti. Vedo intorno tanta gente che accetta passivamente ogni limitazione convinta, da Tv e intellettuali e giornalisti prezzolati o ignoranti o imbecilli, che sia un bene, ma io non riesco a pensarla così. La paura è un'emozione fondamentale, ma deve essere commisurata all'entità del pericolo mentre qui si è andati ben oltre ogni limite comprensibile e accettabile.
Accidenti, ho scritto tanto e tu, come già accadeva tanto tempo fa, ti sarai stancato di sopportare le mie elucubrazioni mentali. In fondo, stanno riuscendo a isolarci ancora di più così da gestirci più facilmente. Sapessi il mondo, Alessio, come va alla rovescia e quelli che, un tempo, stavano a sinistra, ora stanno, sistematicamente, dalla parte opposta, di quelli che hanno stipendi e carriere da difendere, mercati e organismi sovranazionali da dirigere. Sì, va bene, ho capito. Non bisogna generalizzare, ma nemmeno cercare l'ago nel pagliaio visto che ci sono certi pagliai dove la paglia non esiste più e sono rimasti solamente gli aghi.
A mano a mano che ti scrivevo, mi è un po' passata anche la rabbia. L'odio, quello, c'è, eccome, per tutti coloro che giocano a carte con la vita e il futuro di questo disgraziato paese. Ti prometto, però, che cercherò di darmi una calmata anche se sai che questo tipo di promesse sono, per me, pressoché impossibili da mantenere. A proposito, hai presente nonna Dory? Ha compiuto 95 anni e mi chiede sempre di te. Lo sai, a lei non l'ho mai detto che non c'eri più. Le ho inventato che sei partito per un lungo viaggio e che, alla fine, ti sei sistemato in Inghilterra. A proposito, anche là hanno il Coronavirus, ma sono un altro popolo, come i tedeschi, altre razze, e se la fanno sotto molto, ma molto meno di noi. Nonna, dicevo, tiene il colpo. E' scivolata sulle scale, ma si è rialzata e, a parte un ginocchio dolorante, è più in gamba di prima.
Noi, insomma e qui, tutti bene, non ti chiedo a te, perché so che non risponderesti e che, voglio sperare, non sarai alle prese con un virus che infetta le anime celesti.
Dicono e concludo, che ci vorrà del tempo per tornare alla normalità, ma c'è già chi, quel tempo, non potrà permettersi di vederlo o chi, come me, farà di tutto per non mancare all'appuntamento. Questione di carattere spiegano. O di geni. Boh. In ogni caso, caro Alessio, chissà cosa avresti detto o fatto tu se, oggi, fossi qui alle prese con quella che chiamano pandemia. Sarebbe stato senz'altro meglio, aggiungo e perdonami, ma, come sai, a tutto, tranne che alla morte, c'è rimedio.