Cronaca
Conflavoro ed EBIASP donano DAE al comune di Lucca
Conflavoro Lucca e l'ente bilaterale EBIASP, in sinergia con l'ordine provinciale dei consulenti del lavoro presieduto da Marcello Signorini, hanno donato un defibrillatore semiautomatico al comune di Lucca
Ecco il Natale all'Agorà: il 28 novembre accensione delle luci e realizzazione di una lanterna
Si accende il Natale alla biblioteca civica Agorà, con una serie di appuntamenti dedicati in modo particolare ai ragazzi e ai bambini con le loro famiglie
Università, inclusione e autonomia di persone con disabilità: confronto al Sant'Anna di Pisa
Venerdì 29 e sabato 30 novembre una serie di eventi alla Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Azienda Usl Toscana nord ovest. Intervengono docenti, operatori, rappresentanti di associazioni coinvolte nell'apposita azione del progetto "Proximity Care", provenienti dalla Valle del Serchio
Croce Rossa, aperte le prenotazioni per la visita di Babbo Natale
Sarà possibile prenotare la visita a domicilio fino al 20 dicembre inviando un semplice messaggio su WhatsApp
Conversazioni in San Francesco con Dacia Maraini, Valleria Parrella e Gianrico Carofiglio
Sta per concludersi a Lucca l’XI edizione delle Conversazioni in San Francesco, ideate e…
Gli alunni delle scuole secondarie dell'Ic Lucca Quinto Pescaglia contro al violenza sulle donne
Gli alunni della Scuola secondaria di I grado di Ponte a Moriano, in occasione del 25 novembre, hanno organizzato una manifestazione nella piazza Cesare Battisti. Sulle note della…
Niente mercato di Natale in piazza San Francesco, i concessionari: “Non possiamo lavorare in una piazza decentrata”
Non ci sarà nessun mercato di Natale in piazza San Francesco per l’edizione 2024: lo dichiara Antonio Minutella, portavoce dei…
Venerdì 29 novembre un incontro a palazzo Ducale sul fenomeno della violenza assistita: quando i minori sono testimoni involontari
"Contro la violenza assistita: strumenti operativi, approcci, normativa per contrastarla". Questo il titolo dell'incontro che si terrà venerdì 29 novembre alle 16 nell'antica Armeria di palazzo Ducale . L'iniziativa che è stata curata dell'associazione Woman to be Aps, è aperta a tutti e patrocinata dalla provincia di Lucca e dall'azienda USL Toscana nord ovest
Accoltellato nel giardino di casa a Massa Pisana da due ladri. 62enne in gravi condizioni
Si è trattato probabilmente di un tentativo di intrusione finito male, il fatto avvenuto nella zona di Massa Pisana, nella serata di lunedì poco prima delle ore 21, dove un 62enne è stato accoltellato al tronco da due ladri sorpresi a scavalcare la recinzione della sua abitazione
Comune e Sistema Ambiente promuovono il consumo consapevole della moda giovanile: la scelta dei prodotti ha un forte impatto sull'ambiente
Fornire informazioni per un consumo consapevole della moda, specialmente quella a buon mercato che, favorita dalla grande opportunità degli acquisti on line, genera una serie di indumenti che vengono usati poche volte e poi gettati via
Inaugurata sabato scorso la mostra "Non una, non nessuna, ma centomila" per dire un "no" collettivo alla violenza di genere
L'iniziativa è realizzata dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Lucca in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza di genere
Sulle tracce di Giacomo Puccini nel giorno in cui ricorre il centenario della sua morte
Venerdì 29 l'evento targato Confcommercio e Vetrina Toscana, con un tour fra bellezze artistiche ed eccellenze enogastronomiche
Sarà il “Polar Express” che ci porterà all’incontro con Babbo Natale: luci accese in piazza Anfiteatro
Se il treno che è stato acceso, nel pomeriggio di domenica 24 novembre in piazza dell’Anfiteatro, ci condurrà al Polo Nord, siamo certi che la stazione di partenza sarà proprio uno dei luoghi più belli e rappresentativi della nostra città
Serie C, il Porcari vince in rimonta 3 a 1 a Donoratico e mantiene la terza posizione
La Mc Donald's Porcari torna al successo nella tensostruttura di Donoratico con un 3-1 che le consente di mantenere solitaria in classifica la terza posizione, ma ancora non convince sul piano del gioco
“Aggiungono danno al danno e disagio al disagio”: il presidente dell’ASD Circolo nuoto Lucca di nuovo contro Enel Distribuzione
Dopo la risposta di Enel Distribuzione, il presidente dell’ASD Circolo nuoto Lucca Pietro Casali torna sul tema dell’interruzione di energia…
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Tutti negativi i risultati dei test sierologici fatti agli operatori, ai dipendenti e agli ospiti delle strutture sociali e di emergenza del Foro Boario (spazio diurno e dormitorio straordinario), via Brunero Paoli (dormitorio, diurno per persone fragili e casa accoglienza) e Casa della Carità di via del Fosso (mensa sociale). Un risultato importante, raccontato dall’assessora alle politiche sociali, Valeria Giglioli.
“Nel momento in cui è scoppiata l’emergenza Covid-19 ci siamo subito preoccupati di attivare una rete sociale solida e capillare che potesse rispondere alle esigenze della popolazione, di tutta la popolazione - commenta Giglioli -. Spesa a domicilio, assistenza agli anziani, ai disabili e alle persone fragili, supporto psicologico, segretariato sociale, erogazione dei buoni spesa, erogazione del contributo affitto, lavoro incessante con gli uffici e con le associazioni del tavolo della marginalità del nostro territorio. A tutti questi interventi abbiamo affiancato il supporto alle persone senza dimora, dando accoglienza per il giorno e la notte: oltre alle mense sociali e ai centri diurni già esistenti, abbiamo attivato spazi diurni e dormitori straordinari, per non lasciare nessuno per strada. Luoghi aperti in sicurezza, come quello al Foro Boario, grazie alla collaborazione delle associazioni e in particolare di OndaEspressiva, dove gli ospiti stanno osservando tutte le precauzioni, dalla misurazione della temperatura all’uso della mascherina fino al lavaggio frequente delle mani e il rispetto della distanza di sicurezza. Proprio per dare continuità a questo percorso abbiamo deciso di effettuare, in collaborazione con l’Asl - zona distretto, i test sierologici sugli operatori, i dipendenti e i frequentatori di questi spazi: abbiamo richiesto i kit per le case accoglienza, i centri diurni, i dormitori, le mense e le strutture d’emergenza. Siamo già partiti con Foro Boario, via Brunero Paoli e via del Fosso e i risultati sono favorevolmente straordinari: tutti negativi. Ora continueremo con le altre strutture, come il dormitorio della Croce Verde su viale Castracani (anche qui li faremo anche agli operatori e ai dipendenti) e le altre sedi Caritas, per un totale di oltre dieci strutture. Ancora una volta il mio ringraziamento e quello di tutta l’amministrazione comunale va ai dipendenti degli uffici sociale e housing-sociale e alle associazioni del terzo settore, in particolare a quelle che fanno parte del tavolo della marginalità”.
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Ecco la lettera dei vescovi delle chiese della Toscana alle loro comunità in occasione della ripresa delle celebrazioni con il popolo.
"Cari fratelli e sorelle,
è una grande gioia, per le nostre Chiese, poter tornare a vivere con il popolo le celebrazioni liturgiche, poter riprendere la condivisione, in forma comunitaria, della Mensa Eucaristica.
Come Vescovi toscani, rinnoviamo il nostro compiacimento per l’intesa raggiunta tra Stato e Chiesa nel Protocollo firmato giovedì 7 maggio, nello spirito di reciproca collaborazione per il bene del Paese espresso dalle norme concordatarie. Abbiamo accettate di buon grado, per senso di responsabilità e animati dalla carità verso tutti, le restrizioni dolorose di questi mesi e che ancora in parte viviamo. Ora siamo lieti che si possa aprire una nuova stagione piena di speranza. Mentre invitiamo le nostre comunità e ciascuno ad agire con responsabilità, adottando tutti gli accorgimenti necessari per mettere in atto, nelle diverse situazioni concrete, le misure indicate nel Protocollo, vogliamo definire anche l’orizzonte pastorale entro cui si colloca questa nuova fase, che vede, nell’ottica di una prudente ripresa della vita sociale, anche la possibilità di una più ampia partecipazione dei fedeli alla vita sacramentale, sebbene a precise necessarie condizioni.
Ci ispira la certezza che l’attenzione a mettere in atto quanto è necessario per la salvaguardia della salute di tutti può andare di pari passo con una vita liturgica che permetta ai credenti di poter alimentare alle sorgenti della loro fede il loro contributo alla vita civile. Invitiamo innanzitutto le comunità a mostrare – anche attraverso lo scrupoloso rispetto delle misure di sicurezza – quanto sia bello e importante poter tornare a celebrare insieme. Sarà un momento di letizia, e allo stesso tempo di vicinanza per chi ha sofferto, e soffre, per tutte le conseguenze che questa pandemia ha provocato e continua a provocare a livello sanitario, sociale, economico. Mentre riprendiamo con rinnovato slancio le celebrazioni dell’Eucaristia con il popolo, vogliamo dire che in esse continueranno a essere presenti, come lo sono stati finora, i malati; i defunti e le loro famiglie nel dolore; le persone che hanno vissuto ansia, solitudine, che si trovano in situazione di disagio o povertà; tutti coloro che si stanno spendendo per il bene comune, con particolare attenzione a medici, infermieri e altro personale sanitario, cui va una ribadita gratitudine per l’abnegazione e l’impegno professionale, nonché chi esercita responsabilità nella vita politica, amministrativa ed economica, perché, guidati dalla ricerca del bene comune, diano forma a una ripresa che non lasci indietro nessuno, famiglie, lavoratori, poveri.
Il Protocollo ci chiede, tra l’altro, che l’accesso agli spazi della celebrazione sia regolato da volontari e collaboratori: è un’opportunità che possiamo cogliere perché la presenza di queste persone serva non solo a garantire il rispetto delle misure di sicurezza, ma anche a mostrare lo spirito di gioiosa accoglienza con cui la comunità vive questo momento, sottolineando come tutti gli accorgimenti che sarà necessario tenere presenti durante la celebrazione sono nell’interesse e per il bene di tutti. Ribadiamo l’importanza delle nostre chiese come luoghi deputati alla celebrazione liturgica, nelle quali già dal 18 maggio potremo celebrare la liturgia feriale. Per le liturgie domenicali, potrà essere valutata, se necessario, la possibilità di utilizzare altri ambienti parrocchiali più vasti, oppure di individuare, in accordo con le autorità civili, spazi, anche all’aperto, in cui poter svolgere le celebrazioni in forma dignitosa. Nell’invitare calorosamente tutti i fedeli a tornare a partecipare alla liturgia, ricordiamo anche che, come sempre, quanti per motivi di età o di salute sono dispensati dal precetto festivo potranno continuare a seguire le celebrazioni attraverso i mezzi di comunicazione, a cominciare dai normali canali televisivi.
Le nostre Chiese hanno fatto sentire, in questi mesi, la loro vicinanza attraverso un’intensa attività caritativa, che si è moltiplicata di fronte alle tante nuove situazioni di povertà e ha coinvolto numerosi volontari. Ma anche la vita spirituale e l’attività pastorale sono proseguite, attraverso nuovi strumenti e modalità. Molte chiese sono sempre rimaste aperte per la preghiera personale, così come i nostri sacerdoti non hanno mai interrotto la celebrazione del culto a nome della Chiesa. Anche quando hanno celebrato da soli o con pochissime persone, lo hanno fatto a nome di tutti, continuando a offrire per tutto il popolo il sacrificio di lode nel memoriale della passione e risurrezione del Signore. Questo tempo difficile ci ha fatto riscoprire anche cose importanti, sulle quali sarà necessario ritornare con una riflessione più attenta. C’è stata la scoperta di una ministerialità diffusa, la valorizzazione della famiglia come Chiesa domestica, in cui la vita di preghiera e l’ascolto della Parola di Dio hanno conosciuto una bella fioritura, la ricchezza spirituale della preghiera e della meditazione di ciascuno, in specie degli anziani. La Chiesa, nel suo insieme, non ha mai smesso in questi giorni di annunciare la buona notizia di Cristo Crocifisso e Risorto, facendo arrivare in tanti modi la sua voce. Tutto questo non deve andare perduto, e dovrà aiutarci a ripensare per i prossimi mesi la vita ecclesiale.
È fondamentale vedere in questa nuova fase della vita comunitaria, pur nel permanere dell’emergenza sanitaria, un’occasione di vero rinnovamento di tutta la vita cristiana. Nella continuità di un cammino che mai si è interrotto – lo vogliamo sottolineare – intendiamo cogliere in questo momento l’invito del Signore a compiere un passo ulteriore nella fedeltà al Vangelo, trovando modi nuovi di vivere come comunità, segnati da un desiderio di conversione autentica, da uno slancio di ritorno al Signore, con una fede arricchita anche dal sacrificio. Sappiamo che il cammino verso una piena ripresa della vita delle nostre comunità dovrà essere graduale e progressivo: dovremo essere pronti, nei prossimi mesi, a individuare, in un proficuo dialogo con le autorità civili, le forme più idonee in cui poter riprendere anche tutte quelle attività educative e formative, rivolte in modo particolare a bambini, ragazzi e giovani, che costituiscono un prezioso servizio per tutta la società. È un’attesa viva tra noi, ma che potrà prendere forma solo in considerazione di come si svilupperà la diffusione della pandemia. L’attesa non devetradursi in scelte affrettate, ma in paziente preparazione. Dobbiamo essere consapevoli che per un tempo, che sarà ancora probabilmente lungo, dovremo adeguare la nostra vita alle limitazioni e alle modalità che questa emergenza ci impone, pur auspicando che tutti i momenti che caratterizzano la nostra esperienza di fede possano gradualmente aprirsi a una piena partecipazione. In questo momento quello che più ci preme è ribadire il nostro essere profondamente lieti che le nostre comunità possano tornare a celebrare insieme l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana. Un segno di questa gioia sarà la celebrazione che le Chiese di Toscana faranno della Messa Crismale il 30 maggio, vigilia della Pentecoste, la Messa in cui, con la benedizione degli Oli, vengono offerti ai credenti i segni dell’amore di Dio che fa nuova la nostra vita. Un ultimo invito.
L’“Alto Comitato per la fratellanza umana”, composto da capi di diverse religioni, ha proposto ai credenti di tutte le religioni di vivere il prossimo 14 maggio una giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, una comune condivisione degli spiriti per implorare Dio che aiuti l’umanità a superare questa pandemia. Il Papa ci chiede di aderire a questa giornata e noi vi esortiamo a farlo, con la fiducia che i credenti ripongono nella preghiera. Vi salutiamo, in questo tempo di Pasqua, con l’antico annuncio: “Cristo è risorto. Cristo è davvero risorto!”. Lo Spirito del Risorto, che è gioia, pace e novità di vita, sia con tutti voi".
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"Vogliamo denunciare la politica del governo Conte, schiavo dell'euro-Germania e incapace di dare chiare risposte ai cittadini e buono solo a rinchiuderli in casa affinchè non possano neppure protestare". Questo il pensiero del comitato popolare territoriale di Lucca di "Liberiamo l'Italia" (movimento in fase costituente che vuole riconquistare la sovranità italiana, attuando la costituzione e completando un processo di indipendenza dall'Unione europea), che è sceso questa mattina in piazza Napoleone per chiedere che finisca il blocco autoritario della vita sociale, economica, politica e democratica del Paese, che venga facilitata la ripresa delle attività lavorative, con aiuti a fondo perduto alle piccole e medie imprese e che siano prese misure economiche efficaci ed immediate per chi è rimasto senza lavoro e senza reddito. Circa trenta persone si sono quindi trovate oggi in piazza a Lucca, mantenendo le giuste distanze, indossando le mascherine e portando dei cartelloni con sopra scritte le motivazioni della loro protesta. Alcuni nomi dei partecipanti? Carlo Battistitini, libero professionista e partita Iva; Francesco Cecchini, metalmeccanico; Maria Grazia Da Costa, pensionata; Luca Dinelli, operatore della sanità, Patrizio Marchi imprenditore; Patrizia Mazzei, pensionata, Gina Truglio, imprenditrice e Daniela Volla, insegnante. Nel ruolo di portavoce del comitato era presente Leonardo Mazzei che ha spiegato: "Questa mattina in Toscana, oltre a Lucca anche a Firenze ci sarà un'iniziativa di questo tipo. Il 4 maggio ci sono già stati 18 appuntamenti in altrettante città italiane, promossi dai vari comitati territoriali di 'Liberiamo l'Italia' a difesa dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione: salute, lavoro, studio e libertà di manifestazione". Una delegazione del comitato di Lucca di "Liberiamo l'Italia" è stata ricevuta, nel corso dell'iniziativa, da Francesco Esposito, prefetto di Lucca e dal presidente della provincia Luca Menesini. E' a loro che il comitato ha consegnato una lettera con il seguente testo:
Dopo due mesi di confinamento duro la situazione del Paese è disastrosa. Così pure quella della nostra provincia. Alla Caporetto della sanità pubblica, figlia delle politiche di privatizzazione ed austerità degli ultimi vent'anni, si aggiunge il dramma sociale di milioni di famiglie gettate sul lastrico, private del lavoro e di un reddito minimamente dignitoso.
Le misure economiche adottate dal governo per fare fronte a questa situazione sono del tutto inadeguate. Se del "decreto aprile" per adesso non c'è traccia, i famosi 600 euro di marzo (una miseria che si commenta da sola) non sono ancora arrivati a tutti, mentre per ora non c'è alcuna sospensione del pagamento delle tasse. Al tempo stesso la cassa integrazione non è stata ancora pagata ai più.
Forte era la speranza di tanti cittadini nell'annunciata "Fase 2", ma questa è stata completamente delusa dall'ennesimo Dpcm di fine aprile. Noi non sottovalutiamo l'epidemia, ma alla fine i danni fatti all'economia ed al vivere sociale (si pensi al terribile significato del cosiddetto "distanziamento sociale") potrebbero rivelarsi ancora più gravi, forse anche in termini di vite umane, di quelli del coronavirus. Lo stesso fondamentale diritto alla salute (art. 32 della Costituzione), così bellamente dimenticato dai governi degli ultimi decenni, diventa di per sé vuoto se non strettamente connesso al diritto ad una vita degna di essere vissuta.
E' ormai evidente a tanti, e lo denunciano apertamente eminenti giuristi, come lo stato d'emergenza decretato dal governo sia costituzionalmente illegittimo. Ed è altrettanto chiaro come le misure prese in questi mesi rappresentino una lesione delle libertà e dei diritti sanciti dalla Carta del 1948. Tra questi ricordiamo la libertà personale (art. 13), quella di circolazione (16), di riunione (17), di libera espressione del pensiero (21), il diritto di professare la propria fede religiosa nei luoghi di culto (19), il diritto allo studio (33-34), la libertà di iniziativa economica (41).
Liberiamo l'Italia - interpretando in ciò il comune sentire di milioni di cittadini - chiede perciò, in primo luogo al governo, ma per quanto di competenza anche alle autorità politiche locali, una svolta radicale rispetto alla linea fin qui seguita.
In particolare chiediamo tre cose:
1) Il pieno ripristino della legalità costituzionale.
2) Rapide decisioni che consentano la ripresa di tutte le attività lavorative, con aiuti a fondo perduto alle piccole e medie imprese.
3) Misure economiche efficaci ed immediate per chi è rimasto senza lavoro e senza reddito.
C'è poi una questione solo apparentemente secondaria. Troppe le multe del tutto ingiustificate rispetto all'obiettivo di combattere l'epidemia. Per riparare a questa ingiustizia, chiediamo che vengano cancellate tutte le sanzioni comminate in base alle norme sul confinamento sociale, salvo quelle già applicabili con le leggi precedentemente vigenti.
Al Prefetto di Lucca, in qualità di suo rappresentante territoriale, chiediamo di farsi portavoce di tutte queste esigenze - ad oggi non soddisfatte - presso il governo.
Al Presidente della Provincia chiediamo un analogo impegno, sia per quanto riguarda le proprie dirette competenze che per quelle delle amministrazioni locali in generale, affinché si esca rapidamente da una gestione dell'emergenza che consideriamo disastrosa.
Riguardo alla nostra provincia, sottolineiamo in particolar modo i seguenti problemi:
1) Scuola - E' inammissibile che si ipotizzi un'apertura del prossimo anno scolastico con metà alunni a casa. La didattica a distanza non poteva funzionare e non ha funzionato. Le scuole dovranno riaprire regolarmente. Se si vorrà applicare un distanziamento maggiore, che si trovino i locali adeguati. Le amministrazioni locali vengano chiamate ad affrontare il problema fin da subito, mentre lo Stato dovrà fornire i fondi necessari allo scopo.
2) Sanità - Si deve evitare che le soluzioni organizzative indotte sul nostro territorio dall'emergenza epidemica si traducano in stabili posizioni di vantaggio di alcune strutture private anziché nel necessario recupero di efficienza del sistema sanitario pubblico, già penalizzato dal definanziamento attuato negli ultimi dieci anni.
3) Attività commerciali, artigianato - turismo - Anche in provincia di Lucca decine di migliaia di addetti a questi settori sono in grave difficoltà, molti di questi alla disperazione. Non solo si deve accelerare la riapertura di tutte le attività, ma bisogna che ciò avvenga con norme chiare (si pensi solo ai problemi del settore turistico) che consentano una riapertura effettiva. Di fronte all'enorme rischio che molte attività decidano di non riaprire, solo un deciso intervento economico dello Stato (non come quello messo in atto finora col meccanismo dei prestiti), potrà evitare una catastrofe economica senza precedenti nel dopoguerra. Chiediamo quindi che le istituzioni locali facciano sentire la loro voce: o ci sarà una svolta, o ci sarà un disastro.